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Martedì, 30 Aprile 2024
Edilizia

"Il governo cancella l’unica politica per l'efficientamento energetico": mobilitazione di Legambiente

"La decisione adottata dal Governo con la cancellazione della cessione del credito e dello sconto in fattura è per noi sbagliata", viene evidenziato

Legambiente Forlì Cesena aderisce alla manifestazione del primo aprile "Fai la cosa buona". "La decisione adottata dal Governo con la cancellazione della cessione del credito e dello sconto in fattura è per noi sbagliata, in questo modo si cancella l’unica politica per l’efficientamento energetico e la riqualificazione del nostro patrimonio edilizio", afferma Francesco Occhipinti, presidente di Legambiente Forlì-Cesena.

"Oltre il 70% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1990, la voce più rilevante dei consumi energetici (il 70%) è quella dei consumi termici, ossia riscaldamento e raffreddamento - ricorda Occhipinti -, mentre la bolletta elettrica pesa per il 34% sulla spesa complessiva media a famiglia. In Italia il riscaldamento degli edifici residenziali, commerciali e pubblici pesa sulle emissioni di CO2 per oltre il 17,7%, secondo i dati di Ispra. Particolarmente consistente il ruolo del riscaldamento residenziale nell’inquinamento atmosferico: da solo, infatti, è responsabile del 64% della quantità di PM2,5, del 53% di PM10 e del 60% di CO emessi nel 2018, contribuendo al peggioramento della qualità dell’aria, specie nelle grandi città del Centro-Nord. Un impatto notevole confermato anche durante il primo lockdown del 2020: in Lombardia, ad esempio, uno studio dell’ARPA ha evidenziato come, nonostante lo stop delle attività produttive e di gran parte dei trasporti, le emissioni di PM10 siano diminuite soltanto del 17% proprio a causa di un incremento nell’utilizzo dei riscaldamenti".

"Intervenire in questo settore rappresenta una delle politiche di welfare più importanti e di sostegno concreto per le famiglie che vedranno non solo ridursi le bollette, ma beneficeranno anche di un maggiore comfort abitativo, senza dimenticare il grande contributo che gli interventi di riqualificazione possono dare alla lotta contro l’emergenza climatica, alla creazione di nuovi posti di lavoro - prosegue -. A tale scopo, però, è importante non solo rendere strutturale il superbonus, ma anche commisurare l’incentivo a migliori parametri ambientali, passare da incentivi legati alle tecnologie al premiare interventi che riducano i fabbisogni energetici degli edifici ed al recupero degli stessi, con anche l’obbiettivo di consumare sempre meno suolo. Chiediamo un passo indietro e che vi sia una visione più a lungo termine, vanno sbloccati i crediti ma nello stesso tempo si deve dare stabilità per almeno i prossimi dieci anni con incentivi e regole chiare, in questi due anni il Superbonus ha subito 229 modifiche, circa una ogni 16 giorni. E’ bene ricordare che l’efficienza energetica unita alla diffusione delle rinnovabili ci permette di rinforzare l’indipendenza energetica e contrastare il sempre più preoccupante fenomeno della povertà energetica". 

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