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Cronaca

Il nuovo centro polifunzionale della parrocchia di San Varano sarà inaugurato a settembre

Realizzato in due anni di intensi lavori, andrà a servire non solo la specifica comunità di fedeli gravitante sulla via Firenze (l’Annuario diocesano attesta circa 1.300 abitanti e 450 famiglie), ma anche la parrocchia dei Romiti, parte integrante della stessa unità pastorale

Sabato 23 settembre. E’ questo il giorno scelto dalla comunità parrocchiale di San Marco in Varano, in accordo col vescovo di Forlì - Bertinoro monsignor Livio Corazza, per l’inaugurazione ufficiale del nuovo centro polifunzionale. Realizzato in due anni di intensi lavori, andrà a servire non solo la specifica comunità di fedeli gravitante sulla via Firenze (l’Annuario diocesano attesta circa 1.300 abitanti e 450 famiglie), ma anche la parrocchia dei Romiti, parte integrante della stessa unità pastorale.

“Al primo piano della struttura - dichiara Emanuele Laghi, co-economo parrocchiale, co-progettista e rup dei lavori – realizzata sul retro della chiesa di San Marco, previa demolizione di edifici preesistenti e non più funzionali, ci sono 4 aule di catechismo e i servizi igienici, cui si aggiunge la grande sala polivalente di 120 metri quadri al pianterreno”. I nuovi spazi saranno utili anche alle istituzioni civili e amministrative, visto che “San Varano, Quattro, Villagrappa e Rovere” è uno dei quartieri forlivesi ancora senza una sede fissa. Ma non è escluso di poterlo affittare a qualche famiglia, gruppi o associazioni per feste, compleanni e attività varie.

Da poco è stata costituita un’associazione di promozione sociale, “Nel cuore di San Varano”, allo scopo di tenere viva e attiva la parrocchia e gestire la nuova struttura polifunzionale. E’ una realtà distinta e autonoma dall’ente religioso, ma funzionale alle sue attività. Alla fine, il nuovo “edificio di ministero pastorale”, come lo definisce la Conferenza Episcopale Italiana, verrà a costare circa 850.000 euro, finanziati per metà con il contributo dell’8x1000 della stessa CEI e per il residuo 50 per cento con fondi della parrocchia e offerte di privati. E qui spicca la somma elargita dallo stesso parroco don Luigi Corzani, classe 1934, che ha voluto così lasciare un segno indelebile alla comunità che serve pastoralmente dal 1983.

“Il fatto - continua Laghi - che il preventivo di progetto sia rimasto sostanzialmente immutato, nonostante l’aumento dell’energia e delle materie prime, conseguenze dirette della pandemia, degli aggravi derivati dal 110xcento e della guerra russo-ucraina, la dice lunga sulla buona sorte che ci ha sostenuto, ma anche sul grande sforzo fatto dalle ditte esecutrici, tutte veramente fiduciarie, per stare nei prezzi convenuti”.

L’intervento, “pensato” nel 2018, è entrato nella fase esecutiva nel luglio 2021: “La fase più impegnativa è stata all’inizio, quando abbiamo dovuto fondare la struttura su un terreno che si protende verso il fiume”. Tutto si concluderà, come da capitolato, nella prima settimana di settembre con le ultime finiture. “Ad oggi, a progetto ormai completamente realizzato, mancano solo la pergola bioclimatica, alcuni battiscopa al pianterreno, l’imbiancatura finale esterna e la recinzione di sicurezza nei punti di scarpata non occupati dal camminamento verso il fiume Montone”.

La realizzazione del nuovo centro polifunzionale di San Varano segue di otto anni la conclusione dei lavori di restauro della chiesa, ricostruita nel 1946 dopo la distruzione bellica occorsa ai primi di novembre del 1944. Il bombardamento alleato che precedette la liberazione di Forlì, fece crollare la canonica, causò vistose crepe nei muri della chiesa facendone cadere il soffitto e danneggiò gravemente il campanile, innalzato da pochi anni (1938- 1939). Rimase intatta solo la nicchia che custodiva la statua in legno della Madonna del Rosario, opera giovanile dello scultore Bernardino Boifava. Con il restauro della chiesa si è messo mano anche ai tetti della canonica e alla cella campanaria.

Nel libro di Giuseppina Fabbri “San Marco in Varano, cronistoria di una parrocchia”, si legge che la prima memoria storica di San Varano come toponimo, è in un atto notarile del 1156 e si riferisce a beni ubicati in località “Sauarani”. Nella descrizione della Provincia di Romagna del 1371 ad opera del Vicario Pontificio Cardinale D’Anglico, “Villa Sancti Varani” risulta avere 12 focolari e “Villa Comogne et Varani” 13 focolari. Lo storico forlivese Giovanni di Mastro Pedrino annota nelle Cronache che nel marzo 1430 il capitano di ventura Francesco Piccinino alloggiò a “Varano e San Varano Chomogne”.

L’esistenza di una chiesa è testimoniata in un documento del 1455. Alcuni studiosi hanno azzardato l’ipotesi che Varanus sia l’abbreviazione di Valerianus, il valoroso soldato e martire cristiano, ucciso e gettato in un pozzo con ottanta compagni. E proprio a San Varano, a poca distanza dalla chiesa, sorgeva un tempietto, distrutto durante l’ultima guerra, che custodiva un pozzo, in cui la tradizione poneva le ossa di San Valeriano e compagni, prima che fossero traslate in Duomo.

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