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Cronaca

Il treno di Renzi arriva in città: "Forlì porta avanti il sogno di Annalena Tonelli"

Il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi è arrivato a Forlì nella tarda mattinata di venerdì, a bordo del treno di “Destinazione Italia”

Il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi è arrivato a Forlì nella tarda mattinata di venerdì, a bordo del treno di “Destinazione Italia” che lo sta portano in giro per il paese. Giunto alla stazione di Forlì, sotto un nutrito servizio di ordine pubblico, Renzi è stato applaudito da circa duecento iscritti del Pd giunti ad accoglierlo, ed anche da alcuni fischi di contestazione. Con lui i parlamentari locali Marco Di Maio e Mara Valdinosi, oltre a diversi sindaci, consiglieri regionali e comunali. 

L'arrivo di Renzi a Forlì: il VIDEO

Nella sua permanenza di poco meno di due ore Renzi ha visitato due realtà forlivesi che operano nel sociale da anni: l'Emporio della solidarietà e il Comitato per la lotta contro la fame nel mondo (in allegato foto della visita). Insieme a lui il deputato Marco Di Maio, il segretario del Pd forlivese, Valentina Ancarani, il sindaco di Forlì Davide Drei, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il segretario regionale del PD Paolo Calvano, il sindaco di Cesena Paolo Lucchi e molti amministratori e membri del governo del territorio forlivese e cesenate. Renzi è stato guidato all’interno delle due strutture, dal presidente della Caritas, Sauro Bandi, e dal presidente del Comitato contro la fame nel mondo, Davide Rosetti, visitando tutti gli spazi e incontrando  i volontari. Rosetti gli ha poi consegnato due libri di lettere di Annalena Tonelli.

Renzi alla stazione di Forlì

“Questa chiacchierata, durante la quale ho potuto toccare con mano queste realtà, è stata un regalo – ha esordito Renzi -.  In questo viaggio scegliamo in ogni provincia un luogo simbolico, potevamo scegliere tante aziende, ma, grazie al Di Maio che non scappa (riferito a Marco Di Maio, omonimo di Luigi Di Maio del M5S che ha disertato il faccia a faccia in tv, ndr), abbiamo voluto visitare questo luogo.  Prima di tutto per un motivo personale: Annalena Tonelli ha segnato la nostra generazione. Nel momento dell’omicidio io ero boy scout  e mi sono avvicinato alla sua storia. Qui vediamo le nuove generazioni che portano avanti il progetto e il sogno di Annalena, che ha segnato persone totalmente diverse”.

La partenza di Renzi a Forlì: il VIDEO

“Molte delle cose che abbiamo fatto al Governo riguardano il terzo settore, ma non ne parla nessuno – ha proseguito Renzi - . Questo riforme hanno la necessità di essere calate nella realtà e toccate con mano. Ad esempio la legge sullo spreco alimentare permette all'Emporio di essere più attivo, dando una mano ai protagonisti che qui lavorano ogni giorno. La legge sul 'dopo di noi' ha liberato decine di eventi. Anche la Regione Emilia-Romagna fa un gran lavoro in questo senso”.

“Per me qui c'è l'idea che l'Italia sia una comunità di valori e non un elenco di performance economiche. Nessuno può contestare i dati,  però una comunità sta insieme solo se ha dei valori. Dobbiamo difenderli. Abbiamo reso obbligatorio il Servizio civile, proprio per far capire ai  ragazzi che essere cittadini non è solo prendere ma anche dare. Annalena Tonelli è il simbolo di questo”, ha concluso. Il segretario del PD è poi ripartito poco prima delle 13 alla volta di Castel Bolognese.

Renzi a Forlì

DI MAIO - "Volevamo portare la politica nazionale in una realtà di provincia, a conoscere una fetta di Italia vera, ad ascoltare più che a parlare, a capire più che a urlare come troppo spesso vediamo fare a livello nazionale. Per questo abbiamo scelto di accompagnare Matteo Renzi a conoscere da vicino l'Emporio della Solidarietà e il Comitato contro la fame nel mondo: e ci fa piacere che da Forlì, città per antonomasia dell'impegno civile, Renzi e il Pd abbiano scelto di rilanciare la proposta di istituire un mese di servizio civile obbligatorio per tutti. Una sfida che il nostro territorio più di altri è pronto ad abbracciare con entusiasmo". Lo afferma Marco Di Maio, che ha promosso la tappa forlivese di "Destinazione Italia", il viaggio nel Paese dell'ex presidente del consiglio e segretario nazionale del Partito Democratico.  

"Il nostro obiettivo è portare la politica tra le persone - aggiunge il parlamentare, che ha seguito tutte le tappe emiliano-romagnole del treno Pd -, avvicinarla a chi si occupa degli altri, a chi fa della parola "servizio" la propria missione quotidiana. Stamattina abbiamo accompagnato Matteo Renzi a conoscere l'Emporio della Solidarietà, che si prende cura di 500 famiglie non abbienti assicurando loro generi alimentari di prima necessità. Poi con i volontari del Comitato contro la fame nel mondo fondato nel 1963 da Annalena Tonelli abbiamo parlato di Terzo settore, cooperazione internazionale, contrasto alla povertà". "Il Comitato è una realtà che raccoglie beni usati e farmaci per finanziare opere benefiche e sostenere una sessantina di missioni nel mondo - conclude il deputato romagnolo -. Un luogo che scalda il cuore, che la politica nazionale deve conoscere, che siamo orgogliosi di mostrare come esempio di impegno, cittadinanza attiva, amore per gli altri". 

LA CONTESTAZIONE -  Protestano Chiara Mancini, di Rifondazione Comunista – Federazione di Forlì e 'Link Forlì': "Si è registrato l’ennesimo atto di prepotenza e di repressione del dissenso con l’arrivo, presso la stazione di Forlì, del segretario nazionale del PD, Matteo Renzi. La stazione era blindata, creando anche un notevole disagio agli utenti a cui hanno impedito di prendere normalmente il treno. Sono stati richiesti i documenti alle studentesse e agli studenti universitari che si erano recati sul posto per manifestare democraticamente i loro dissenso attraverso qualche cartello (fogli A4 recanti dati statistici sul finanziamento alla spesa universitaria). Essi sono stati tenuti ad ampia distanza dalla stazione, mentre i fan del leader politico con tanto di bandiere del PD hanno occupato l’ingresso. Una delle domande a cui sono stati sottoposti i ragazzi e le ragazze infatti era sul possesso o meno di una tessera di partito. Altre persone sono state allontanate e bollate come “indesiderate”. Evidentemente quattro fogli di carta sono equiparabili a vere e proprie armi. Un bilancio su questa mattinata? Nessun ascolto, nessun confronto, solo disagio. Appoggiamo pertanto gli studenti e le studentesse, vergognandoci della linea ipersecuritaria che la nostra città adotta in certe occasioni.

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