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Cronaca Meldola

Inaugurata la Casa di Accoglienza San Giuseppe: sarà la foresteria dell'Irst

La struttura, inaugurata alla presenza del presidente della Regione Stefano Bonaccini, del ministro delle politiche sociali Giuliano Poletti e del deputato Marco Di Maio, è dotata di 26 camere per 45 posti letto e 7 ambulatori disposti su 3 piani.

Inaugurata la nuova struttura di accoglienza destinata ad alloggiare pazienti e loro familiari, a prezzi contenuti, che frequentano l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (Irst-Irccs), la struttura sanitaria dedicata alla cura, alla ricerca e alla formazione in campo oncologico. La struttura, inaugurata alla presenza del presidente della Regione Stefano Bonaccini, del ministro delle politiche sociali Giuliano Poletti e del deputato Marco Di Maio, è dotata di 26 camere per 45 posti letto e 7 ambulatori disposti su 3 piani.

Grazie a questo intervento, chi frequenta l’Istituto potrà accedere alla struttura nella pausa tra una terapia e l'altra o per terapie eseguite ambulatorialmente su più giorni consecutivi (come nel caso della radioterapia, i cui tempi medi di accesso in Irst si attestano intorno ai 25 giorni). Per alleviare situazioni di possibile disagio a chi è già sottoposto al carico della malattia, la Casa di accoglienza dispone di una cucina comune, sala pranzo, aree d’incontro e formazione, spazi per il tempo libero. I lavori di riqualificazione dell’Istituto San Giuseppe (3 milioni di euro per la sola riqualificazione cui si aggiungono circa 200mila euro per lavori accessori, di rifinitura e mobilio) sono stati finanziati grazie a un piano che intreccia risorse messe a disposizione da un bando per l'edilizia sociale del Fondo Emilia-Romagna Social Housing, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Istituto Oncologico Romagnolo (Ior).

Inaugurata la Casa d'Accoglienza San Giuseppe

Per la gestione della foresteria dell’Istituto San Giuseppe, il Comune di Meldola e l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (Irst) hanno siglato un accordo che prevede anche il diretto coinvolgimento dell’Istituto Oncologico Romagnolo. L’accordo consente che, oltre ai pazienti, loro familiari, personale IRST o altre professionalità che contribuiscono all’attività dell’Istituto, sia possibile ospitare anche persone in difficoltà individuate dagli appositi servizi del Comune.

IL FONDO EMILIA-ROMAGNA SOCIAL HOUSING - Istituito nel 2011 e con durata di 25 anni, è un fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, promosso dalle Fondazioni bancarie del Monte di Bologna e Ravenna, della CR Modena, della CR Forlì, di Piacenza e Vigevano e della CR Rimini e  riservato ad investitori qualificati. Scopo primario del Fondo è dare una risposta al disagio abitativo presente sul territorio di riferimento attraverso un aumento della dotazione di alloggi sociali, coniugando contenuti sociali ed obiettivi di redditività atti a realizzare condizioni di interesse, non solo economico, per potenziali investitori istituzionali che si prefiggono finalità etiche. La finalità dell'housing sociale è dunque quella di migliorare e rafforzare la condizione degli inquilini, favorendo la formazione di un contesto abitativo e sociale all'interno del quale sia possibile non solo accedere a un alloggio adeguato, ma anche a relazioni umane ricche e significative. Ad oggi, il patrimonio immobiliare del Fondo è rappresentato da due complessi immobiliari siti a Meldola (Istituto San Giuseppe) e a Bologna.

Ad aprire gli interventi nella deliziosa cornice del Teatro Dragoni, condotti dal direttore generale Irst Irccs, Giorgio Martelli, prima della visita alla struttura, il sindaco di Meldola, Gianluca Zattini: “E’ davvero un giorno di festa, perché c’è tanto del nostro territorio in questo progetto, c’è l’impegno dell’intera comunità meldolese. Ricordo quando iniziammo a parlarne, quando portai il problema di come gestire una struttura così imponente, integrando tutte le forze, a Mattia Altini (direttore sanitario Irst Irccs, ndr) che mi disse “lascia che ci lavori sopra qualche giorno”. Da lì partì tutto. Soprattutto per merito di Antonio Branca. L’ultima occasione che ebbi di incontrarlo fu proprio in Irst: aveva il letto coperto di carte sulla fase 2 del progetto. A lui come a IRST dobbiamo tanto per la crescita della città.” 

"L’impegno della Fondazione in questo progetto è stato consistente quanto voluto: oltre al lavoro organizzativo e d’ideazione, alla base c’è un investimento della durata di 12 anni che permetterà a Irst di riscattare la proprietà - ha dichiarato Roberto Pinza, presidente Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì -. Abbiamo chiesto e subito ottenuto che la Casa portasse il nome di Antonio Branca, perché lui, insieme a Piergiuseppe Dolcini, ha ideato il meccanismo di finanziamento che oggi ci permette di inaugurare questa splendida struttura che offre una risposta concreta a parte dello smarrimento provato dai malati oncologici.  Una categoria di soggetti in difficoltà verso cui il mondo delle Fondazioni, insieme al Governo, si sta adoperando.” Al termine dell’intervento, il Presidente ha donato alla vedova Branca targa commemorativa".     

"Sono felice di avere l’opportunità di consegnareall’Irst e al territorio, un progetto come Casa Accoglienza San Giuseppe - ha dichiarato Fabio Carlozzo, presidente InvestiRE SGR -. Garantire alle famiglie dei pazienti dell’Istituto un servizio di foresteria di questo livello qualitativo è un segnale di civiltà di cui dobbiamo essere orgogliosi. Possiamo dire che la strada intrapresa è quella giusta e che la collaborazione tra pubblico e privato, elemento chiave del social housing, sta iniziando a dare risultati evidenti. Coniugare convenienza economica e qualità costruttiva è ormai non solo possibile ma garantisce anche un’equa remunerazione dei capitali investiti. Ringrazio quindi tutti gli attori dell’operazione, certo che questo sia un arrivederci a presto per l’inaugurazione di un nuovo intervento di social housing sul territorio.”

Per Paola Delmonte, direttore Social Housing CDP Investimenti Sgr, "si tratta di un intervento dall’importo relativamente piccolo per Cassa Depositi e Prestiti ma è tra i più significativi per la specificità che porta in sé: il social housing non è solo abitare ma anche rispondere alle esigenze della società, dei cittadini delle fasce più in difficoltà. Con questo progetto poniamo al centro un modello di risposta ai bisogni dell’uomo. Oltretutto quali portatori del partenariato pubblico-privato, queste iniziative di convergenza di tante energie rappresentano il non plus-ultra.”

"Mi pregio di parlare soprattutto come presidente dell’Istituto Oncologico Romagnolo che fu culla dell’idea dell’Irst - ha esordito  il presidente dello Ior e direttore scientifico dell'Irst Irccs, Dino Amadori -. Lo Ior opera, come dagli esordi, su tutta la Romagna per assistere i pazienti e sostenere la ricerca e la cura nel territorio. Si tratta di un’Istituzione che, in tal senso, ha rappresentato un’Area Vasta ante litteram. Senza lo Ior, l’Irst e ciò che significa, non sarebbe nato. Per me è un giorno importante, che porta sensazioni di soddisfazione, caricate ancor più di significato dal fatto che dovrò lasciare, entro la fine anno, per la legge Madia, il ruolo di Direttore scientifico Irst. Lascio con la soddisfazione di aver realizzato quello che per alcuni erano idee un po’ folli, lo Ior, l’Irst e un po’ anche questa Casa accoglienza.”        

"Il rapporto tra pubblico, privato e terzo settore è la vera ragione della forza del nostro Sistema sanitario - ha osservato Bonaccini -. Una convergenza che qui trova un altro esempio. Stiamo lavorando per assicurare che gli ottimi livelli di assistenza e cura restino tali; lo facciamo razionalizzando, organizzando meglio, assumendo personale ma anche investendo. Penso ai 150 milioni per avviare lavori negli ospedali e per nuove Case della salute. Governare il territorio ha significato anche incidere su quello che resta un serio problema: le liste d’attesa per prestazioni di prima fascia, passate in sei mesi dal 54% al 98% di risposta a 30/60 giorni. Sul tavolo metteremo anche 35 milioni per il fondo a favore di persone in difficoltà. Ma non sarà un fondo caritatevole, sarà di opportunità, per restituire dignità.”    

“La parola intorno cui intendo intervenire è una: grazie - ha esclamato il ministro Poletti -. Grazie a tutti coloro che a vario titolo hanno portato Meldola a esser esempio per l’intero Paese, di come operare insieme a favore della comunità. Mio padre amava ripetermi che anche nelle teste piccole stanno le buone idee. Come in questo caso: in questa struttura vedo ciò che mi piacerebbe fosse il senso di ogni politica, l’integrazione di tutte le componenti della società.”   

DI MAIO - "L'inaugurazione della Casa Accoglienza "San Giuseppe - Antonio Branca" a Meldola è non solo una pregevole operazione di riqualificazione urbana che recupera dall'abbandono e dal degrado un immobile importante, restituendolo alla comunità meldolese; ma anche un notevole rafforzamento della qualità dell'Irst-Irccs, che si conferma un centro di rilevanza e orgoglio per la nostra sanità - afferma Di Maio -. Il San Giuseppe è la dimostrazione che in Italia è ancora possibile realizzare opere importanti in tempi brevi; in quattro anni si è passati dall'idea al suo completamento con una specifica vocazione di rilevanza sociale; un successo possibile grazie alla tenacia di Antonio Branca cui giustamente è stata intitolata la struttura; ma anche ad un grande lavoro di squadra di cui va dato merito a tutti i protagonisti, a partire da Comune di Meldola, Irst-Irccs e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Un esempio e un modello da replicare per altri progetti importanti, anche sul nostro territorio".

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