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Cronaca Sala Icaro, Viale Roma 1/3

Nuovo incontro del "Popolo della famiglia": "Parliamo di omosessualità fuori dagli stereotipi

"Giorgio Ponte è un omosessuale odiato dal mondo organizzato LGBT, perché si è tirato fuori dal battaglione degli schierati per i nuovi diritti"

Martedì alle ore 21 in sala Icaro ci sarà il terzo incontro organizzato dal centro Tabor, dal gruppo di preghiera Montepaolo e dal circolo La Croce di Forlì sotto il titolo "Educazione al rispetto contro ogni discriminazione". Il relatore della serata sarà Giorgio Ponte, un giovane scrittore palermitano trapiantato a Milano che qualche anno fa ha deciso di svelare la sua omosessualità per aggiungere la voce personale al dibattito sull'omosessualità.

Scrivono in una nota dal gruppo conservatore Popolo della Famiglia;: "Giorgio Ponte è un omosessuale odiato dal mondo organizzato LGBT, perché si è tirato fuori dal battaglione degli schierati per i nuovi diritti, rivendicando la necessità di uno sguardo più realistico e focalizzato sulla persona e cercando di porre al centro dell'attenzione l'essere umano in sé, al di là di ogni proclama precostituito e di ogni pregiudizio. Con grande coraggio ed umiltà, si è prestato a raccontare la sua storia, a mostrare anche le sue ferite, per suscitare una riflessione profonda, non edulcorata né viziata da interessi altri, di natura politica o economica, che finiscono per sfruttare le persone che proclamano di voler difendere".

Continua la nota: "Ponte sostiene che lo scopo di questa battaglia ideologica è la confusione: «tutto è vero e niente è vero, in nome di una libertà sradicata dal concetto di limite». L'unica cosa che pare dover essere immutabile è l'identità omosessuale. Ciascuno può decidere di essere ciò che vuole in ogni momento, ma l'idea che si possa smettere di essere omosessuali è percepita come un'aberrazione o una violenza. Eppure l'unica identità esistente è scritta nel nostro corpo: noi siamo maschi e femmine. «La domanda da porsi è: allora perché proviamo emozioni contrarie al nostro corpo? Qui non si tratta nemmeno di dare una risposta piuttosto che un'altra: questo sistema vuole impedire la domanda in se stessa. Vuole uccidere la spinta esistenziale tipica di ogni essere umano a voler capire chi è.» E Giorgio Ponte è soprattutto uno scrittore brillante: il suo primo romanzo del 2013, "Io sto con Marta", ha ottenuto un grande successo, raccontando le vicende di una giovane donna del sud alle prese con la precarietà del mondo del lavoro milanese con tanta ironia ed allegria. Da pochi mesi è uscito il suo secondo libro, "Levi, sotto il cielo della Palestina", che narra la storia di diversi personaggi che incrociando il passaggio del Nazareno nella loro terra ne subiscono inarrestabili conseguenze. Sicuramente martedì sera ci sarà l'opportunità per tutti coloro che vogliono uscire dagli stereotipi televisivi ed entrare nella realtà di incontrare una persona vera e ricca, per dibattere su un tema di cui tutti si credono edotti senza in realtà conoscere nulla".

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