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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il vescovo: “Maggior tutela per la famiglia. E' il primo luogo dove s’impara a comunicare”

“Non dovete raccontare solo le cose che non vanno – ammonisce il vescovo di Forlì-Bertinoro – ma sforzarvi di far conoscere anche le tante vicende positive che succedono in una casa, nel quotidiano rapporto fra padre, madre e figli”

Vivace incontro del vescovo monsignor Lino Pizzi con i giornalisti e gli operatori della comunicazione sabato al Centro culturale “San Francesco”, in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Il pastore d’anime di Forlì-Bertinoro ha preso spunto dal messaggio di papa Francesco per la 49° Giornata mondiale delle comunicazioni, “Comunicare la famiglia, ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore”, per chiedere maggiore tutela proprio per la famiglia naturale, il primo luogo dove s’impara a comunicare.

“Non dovete raccontare solo le cose che non vanno – ammonisce il vescovo di Forlì-Bertinoro – ma sforzarvi di far conoscere anche le tante vicende positive che succedono in una casa, nel quotidiano rapporto fra padre, madre e figli”. “Siate responsabili – chiude monsignor Pizzi – e mettetevi a servizio della verità, della comunità e del bene comune. Il futuro di tutti noi si gioca in gran parte sulla comunicazione”. Anche don Enzo Scaioli, nel suo primo intervento pubblico da vicario episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, attinge a piene mani dallo straordinario documento del pontefice argentino: “Il grembo materno è la prima scuola di comunicazione, fatta di ascolto e di contatto corporeo. Ma anche dopo essere venuti al mondo restiamo in un certo senso in un grembo, che è la famiglia. E’ un motivo in più per tornare al dialogo familiare, per restituire alla comunicazione più autenticità”.

Se don Giovanni Amati, responsabile diocesano per le comunicazioni sociali, ripercorre le numerose iniziative intraprese nel 2014 dal suo ufficio sul fronte dell’informazione, il direttore del settimanale diocesano “Il Momento” Luciano Sedioli coglie l’occasione per denunciare il difficile momento della sua testata, alle prese con i ripetuti tagli dei contributi pubblici all’editoria operati dal Governo. “Senza quei fondi, il Momento e tutto il mondo dell’editoria non può reggere. Va bene la spending review, ma perché aggredire proprio chi garantisce l’informazione di base, quella che si sforza di mettere in rete la comunità locale?”. Le pagine del periodico diocesano sono divenute 24, con la tiratura che varia dalle 3.000 alle 4.000 copie secondo le situazioni.

“Stiamo mantenendo la promessa di dare voce alle persone della nostra comunità, secondo lo spirito di servizio tanto caro a papa Francesco”. L’incontro annuale del vescovo Pizzi con i giornalisti forlivesi è continuato con l’intervento di altri referenti diocesani impegnati nella comunicazione, a cominciare da monsignor Quinto Fabbri. Attuale parroco e custode della Cattedrale di Forlì, il sacerdote da ben 35 anni conduce una rubrica d’informazione religiosa sull’emittente locale Teleromagna, dal titolo: “Duc in alto”. “Questo pontefice così attento alle parole non fa altro che attuare quanto intuito dallo stesso Concilio Vaticano II, nel lontano 1963, con il decreto Inter Mirifica, incentrato proprio sugli strumenti di comunicazione sociale”. Don Emanuele Cucchi, direttore dell’Opera Salesiana di Forlì, ha invece portato all’attenzione dei presenti l’importanza per la comunità locale della Sala Multimediale “San Luigi”:

“E’ dall’anno 2000 – dichiara il salesiano – che investiamo risorse su questo contenitore. Il 2015 è l’anno del cinema in 3D ma anche della riprogrammazione dell’uso della Sala, a disposizione soprattutto dei giovani che vogliano fare cultura e riscoprire la verità attraverso il linguaggio, il teatro e la comunicazione”. Se il portavoce del Centro Culturale “La Bottega dell’Orefice” Alessandro Abbondanza ha ricordato la vocazione della sua associazione, nata nel maggio 1984 con l’intento di organizzare e promuovere diverse attività culturali nell’ambito del territorio forlivese (domenica 15 febbraio, alle 18, al centro culturale San Francesco, sarà presentato il libro di Gustave Bardy “La conversione al cristianesimo nei primi secoli”), il sacerdote camerunense don Jaques Bidjeck, vice parroco di Santa Sofia, ha ripercorso la genesi e la storia del “Notiziario K”, il settimanale parrocchiale fondato nel 1981 da don Angelo Batani e divenuto voce insostituibile, non solo religiosa, del territorio.

L’ultimo intervento è stato del direttore del Museo Interreligioso di Bertinoro, Enrico Bertoni. “L’indomani dell’attentato alla redazione parigina di Charlie Hebdo – dichiara – ci siamo interrogati sul ruolo della nostra istituzione. La conclusione è stata concorde: nel dialogo fra religioni occorre sempre puntare ai luoghi e ai punti d’incontro più che di divisione”. Nato nel 2005 per volontà della Diocesi di Forlì-Bertinoro, straordinaria intuizione del senatore Leonardo Melandri, il Museo interreligioso, che nel 2015 compie dieci anni, è già tutto questo.

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