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Cronaca

Crack della Fulgor Libertas: la Procura chiude l'inchiesta

Al fischio finale sono cinque gli indagati, tra i quali l'ex patron Massimiliano Boccio e la moglie Mirela Chirisi

La Procura di Forlì ha chiuso l'indagine sulla Fulgor Libertas Basket Forlì, il cui fallimento è stato dichiarato il 10 aprile del 2015, scrivendo una delle pagine più tristi della palla a spicchi forlivese. Al fischio finale sono cinque gli indagati, tra i quali l'ex patron Massimiliano Boccio e la moglie Mirela Chirisi. Dovranno rispondere delle accuse di truffa aggravata, aumento fittizio di capitale, insolvenza fraudolenta, false comunicazioni sociali e falsa perizia in concorso. Nel corso dell'attività investigativa la Guardia di Finanza di Forlì aveva sequestrato nel luglio del 2015 le azioni di tre società per un controvalore di 44.760.000 euro. Vennero sequestrate 5 milioni di azioni della FulgorLibertas, corrispondenti all’ammontare delle partecipazioni azionarie oggetto dell'aumento di capitale, giudicato fittizio dalla Finanza, che consentì  la trasformazione della società da Srl a Spa nel mese di luglio 2014. Vennero poste sotto sequestro 27.260.000 di euro in azioni del Gruppo Industriale Chirisi – Boccio, il cui capitale sociale nel luglio 2013 era stato aumentato, spiegarano dalla Finanza, "mediante conferimenti in natura di polizze assicurative e di bond svizzeri emessi dalla Mbc Swiss Sa", che sempre per la Finanza era riconducibile allo stesso Boccio. La terza interessata era una società veneta che aveva ceduto titoli alla Fulgor e alla quale sono state sequestrate azioni per 12.500.000 euro. Secondo la magistratura Bocci avrebbe distratto dal capitale gli incassi degli abbonamenti, circa 131mila euro. I sostenitori hanno avviato un'azione penale contro l'ex patron della Fulgor. Boccio lo scorso aprile è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta un'inchiesta giudiziaria della Procura di Milano con l'accusa di vendita abusiva di azioni.

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