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Cronaca

Prima la sciagura di un grave tumore e poi la perdita del lavoro: "Respinte tutte le domande di sussidio, è ingiusto"

Rabbia per una famiglia forlivese con due figli che è stata colpita da una disgrazia improvvisa. un tumore molto delicato alla testa che ha afflitto la madre

Rabbia per una famiglia forlivese con due figli, che è stata colpita da una disgrazia improvvisa – un tumore molto delicato alla testa che ha afflitto la madre -, ma che non si è vista riconoscere alcun significativo sussidio da parte dell'Inps, in termini di invalidità civile e aiuti economici. Una decisione che viene ritenuta ingiusta e che fa sbottare il marito: “Non è giusto, mia moglie non potrà tornare al suo lavoro, che era a tempo indeterminato. Noi paghiamo le tasse ma nessuno ci aiuta!”.

A rendere nota la vicenda è il diretto interessato. Il trauma piomba il 29 agosto scorso, quando alla donna, 45 anni, viene diagnosticato un tumore celebrale di 4 centimetri all'apice della rocca petrosa, l'osso della scatola cranica dove si trovano gli organi dell'udito. Per questo il 30 agosto viene operata d'urgenza a Villa Cecilia a Cotignola. “Ben 9 ore d'intervento, con 1.7 centimetri di tumore rimasto dentro perché si trova a ridosso del midollo spinale e non possono toccarlo, perché si rischia la paralisi. Per ridurre questa porzione dobbiamo andare a Milano a fare una speciale radioterapia”. La signora, purtroppo, ha subito una paresi facciale parziale e, per la lesione di due nervi, non ci vede più da un occhio. 

La donna, però, dopo i primi 10 giorni di malattia non ha diritto a forme di malattia più lunga, “non previste nella sua tipologia contrattuale, di colf e assistenza domestica”, spiega il marito. La famiglia perde così all'improvviso uno dei due redditi di casa, mentre crescono le spese. “Abbiamo fatto la domanda per un aiuto economico all'Inps, ma la risposta è stata negativa. Nessun beneficio economico, neanche l'elemosina della pensione minima di invalidità, che almeno ci avrebbe aiutato nei viaggi a Milano”, dice arrabbiato il marito.

Tre le richieste avanzate: il riconoscimento dell'handicap in base alla legge 104, il riconoscimento dell'invalidità e della cecità parziale. Alla visita medica l'handicap è stato riconosciuto in forma lieve, ma l'invalidità – fissata al 55% - “non è sufficiente per nessun sussidio economico”. “Ci hanno lasciati soli”, spiega l'uomo. Per il marito la signora non potrà più guidare, né tornare al suo precedente lavoro, dove era assunta a tempo indeterminato con una buona paga. Il tutto con due figli in casa. “Farò ricorso contro questa decisione, ma ci tenevo a far sapere come una famiglia che ha sempre lavorato e che chiede aiuto venga poi lasciata da sola nella difficoltà”.

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