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Cronaca Meldola

Nuova ala per il laboratorio di Bioscienze dell'Irst: "Un'opportunità di cure ancora migliori"

Grazie, infatti, ad un investimento di 620mila euro, il Laboratorio si è ampliato di 180 metri quadri, spazi interamente destinati ad ospitare le attività e le strumentazioni per la diagnosi bio-molecolare

Scoprire i meccanismi che si celano dietro lo sviluppo delle patologie tumorali, trovare nuove cure o utilizzare quelle a disposizione sui pazienti che risponderanno meglio, diagnosticare la presenza della malattia e il suo stadio, intravvedere la predisposizione a sviluppare un tumore attraverso analisi genetiche. Questo è solo una parte di quanto accade ogni giorno nel Laboratorio di Bioscienze, cuore delle attività di studio e diagnostica molecolare avanzata dell’Istituto Tumori della Romagna IRCCS, di Meldola. Una “frontiera” della lotta alle patologie oncologiche e della medicina di precisione che si allarga e si potenzia. Grazie, infatti, ad un investimento di 620mila euro sostenuto da Commercianti Indipendenti Associati (CIA) – Conad e dall’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR), il Laboratorio si è ampliato di 180 metri quadri, spazi interamente destinati ad ospitare le attività e le strumentazioni per la diagnosi bio-molecolare, gli studi su singole cellule e quelli genetici. 

Cosa fa il laboratorio di Bioscienze

Il Laboratorio di Bioscienze è una struttura polifunzionale articolata in due macro-strutture – l’Area di Diagnostica avanzata e predittiva e l’Area di Ricerca – organizzate in 7 settori: Biologia molecolare avanzata, ematologica, predittiva e somatica (Coordinatore Dr. Daniele Calistri), Drug Discovery and Radiobiomics (Dr.ssa Anna Tesei), Gerobiomics and exposomics (Dr.ssa Sara Bravaccini), Immuno-hematology (Dr.ssa Giorgia Simonetti), Nanobiomics and liquid niche (Dr. Francesco Fabbri), Osteoncology (Dr.ssa Laura Mercatali), Translational Oncology (Dr.ssa Paola Ulivi). Il Laboratorio dispone complessivamente di 45 addetti (in gran parte biologi ma anche bio-informatici e fisici) tra cui il Direttore (facente funzione è il Dr. Fabio Falcini), 7 coordinatori di settore. Il 60% circa è composto di personale di genere femminile. Grazie all’innovativo Contratto della Ricerca, si tratta di personale non precario ma inquadrato professionalmente a tempo indeterminato o determinato. 

I progetti di ricerca nascono e si sviluppano all’interno delle 4 Linee di Ricerca d’Istituto e sono principalmente intersettoriali in funzione delle competenze tecnico-scientifiche necessarie allo svolgimento dei programmi di ricerca stessi. L’impostazione traslazionale valorizza il contributo dei differenti gruppi di patologia, integrando le expertise cliniche e di laboratorio. Significativo l’impatto in termine di produzione scientifica dell’attività di ricerca del Laboratorio: nel triennio 2016-2018 le pubblicazioni sono state 174 redatte da 59 autori-ricercatori, con 497,7 punti IRCCS (criterio utilizzato dal Ministero per la valutazione degli IRCCS). I bandi applicati dal 2015 al 2018 sono stati 68 di cui vinti 12 per un totale di circa 2,3 milioni di euro di finanziamento. Di notevole valore anche la produzione diagnostica di biologia molecolare sviluppata dai settori di diagnostica somatica, predittiva, ematologica. Nel solo 2018 sono state ben 15.714 le prestazioni fornite a favore di 2.974 pazienti per un volume di circa 3 milioni di euro.

L'inaugurazione

L’inaugurazione ufficiale della nuova ala del Laboratorio è avvenuta sabato: “Non è la prima volta che ci troviamo a inaugurare qualcosa di importante per l’Istituto, ma è forse la prima che viene fatta con una rappresentanza così ampia e qualificata non soltanto dell’Istituto e dell’Azienda USL della Romagna, ma anche delle istituzioni locali. Siamo molto orgogliosi di avere con noi una rappresentanza parlamentare e di tutti i sindaci dei capoluoghi della Romagna”  È con queste parole che il Presidente IRST, Renato Balduzzi, ha dato avvio alla cerimonia. 

Anche il neo-sindaco Roberto Cavallucci ha preso conoscenza della struttura, delle strumentazioni e dei “numeri” prodotti in termini di ricerca e diagnosi illustrate dal direttore facente funzione del Laboratorio di Bioscienze, Fabio Falcini. “Oggi vediamo realizzarsi un altro passo dell’importante sinergia che lega IOR e CIA-Conad fin dal 1985 – ha spiegato Dino Amadori (Presidente IOR e Direttore Scientifico Emerito IRST IRCCS) –. Un patto di fiducia basato su progetti di immenso valore come questo. Si tratta di una sinergia che dovrà animare l’ulteriore avanzamento della rete oncologica della Romagna; la miglior risposta alle esigenze dei 6mila malati che risiedono nel nostro territorio”. “Ma la sinergia tra CIA – Conad e IOR non si esaurisce al sostegno dell’attività dell’IRST – ha puntualizzato il direttore generale IOR, Fabrizio Miserocchi -: continueranno, infatti, le iniziative che ci vedono uniti, volte a sensibilizzare la popolazione sui corretti stili di vita e sugli atteggiamenti di prevenzione, affinché la Romagna sia una terra preparata alla lotta contro il cancro non solo da un punto di vista tecnologico ma anche culturale.” Maurizio Pelliconi, Presidente CIA-CONAD ha aggiunto: “La salute per noi è una priorità e sempre lo sarà; per questo, quando il nostro impegno porta a frutti come quello che oggi vi presentiamo, sono momenti di profondo orgoglio per la cooperativa che qui rappresento”.  Così inoltre Giovanni Martinelli, direttore scientifico IRST IRCCS: “Le tecnologie installate nella nuova ala consentiranno un grande balzo nelle attività di diagnostica bio-molecolare: potremo, tramite analisi genetiche e molecolari, disegnare le terapie sul singolo paziente, dare a tutti, soprattutto ai malati più fragili, un’opportunità di cura migliore”. 

A conclusione dell’evento è intervenuto l’Assessore alle politiche per la Salute della Regione, Sergio Venturi: “Quello che ci connota come emiliano-romagnoli è il fatto di sentirci parte di una comunità, avere la forte percezione di ricoprire un ruolo non nell’interesse del singolo, dell’io, ma del noi. Penso si debba essere orgogliosi di quanto costruito fino ad oggi qui e di quanto IRST rappresenti questo senso di comunità; la Regione è consapevole dell’importanza del ruolo ricoperto da attori come IOR e le aziende che la sostengono, ma soprattutto che questo istituto, in quanto Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, è una punta di diamante del nostro sistema e ha bisogno di esser sviluppato e rafforzarsi nella rete”.

Le strumentazioni

Le strumentazioni disponibili comprendono, oltre alle dotazioni “di base” presenti normalmente in qualsiasi laboratorio di diagnosi e ricerca, attrezzature specialistiche all’avanguardia per le analisi genetiche (sequenziatori Next Generation Sequencing), l’identificazione di biomarcatori, lo studio delle singole cellule e delle cellule tumorali circolanti (DEPArray), il deep imaging (microscopio confocale), uno stabulario per analisi di modelli pre-clinici (zebrafish).

Il Laboratorio di Bioscienze, con le diverse competenze e le facilities a sua disposizione, grazie alla partecipazione attiva alla Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna, si mette al servizio della realtà imprenditoriale locale ed extra territoriale per realizzare attività e progetti d’innovazione, messa a punto e verifica sperimentale. In particolare in IRST IRCCS si sviluppano: biotecnologie, fotonica, nanotecnologie, materiali avanzati, sistemi di fabbricazione avanzati (Advanced Manufacturing System). 
 

Il sostegno dell'on. Di Maio

"L'apertura della nuova ala del Laboratorio di Bioscenze IRST IRCCS, realizzata grazie a un generoso contributo di CIA – Conad e dell’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR), è la conferma dell'assoluto valore che l'istituto rappresenta per Meldola e per tutto il territorio circostante". Lo afferma il deputato Marco Di Maio, che sabato mattina ha partecipato all'inaugurazione della nuova struttura a Meldola. "Un valore rappresentato non solo dal crescente peso in campo medico-scientifico - aggiunge il parlamentare romagnolo -, ma anche dal sempre più fitto reticolo di relazioni e coinvolgimento che lo legano alle associazioni e alle imprese romagnole, innescando un volano virtuoso di impegno, volontariato e iniziative di natura solidale che rappresentano una ricchezza unica di cui andare orgogliosi".

"Questo patrimonio, fatto anche di grandissime professionista e spirito di appartenenza da parte di tutto il corpo dei dipendenti dell'istituto - conclude il parlamentare - merita di essere valorizzato con la realizzazione completa della rete oncologica coinvolgendo l'intera rete ospedaliera romagnola. Dal raggiungimento di questo obiettivo passa parte rilevante del potenziale di crescita e sviluppo dell'attività dell'Irst-Irccs a beneficio di tutti i cittadini".

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