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Cronaca Meldola

Irst, il Laboratorio di Bioscienze si conferma tra i motori dello sviluppo nella Regione

È recente, infatti, la conferma dell’accreditamento come nodo della Rete Alta Tecnologia (Rat) quale Laboratorio di ricerca industriale e trasferimento dei risultati scientifici e tecnologici (tipologia A)

Il Laboratorio di Bioscienze Irst Irccs si conferma tra i motori dello sviluppo e dell’innovazione nella Regione Emilia-Romagna. È recente, infatti, la conferma   dell’accreditamento come nodo della Rete Alta Tecnologia (Rat) quale Laboratorio di ricerca industriale e trasferimento dei risultati scientifici e tecnologici (tipologia A). Cuore delle attività di ricerca e di diagnostica molecolare avanzata dell’Istituto Tumori della Romagna, il Laboratorio di Bioscienze, in stretta sinergia con la Cell Factory e il Centro di Risorse Biologiche (Crb) ha superato, grazie alle diverse competenze e alle facilities di cui dispone, le verifiche da parte dell’ente regionale riguardo i requisiti necessari per confermarsi quale eccellenza del settore, in particolare, la capacità di rispondere alle esigenze delle imprese regionali e altri soggetti, pubblici e privati, che necessitino di supporto da parte di strutture qualificate per la ricerca e l’innovazione.

La Rete Alta Tecnologia nasce per promuovere la trasformazione dei sistemi produttivi verso un più elevato dinamismo tecnologico e un maggior impegno nella ricerca e sviluppo. A questo scopo mette in relazione le più virtuose Università e Istituti di ricerca della Regione con le realtà imprenditoriali locali ed extra territoriali, al fine di rafforzare la collaborazione tra mondo della ricerca e sistema produttivo e per realizzare attività e progetti d’innovazione, facilitando il trasferimento tecnologico dei risultati ottenuti.  Far parte di questa Rete permette, quindi, all’Istituto Tumori della Romagna di entrare in relazione con le attività imprenditoriali più all’avanguardia per un reciproco scambio di competenze; inoltre, ha la possibilità di concorrere all’assegnazione di finanziamenti regionali ed europei per lo sviluppo di progetti di ricerca innovativi volti al trattamento delle patologie oncologiche, in collaborazione con altri laboratori, tecnopoli e centri per l’innovazione.

In particolare, grazie all’appartenenza alla Rat, Irst ha potuto partecipare e aggiudicarsi finanziamenti per ben tre progetti inseriti nel settore “Industrie della salute e del benessere” dei bandi finanziati dai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna – Programma Por Fesr 2014-2020. Tali bandi sono gli strumenti attraverso i quali la Regione, con i finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione stessa, sviluppa piani di crescita sociale ed economica del territorio e sostiene l’avanzamento tecnologico in settori ritenuti di particolare rilevanza. I progetti per i quali Irst – due come capofila, uno come partner – ha ottenuto i finanziamenti che riguardano lo sviluppo di molecole e biomolecole, terapie innovative, dispositivi diagnostici in vitro e modelli fisiologici in-silico per la medicina personalizzata, per la cura e la prevenzione oncologica. Sono i tre progetti, co-finanziati da bando con oltre 650mila euro a copertura parziale dell’investimento sostenuto da Irst.

I progetti co-finanziati

CLEAR – Si tratta dello sviluppo di un dispositivo per catturare ed eliminare le cellule tumorali circolanti, principali responsabili dell’origine delle metastasi, denominato “CLEAR” (CTC targeted Liquid surgEry AppaRatus). Il dispositivo, ideato dal dr. Francesco Fabbri (Responsabile Settore di Nanobiomics and liquid niche, Laboratorio Bioscienze), è stato messo a punto in collaborazione con il Tecnopolo Mario Veronesi (TPM) di Mirandola, il Centro Interdipartimentale per la Ricerca Applicata e i Servizi nel Settore della Meccanica Avanzata e della Motoristica dell'Università di Modena e Reggio Emilia (Intermech) e la Fondazione Democenter di Modena.
   
DINAMICA - Il progetto si pone l'obiettivo di sviluppare e validare biomateriali medicati nanostrutturati per il trattamento e la rigenerazione del tessuto osseo metastatico, tecnologia messa a punto dal dr. Toni Ibrahim (Direttore del Centro di Osteoncologia Tumori Rari e Testa-Collo CDO-TR) e dalla dr.ssa Laura Mercatali (Responsabile Settore Onsteoncologia Laboratorio Bioscienze) in collaborazione con Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici (ISTEC) - CNR di Faenza, Fondazione Democenter, Università di Bologna Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale Scienze della Vita e Tecnologie per la Salute (CIRI SDV). 

CUBIBOX – Si tratta dello sviluppo in laboratorio di una nuova piattaforma biologica denominata “Cubibox”, una sorta di tessuto epidermico con le stesse caratteristiche di quello umano, utile per eseguire test e studi in laboratorio. Il progetto, ideato dal prof. Massimo Dominici e Tecnopolo di Mirandola, vede impegnati la dr.ssa Anna Tesei (Responsabile Struttura Semplice Radiobiomics e Drug Discovery Units IRST), Fondazione Democenter di Modena, Laboratorio per le Tecnologie delle Terapie Avanzate (LTTA) dell’Università di Ferrara.
 

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