rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Meldola

All'Irst una nuova tecnica per combattere i tumori neuroendocrini

Si è aggiunta un'altra importante risorsa in mano ai professionisti dell'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori impegnati nella lotta contro le neoplasie neuroendocrine

Si è aggiunta un'altra importante risorsa in mano ai professionisti dell'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori impegnati nella lotta contro le neoplasie neuroendocrine: grazie alla recente acquisizione di un modulo di sintesi (grazie al fondamentale contributo dello IOR - Istituto oncologico romagnolo), infatti, da due settimane è eseguibile presso l’IRST la PET/TC con Gallio-68 peptidi. Si tratta di una diagnostica in grado di identificare tumori neuroendocrini di piccole dimensioni (7-8 mm), permettendo così di contrastare la malattia con sempre maggiore tempestività.

L'IRST diventa uno tra i pochi centri in Italia, il terzo in Regione insieme al S. Orsola-Malpighi di Bologna e Reggio Emilia, a offrire ai pazienti questo tipo di esame.

“Lunedì 31 ottobre – spiega la dr.ssa Federica Matteucci, Responsabile della U.O. di Medicina Nucleare Diagnostica IRST – abbiamo eseguito la nostra prima PET/TC con Gallio. Il grande vantaggio di questo esame rispetto ad altri tipi di diagnostiche è che la capacità di risoluzione delle immagini è nettamente superiore, si riescono a individuare lesioni sempre più piccole e quindi più facilmente curabili anche chirurgicamente e con la radioterapia recettoriale che si esegue solo qui a Meldola nella nostra Regione. Naturalmente non solo permette di identificare il tumore ma di fotografarne l'evoluzione, seguirne il decorso”. Altro aspetto positivo è la minore esposizione del paziente alle radiazioni. “L'emivita del Gallio-68 – continua la dr.ssa Matteucci – è di un'ora circa per cui il rischio radiologico  del paziente  è davvero basso”.

Attualmente l'esame è eseguito su due pazienti la settimana ma a pieno regime, una volta reclutato e formato tutto il personale necessario, presso l'IRST si potranno sottoporre alla PET/TC con Gallio, una decina di pazienti la settimana per un totale di 200/250 persone l’anno a fronte di oltre 3.000 nuovi casi  di tumore neuroendocrino diagnosticati all’anno nel nostro Paese. Pazienti in gran parte provenienti da fuori Regione, in linea con quanto avviene adesso: oltre  il 75% circa delle persone che si rivolgono alla Medicina Radiometabolica IRST, infatti, non proviene dalla Romagna e ne fa un punto di riferimento per l’intero paese.

“Sono trattamenti particolarmente complessi, indirizzati a contrastare malattie rare e difficili – puntualizza il dr. Giovanni Paganelli, Consulente scientifico della Medicina Radiometabolica IRST e Responsabile per la ricerca in Medicina Nucleare dell’Area Vasta Romagna –. Si tratta di un esame ancora in fase di sperimentazione in quanto non esiste un prodotto registrato ma in Europa sono già migliaia i pazienti che l’hanno eseguito; nei centri dove si trattano i tumori neuroendocrini e dove è disponibile, la PET con Gallio viene utilizzata regolarmente. E’ il punto forte di essere un centro di ricerca: arrivare prima dell’industria per offrire, in questo caso, esami molto più accurati di quelli disponibili”. Con prospettive d’impiego sempre più ampie. “Probabilmente – conclude il dr. Paganelli – in futuro useremo questo radioisotopo anche per altri tipi di tumori. Oltre a ciò, avere installato qui questo generatore di radioisotopi, ci permette di pensare anche a sviluppare nuovi farmaci in linea con quella che è la nostra mission”.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

All'Irst una nuova tecnica per combattere i tumori neuroendocrini

ForlìToday è in caricamento