Isis, il tunisino fermato a Ravenna era stato ospitato anche a Forlì

E' accusato di voler partire per andare a combattere come foreign fighter e arruolarsi nelle milizie Isis in Siria. Il 27enne tunisino fermato dalla Digos a Ravenna, Noussair Louati, era stato ospitato da un connazionale a Forlì che gli aveva pure dato indicazioni per dormire in un casolare abbandonato. Secondo le verifiche della polizia coordinata dalla Dda di Bologna, il presunto foreign fighter, dopo vari contatti soprattutto via Facebook, con combattenti jihadisti (tra cui un presunto palestinese dell'accampamento di Yarmouk) tra il 19 e il 20 marzo scorso aveva chiamato un numero turco per ricevere informazioni utili a raggiungere la Siria e il progetto sarebbe fallito per il diniego del passaporto dal consolato a Genova.

L'indomani aveva acquisto un biglietto di sola andata dall'aeroporto di Orio al Serio-Bergamo per raggiungere Istanbul-Sabiha Gokcen. Sarebbe dovuto partire cinque giorni dopo, ma il consolato tunisino di Genova gli aveva negato il rilascio del passaporto. In quell'occasione era stato addirittura indagato per minacce e danneggiamenti perchè, contrariato dal non aver ottenuto il documento, aveva rotto una tenda e minacciato gli impiegati presenti. Tornato in Romagna, era stato ospitato da un connazionale a Forlì che gli aveva dato indicazioni per dormire in un casolare abbandonato.

Il giorno in cui sarebbe dovuto partire in aereo, aveva chiamato la moglie esprimendole in lacrime tutto il suo disagio: senza posti dove ripararsi e senza la possibilita' di espatriare. Ma aveva mentito alla compagna dicendole che aveva bisogno del passaporto semplicemente per andare in Germania o per trovare lavoro a Milano. E che se fosse tornato in Tunisia, avrebbe dovuto scontare 15 anni di galera. Il tunisino aveva iniziato a riorganizzare il suo passaggio in Siria attraverso la Germania. Ma gli investigatori l'hanno bloccato.