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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Italia Nostra tuona: "Impossibile interrare la Barcaccia, va demolita"

Il progetto di trasformazione della piazza Guido da Montefeltro recentemente presentato dal Comune, che prevede l'interramento del parcheggio scoperto ed il mantenimento di quello coperto, non è legittimato dal parere della Soprintendenza

Il progetto di trasformazione della piazza Guido da Montefeltro recentemente presentato dal Comune, che prevede l’interramento del parcheggio scoperto ed il mantenimento di quello coperto, non è legittimato né dal Piano Urbanistico Attuativo del 2011, né dal necessario parere della Soprintendenza: lo dice Luciana Prati, presidente di Italia Nostra. Insomma, per l'associazione ambientalista non si può fare.

Spiega Prati: “Il parere espresso dalla Soprintendenza di Ravenna sullo studio preliminare finalizzato alla redazione del piano urbanistico attuativo “ritiene presupposto indispensabile per la riqualificazione del contesto in esame la creazione di un tessuto connettivo fra le varie realtà architettoniche e urbane esistenti, attualmente separate dalla presenza del parcheggio sopraelevato e sotterrneo che costituisce di fatto una cesura non solo fisica, ma anche concettuale e che pone in particolare il complesso del San Domenico come adagiato su una innaturale piattaforma con conseguente effetto di distacco visivo dal contesto circostante”. Solo dalla sua demolizione in poi potrebbe quindi essere formulato il progetto di sistemazione dell’area”.

Invece il Comune vuole “salvare” la Barcaccia, “mimetizzandola” e interrare la parte a raso in cemento. Progetto bocciato da Italia Nostras: “I presupposti sui quali si è sviluppato l’attuale progetto, mantenere la struttura della “barcaccia” e contenere la spesa con un intervento “provvisorio”, contraddicono lo stesso obiettivo di valorizzare il San Domenico, mentre il costo, che complessivamente è stato valutato 1.850.000 euro, sarebbe davvero ingiustificabile se i lavori dovessero venire rifatti (quello della demolizione totale era già stato posto a base di gara dal Comune stesso per 750.000 €). Tale sistemazione “estetica” è una contraddizione in termini in quanto, da un lato, si dice che la “barcaccia” è degna di essere conservata (una vera portaerei fuori misura che non si lega ad alcuna contesto), mentre, dall’altro, la si manomette: collinetta che copre una parte degli ”oblò”, demolizione del parapetto, mano di vernice sulla struttura in cemento armato; inoltre non dimostra nei costi un’economia rispetto ad una soluzione definitiva a verde”.

“Il mantenimento della “barcaccia”, che comporta anche future spese di adeguamento, contrasta poi con il progetto di completamento dei Musei San Domenico, in quanto la previsione del Museo Archeologico interferisce con il parcheggio sotterraneo, di cui il Piano Particolareggiato prevede la demolizione. Inoltre la previsione di un nuovo parcheggio per 92 posti auto (270.000€), in luogo dell’attuale scoperto, viene ad interessare un’area verde adiacente a via Romanello, contraddicendo quanto dichiarato in merito all’aumento del verde! Piuttosto che sacrificare altre aree verdi occorre ripensare ad un progetto per il trasporto pubblico che serva i parcheggi esistenti, disincentivando l’uso dell’automobile. Volendo attuare un primo stralcio funzionale conviene invertire l’approccio, demolendo la “barcaccia” e mantenendo provvisoriamente l’attuale parcheggio scoperto. L’importo di 1.850.000€ sarebbe più che sufficiente per realizzare una sistemazione paesaggistica di qualità, definitiva e senza sprechi”.

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