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Cronaca

L'assessore Leech: "Resistenza, valori che ancora uniscono"

"In agosto nel territorio forlivese ci sono due appuntamenti molto particolari che ricordano la Resistenza e la Seconda Guerra Mondiale. Il primo, a San Valentino di Tredozio e a Ca' Cornio"

“In agosto nel territorio forlivese ci sono due appuntamenti molto particolari che ricordano la Resistenza e la Seconda Guerra Mondiale. Il primo, a San Valentino di Tredozio e a Ca’ Cornio, ricorda il sacrificio di quattro partigiani del gruppo Corbari, la loro cattura ed uccisione, seguite dalla macabra esposizione dei loro corpi in Piazza Saffi. La seconda vede l’arrivo di migliaia di Sikh da tutt’Italia (ma in particolar modo dal bresciano e dal reggiano) per commemorare i morti della loro comunità nelle battaglie per la liberazione del nostro Paese”: lo dice Patrick Leech, Assessore alla Cultura alle Relazioni Internazionali, Comune di Forlì.

Prosegue Leech: “Sono appuntamenti sempre più seguiti e partecipati, cosa che indica il ritorno di una sensibilità verso la commemorazione di questi sacrifici e la loro rilevanza per l’Italia e l’Europa del ventunesimo secolo. La celebrazione a Ca’ Cornio, quest’anno, è stata accompagnata della presentazione di un progetto artistico, portato avanti con l’aiuto delle scuole: esso utilizza la metafora della tessitura per rappresentare la Costituzione, risultato della lotta di Resistenza al fascismo. La dittatura disgrega, frammenta; la Resistenza e la Costituzione “ri-costituiscono” la coesione sociale, tessendo pazientemente insieme i diversi fili, i frammenti della vita della comunità, per generare un oggetto bello e utile, il tessuto - fisico o sociale”.

“La commemorazione dei Sikh costruisce, a sua volta, un tessuto, intrecciando fili dal passato e del presente. Il sacrificio dei Sikh (riconosciuto da Churchill in una frase che è riportata sul basamento del monumento che si trova a fianco dell’Indian War Cemetery, sulla via Ravegnana), viene ad assumere un significato forte anche nel contesto odierno per i Sikh che vivono oggi in Italia come lavoratrici e lavoratori. Vedono nel loro sacrificio, un legame simbolico forte fra la comunità Sikh e l’Europa. Come ha giustamente affermato lo storico Romano Rossi, dell’Associazione Nazionale Reduci del Gruppo di Combattimento “Friuli”, presente alla cerimonia sabato scorso, “il sangue dei Sikh è stato versato sul suolo italiano e questo conferisce loro dei diritti simbolici nel paese che oggi li ospita”. La memoria della lotta di Resistenza al nazifascismo, quindi, spesso celebrata come fatto locale o nazionale, assume un valore sempre più ampio, europeo ed internazionale, che rafforza il significato locale e nazionale stesso”

E ancora: “Ciò risulta evidente, fra l’altro, dall’ampia partecipazione delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma nella celebrazione dei Sikh. La natura fondante della lotta degli anni ’40 consolida questa valenza mano a mano che l’Europa stessa, nata dalla lotta alla dittatura, prende una sua forma multietnica e multiculturale. La memoria degli atti di eroismo sui quali si basa la nostra vita politica, quindi, non cesserà con le testimonianze dirette di chi ha vissuto la Resistenza, divenute purtroppo sempre più scarse, ma potrà essere nutrita dal contributo di nuove generazioni e nuove comunità, come mostrano le presenze agli eventi che ho richiamato. Poterlo affermare con convinzione è per me motivo di orgoglio e di speranza nell’Italia e nell’Europa, a partire da Forlì e dal territorio forlivese”.

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