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Cronaca

L'ex Limonetti da bene confiscato a bene comune: inaugurata la Casa della Legalità

Il taglio del nastro, avvenuto alla presenza tra gli altri del sindaco Davide Drei e dell'assessore regionale Massimo Mezzetti, è rientrato nell'ambito del ciclo "Coltiviamo la legalità"

Vede la luce la Casa della Legalità di Forlì, realizzata all’ex Limonetti, il podere confiscato a Forlì negli anni ’90 alle associazione malavitose e diventato patrimonio pubblico. Il taglio del nastro, avvenuto alla presenza tra gli altri del sindaco Davide Drei e dell'assessore regionale Massimo Mezzetti, è rientrato nell'ambito del ciclo "Coltiviamo la legalità", che proseguirà per tutto il mese di maggio con un programma di appuntamenti. L'inaugurazione, ha ricordato il primo cittadino, è coincisa con il 9 maggio, una "data densa di memoria e di significati".

"Prende nuova vita una struttura connessa ad attività criminose, che da bene confiscato diviene bene comune: la casa dell'educazione e della promozione della legalità - prosegue Drei -. Un luogo di cittadinanza responsabile e di elaborazione culturale realizzato grazie allo sforzo congiunto della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Forlì".

ECCO LA CASA DELLA LEGALITA': IL VIDEO DELL'INAUGURAZIONE

Dal sindaco un ringraziamento alle insegnanti e agli studenti del Ruffilli, che hanno realizzato un murales che raffigura i volti dei giudici Falcone e Borsellino, del professor Roberto Ruffilli, di Rosa Parks, di Tina Gori, di Annalena Tonelli, di Iris Versari, Silver Sirotti, Aldo Moro e Peppino Impastato. "Uomini e donne che hanno difeso con il proprio impegno i valori di giustizia, democrazia e libertà fino al sacrificio personale - ha concluso -; un esempio per una comunità che non si rassegna, per il nostro vivere quotidiano e per tutti i giovani". 

"E' stato concretizzato, finalmente, il frutto di un impegno condiviso durato anni - commenta il consigliere regionale Valentina Ravaioli -. Un bene confiscato che viene restituito alla collettività, costituisce la rappresentazione più  tangibile della sconfitta dell'illegalità a vantaggio del bene comune, per questo, oltre ad essere motivo di orgoglio, carica ciascuno di noi di una responsabilità enorme: rendere vivo e pulsante lo spazio, farne luogo aperto e inclusivo di elaborazione culturale e cittadinanza attiva, diffonderne il messaggio nella nostra comunità. Mettiamocela tutta per essere all'altezza della sfida, soprattutto verso le nuove generazioni. E, a proposito di nuove generazioni, ai ragazzi e alle ragazze con cui tutto questo è iniziato va il mio più grande grazie".

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