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Cronaca

L'indagine partì dall'arresto a Bertinoro di un latitante omicidia: presa la banda dei bancomat

I colpi sono stati messi a segno in Puglia ed in Basilicata.

L'indagine è scattata con l'arresto in un ristorante di Bertinoro nel novembre del 2014 da parte degli agenti della Squadra Mobile di Corso Garibaldi di Nicola Cassano, 46 anni di Melfi, evaso il 18 marzo 2013 dal carcere di Porto Azzurro (Livorno), dove era detenuto per una rapina e l'omicidio di un maresciallo dei Carabinieri, Marino Di Resta, avvenuto in seguito ad una rapina commessa in una gioielleria di Francavilla sul Mare, in provincia di Chieti. La sezione criminalità organizzata della Squadra Mobile insieme ai colleghi della Questura di Foggia e del commissariato di Melfi hanno assicurato alla giustizia i componenti di una banda specializzata negli assalti ai bancomat. I colpi sono stati messi a segno in Puglia ed in Basilicata.

Nella rete degli investigatori, coordinati dalla Procura Generale di Potenza, quattro uomini della provincia di Foggia e uno di Melfi. Gli arrestati sono stati condannati a pene comprese tra i sei mesi ed i nove anni. La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato contro le condanne emesse dalla Corte d'Appello di Potenza il 18 ottobre 2018, che a sua volta aveva confermato le decisioni del Gup del Tribunale di Potenza emesse l'11 novembre 2016. I cinque devono rispondere dell'accusa di associazione per delinquere finalizzata agli assalti ai sistemi bancomat di banche ed uffici postali. Sono in totale 14 gli episodi commessi nelle province di Potenza, Foggia, Bari e Barletta-Adria-Trani. 

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