rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Per l'Itis "Marconi" una missione in Turchia con l'Unione Europea

Lei Professore, da Insegnante di Istituto Tecnico Industriale, quali differenze o similitudini ha rilevato sull'approccio alle materie di studio e in riferimento ai piani di lavoro, considerato il fatto che fra le vostre numerose uscite, avete visitato anche l'impianto siderurgico Kardemir a Karabuk, tra le polveri, i fumi e i fuochi dell'industria?

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Si è appena conclusa con esiti molto positivi l'esperienza di  interscambio culturale che ha visto protagonisti l'ITIS Marconi di Forlì e l'Istituto VAKIFBANK ZUBEYDE HANIM ANADOLU LISESI nella città di Karabuk in Turchia.

L'Istituto Marconi, dopo aver preso accordi e contatti con l'Istituto VAKIFBANK ZUBEYDE HANIM ANADOLU LISESI, si è aggiudicato in qualità di Istituto capofila un bando di gara per un progetto Comenius Europeo bilaterale di scambio fra scuole estere. L'Istituto VAKIFBANK ZUBEYDE HANIM ANADOLU LISESI è un Istituto nuovo e recente che è stato aperto nel 2006 e può essere considerato a metà fra il nostro Liceo Linguistico e Liceo Scientifico. Il progetto, denominato CLIL and 20-20-20 Climate Energy Package è stato interamente finanziato dai fondi europei che hanno incluso lo spostamento e lo scambio fra gli studenti dei due Istituti coinvolti, accompagnati da alcuni dei loro insegnanti.

Il progetto è nato dalle conoscenze dei docenti italiani con i colleghi di altre scuole europee conosciuti durante i corsi di formazione Europea Comenius relativi alla mobilità per i soli insegnanti. A questi colleghi Turchi conosciuti ai corsi di aggiornamento sul CLIL, i docenti dell'Istituto Marconi hanno proposto il progetto e da qui ha avuto origine questo tipo di partnership. I corsi Comenius per insegnanti sono diffusi a livello nazionale a soggetti anch'essi a selezione e servono proprio per favorire le partnership fra Istituti Europei. All'lTIS ogni anno mediamente 3 docenti fanno domanda di partecipazione a questi corsi di formazione.

Lo scopo principale di tale progetto di scambio consiste nello sviluppo di materiale didattico in lingua inglese, relativo al pacchetto clima - energia nella modalità CLIL (Content and Language Integrated Learning). Il progetto di scambio fra le due Scuole si è realizzato nell'arco di due anni scolastici, nel mese di ottobre 2013/ 14 con gli studenti Turchi in Italia e nel mese di febbraio 2014/ 15 con gli studenti Italiani in Turchia, come momenti salienti del lavoro di cooperazione svolto insieme e reciprocamente all'interno di questo periodo scolastico.

All'inizio del progetto gli insegnanti avevano raccolto le adesioni nelle classi seconde, terze e quarte, da parte degli studenti interessati che erano stati selezionati in base ai seguenti criteri, in ordine di importanza:

1 - Disponibilità ad ospitare nella propria casa per 10 giorni uno studente straniero.

2 - media globale dei voti

3 - partecipazione attiva al Progetto Energia nei vari gruppi di sviluppo prototipi, realizzazione video.

4 - Media dei voti in lingua inglese.

I docenti referenti per l'ITIS Marconi sono stati: Roberto Versari, Maria Cristina Ortali, Paola Ravaioli, Roberto Riguzzi, Giovanni Boghi, Silvia Giardini, Miria Bovino, Michele Di Lella e il Dirigente Scolastico Eliana Fiorini. Mentre i docenti referenti per l'Istituto VAKIFBANK ZUBEYDE HANIM ANADOLU LISESI sono stati: Basar Yilmaz, Serkan Simsek, Dondu Gurel, Zafer Yilmaz, Ali Osman Yildiz e il dirigente Mustafa Özenver. Gli studenti e i docenti coinvolti in questo progetto, dopo essersi conosciuti prima in Italia, hanno poi approfondito tale conoscenza di scambi e di informazioni in Turchia. Infatti sono appena rientrati dalla Turchia, dove sono rimasti dal 17 al 27 febbraio 2015.

L'INTERVISTA

Ora io mi rivolgo al Professor Roberto Versari, uno dei docenti promotori e accompagnatori, per rivolgergli alcune domande riguardo a questa interessante esperienza di scambio e di confronto culturale.

R. Savelli: Buongiorno Professore, a seguito della prima esperienza più che positiva degli studenti Turchi accolti presso l'ITIS Marconi di Forlì, nel mese di ottobre 2014, vi aspettavate voi tutti, altrettanta positività dall'esperienza in Turchia, presso l'Istituto VAKIFBANK ZUBEYDE HANIM ANADOLU LISESI nella città di Karabuk?

R. Versari: In realtà prima della partenza noi insegnanti non avevamo ben chiaro che cosa aspettarci, in quanto a differenza dei nostri studenti sia gli insegnanti Turchi sia noi Italiani abbiamo optato per il soggiorno in albergo e non in famiglia. Il vero motore dell'entusiasmo per questo scambio sono stati gli studenti, sia Turchi sia Italiani, che hanno vissuto nelle rispettive famiglie in modo positivo e naturale, quasi come se non vi fossero differenze culturali fra di loro. Durante tutto il periodo del soggiorno in Turchia non c'è stato un solo studente che si sia lamentato della famiglia ospitante, e viceversa. Risultato tutt'altro che scontato per noi insegnanti. C'è da dire che il gruppo di ragazzi Italiani e Turchi che hanno partecipato allo scambio si è dimostrato più che bravo, con un'apertura culturale e un desiderio di confronto che ha superato quello di noi insegnanti. Non mi resta che fare un applauso a loro e alle loro famiglie, veri artefici di questo successo.

R.Savelli: Come si suddividevano e si svolgevano le vostre giornate fra le ore di studio e di confronto e le ore di svago e gite per scoprire le caratteristiche del luogo?

R. Versari: Il programma elaborato dal gruppo degli insegnanti Turchi prevedeva la visita dell'Istituto, alcune lezioni a scuola nel laboratorio di fisica, visite guidate ad altri Istituti e Università (l'Istituto Tecnico e l'Università di Karabuk), visite ad impianti di produzione industriale (l'acciaieria Kardemir e l'impianto di riciclo delle polveri d'acciaio per ricavarne zinco), visite a siti di interesse culturale e storico (Amasra e Safranbolu), incluso un fine settimana ad Instanbul, e momenti di condivisione e confronto tutti insieme.

R. Savelli: Quali sono stati gli aspetti sia culturali, professionali e artistici di questa vostra esperienza in Turchia che hanno maggiormente interessato gli studenti Italiani?

R.Versari: dal punto di vista delle lezioni a scuola è stato sicuramente molto apprezzato il workshop sull'arte Ebru della prof.ssa Dondu Gurel, una delle promotrici dello scambio, in cui i ragazzi del nostro Istituto hanno potuto esprimere le loro abilità artistiche realizzando dei bellissimi disegni guidati da una vera professionista in quest'arte del tutto particolare di disegno sull'acqua. Un altro momento culturale importante è stata un'esibizione di musica e danza Semah, che fa parte della tradizione religiosa Alevita. I punti cardine di questa tradizione religiosa, risalente a Rumi, il fondatore della confraternita sufi dei "dervisci rotanti" (Mevlevi), sono l'amore e il rispetto per tutti (l'importante non è la religione, ma essere un umano), la tolleranza nei confronti delle altre religioni ed etnie (se danneggi il tuo prossimo, le preghiere rituali che hai compiuto non sono valide), il rispetto per i lavoratori (lavorare è il più grande atto di fede) e l'uguaglianza fra uomini e donne, che pregano fianco a fianco. Questi principi sono comuni a tutti gli uomini di tutto il mondo e dimostrano come sia possibile un'integrazione fra civiltà che solo in apparenza, in quelli che sono gli aspetti superficiali, sono diverse, ma nei valori fondanti sono uguali. Dal punto di vista culturale-artistico abbiamo visitato i principali monumenti di Instanbul (la Moschea Blu, il palazzo Topkapi, la basilica-museo di Santa Sofia), ricchi di storia e sede di importanti avvenimenti. Dal punto di vista professionale abbiamo potuto visitare il vicino impianto siderurgico, con la visione in diretta di una colata di acciaio fuso, spettacolo cui i nostri studenti difficilmente potranno assistere in Italia, l'impianto di riciclaggio delle polveri di acciaio per ricavarne zinco, la cui tecnologia ed il cui manager sono italiani (la presentazione è stata però tenuta in lingua inglese, in conformità con gli obiettivi del progetto). Poi la visita all'Università di Karabuk ed al laboratorio di prova dei pannelli fotovoltaici, all'Istituto Tecnico di Karabuk e tanto altro ancora.

R.Savelli: E quali sono stati gli aspetti sia culturali, professionali e artistici di questa vostra esperienza in Turchia che hanno maggiormente interessato gli studenti Turchi?

R. Versari: Gli studenti Turchi, conoscendo già in gran parte le cose che noi abbiamo scoperto solo arrivando là, erano interessati sostanzialmente a dimostrare la loro accoglienza ed ospitalità nei confronti dei nostri studenti ed a condividere con i nostri studenti tutte le attività didattiche, culturali e ricreative previste dal progetto. Abbiamo scoperto che l'ospitalità è un valore molto importante in Turchia, e le famiglie ed i ragazzi Turchi si sono messi a disposizione dei nostri studenti per quanto loro possibile.

R.Savelli: Quanto voi tutti, vi siete sentiti Europei all'interno di questa esperienza di scambio culturale? E quanto voi docenti avete appreso dalla partecipazione attiva e diretta a questo progetto ?

R. Versari: Più che Europei ci siamo sentiti tutti esseri umani e abbiamo scoperto che più che la zona di nascita a determinare le differenze fra le persone sono il carattere e la maturazione personale. Per intenderci, la Turchia non è ancora agli standard europei per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, le normative ambientali e molte altre normative e garanzie sociali. Ma fra i colleghi Turchi abbiamo conosciuto persone molte aperte al confronto, responsabili, accoglienti e desiderose di migliorare le condizioni del loro paese. Anche in Turchia come in Italia ci sono poi persone che mettono invece il proprio interesse personale davanti a quello comune o che per quieto vivere scaricano le proprie responsabilità sugli altri, rendendo più difficile la condivisione e il miglioramento delle condizioni del proprio paese. Abbiamo quindi imparato che sono le persone a fare la differenza, non il paese di nascita. E che il futuro di ogni paese dipende da quante persone di buona volontà ci sono, sia esso l'Italia o la Turchia. In questo senso questi progetti sono molto formativi, perché aiutano i nostri ragazzi a superare i pregiudizi comuni di chi si ferma agli aspetti superficiali delle culture diverse dalla nostra e non si vuole confrontare con il diverso, perdendo così la possibilità di scoprire che le differenze fra le persone sono più di tipo personale che non legate alla nazione di origine o alla religione. Questo permette loro di maturare più velocemente. Non a caso i nostri ragazzi si sono integrati molto bene con i loro compagni turchi. Quelli che sono stati più in difficoltà siamo stati proprio noi insegnanti, forse un po' troppo rigidi e non disposti facilmente ad abbandonare i nostri schemi mentali.

R.Savelli: La Turchia è un Terra dalle mille bellezze qui raccolte e riunite attraverso secoli e secoli di Storia. Con gli studenti avete visitato anche Instanbul, la capitale del Sacro Romano Impero d'Oriente. Come hanno vissuto le nuove generazioni questo incontro con la Storia che a loro potrebbe sembrare così lontana?

R.Versari: Purtroppo Instanbul è una città che meriterebbe da sola una settimana e non un giorno di visita, seppure con una guida. Nella giornata dedicata alla visita di Instanbul abbiamo cercato di coniugare storia, arte e architettura al relax e allo svago. Nella mattinata abbiamo visitato la Moschea Blu, dove i ragazzi si sono dovuti togliere le scarpe in segno di rispetto (cosa che viene abitualmente fatta anche nelle case comuni dei nostri amici turchi: prima di entrare si lasciano le scarpe sull'uscio e si cammina scalzi sui tappeti). Poi la basilica di Santa Sofia, prima cattedrale bizantina (ortodossa), poi cattedrale cattolica, poi moschea ed,infine, museo, dove le architetture, le religioni e la storia si fondono l'una dentro l'altra. Sempre nella mattinata abbiamo visitato il palazzo di Topkapi, ammirando i giardini, i tesori, ed i ricchi arredamenti dei palazzi dei Sultani. Dopo una breve pausa pranzo ci siamo poi dedicati al relax con una crociera per ammirare lo splendido paesaggio che offre lo stretto del Bosforo e, infine, allo svago con la visita al Gran Bazar, mercato risalente al XV secolo dove si possono trovare 4500 negozi circa di artigianato locale, dalla gioielleria alle ceramiche, dalle spezie alle stoffe dell'Oriente. Come dicevo la visita è stata breve ma intensa, ed Instanbul, città simbolo dell'unione fra Oriente ed Occidente, fra Asia ed Europa, meriterebbe molti più giorni di visita.

R.Savelli: Lei Professore, da Insegnante di Istituto Tecnico Industriale, quali differenze o similitudini ha rilevato sull'approccio alle materie di studio e in riferimento ai piani di lavoro, considerato il fatto che fra le vostre numerose uscite, avete visitato anche l'impianto siderurgico Kardemir a Karabuk, tra le polveri, i fumi e i fuochi dell'industria?

R. Versari: Bisogna qui distinguere l'aspetto didattico dalle visite agli impianti tecnologici della zona. Dal punto di vista didattico il nostro Istituto e quindi i nostri ragazzi hanno un approccio completamente diverso alle materie di studio: molto più pratico ed orientato agli aspetti tecnico-economici. Il gemellaggio con un liceo, fra i primi per importanza a Karabuk, ha mostrato come il loro approccio didattico sia molto più orientato agli aspetti teorici e alla visione globale di insieme delle varie materie di studio. Un'altra differenza evidente è nell'organizzazione dell'orario scolastico sia degli insegnanti sia degli studenti. La scuola è aperta da lunedì a venerdì, dalle 8:15 alle 15:50, permettendo ai ragazzi di stare con i loro genitori di sabato a casa. C'è una pausa pranzo di un'ora fra le lezioni del mattino e quelle del pomeriggio, con laboratori di teatro ed arte nel pomeriggio, sino a circa le 18. Ogni ora di lezione è suddivisa in 45 minuti di lezione frontale e 15 minuti di pausa fra una lezione e l'altra (questo spiega l'insofferenza degli studenti Turchi quando in Italia si sono visti costretti a subire le nostre lezioni CLIL di 2 ore consecutive!). Gli insegnanti Turchi erano stupiti del fatto che in Italia si potessero fare lezioni di un'ora senza pause fra l'una e l'altra: non credevano che gli studenti potessero stare concentrati per un tempo così lungo. La stessa Università di Karabuk ha lezioni di 45 minuti intervallate da 15 minuti di pausa. Altra cosa interessante: l'Università è divisa in due livelli, A e B. Il livello A è riservato agli studenti che nei test di ammissione sono andati meglio: essi possono frequentare dal mattino sino al pomeriggio senza dover pagare alcuna tassa di iscrizione. Per gli studenti di livello B l'Università è aperta dalle 18 sino alle 24: tali studenti devono però pagare la tassa d'iscrizione, intorno alle 800 euro annuali. Nella scuola superiore gli insegnanti possono richiedere di fare da un minimo di 19 ore settimanali sino ad un massimo di 31 ore, anche su più scuole. Lo stipendio è commisurato al numero di ore richieste da ciascun insegnante. Alcuni insegnanti delle superiori fanno poi anche lezioni all'Università nei corsi di livello B, oltre alle loro ore settimanali nella scuola superiore. Quando abbiamo visitato l'Istituto Tecnico ci siamo trovati di fronte ad una scuola strutturata come la nostra, con i laboratori di fusione e saldatura dei metalli, di lavorazione del legno, di elettrotecnica con l'utilizzo dei PLC per l'automazione degli impianti, di elettronica con l'utilizzo dei microcontrollori per realizzare schede a circuito stampato. In genere le tecnologie utilizzate sono un po' meno recenti delle nostre, a parte per le macchine a controllo numerico presenti che erano più moderne ed attuali di quelle attualmente a disposizione nel nostro Istituto.

Per quanto riguarda le visite agli impianti, entrambi gli studenti erano presenti solo nella visita all'impianto di riciclaggio delle polveri di acciaio per ricavarne zinco. Quando abbiamo visitato l'acciaieria Kardemir erano presenti solo un paio di studenti Turchi. In generale, anche in tali visite, l'interesse dei nostri studenti era orientato a capire il funzionamento dell'impianto, mentre gli studenti Turchi erano orientati a capire quale fosse l'utilità e la finalità di tali impianti. Le polveri, i fumi e i fuochi dell'acciaieria Kardemir hanno comunque fatto desistere alcuni dei nostri studenti dalla visita completa dell'impianto, mentre altri sono rimasti affascinati dal vedere il lavoro ed il sacrificio richiesto per produrre le cose che rendono più semplice la nostra vita.

R.Savelli: Ad allietare la vostra permanenza in Turchia, anche una cena a base di pesce sulle rive del Mar Nero. Gentilmente può raccontarci qui qualche sapore, gusto ed odore?

R.Versari: Amasra è una cittadina del Mar Nero ed un'importante località balneare in estate. È una città di antichissime origini, che dal 1261 al 1460 è stata sotto il dominio della Repubblica di Genova che la utilizzava come centro per i commerci sul Mar Nero. Insieme ai reperti archeologici e storici che testimoniano la sua lunga storia è oggi apprezzata per le sue spiagge e per il paesaggio naturale. Quando l'abbiamo visitata a febbraio ne abbiamo potuto apprezzare la tranquillità e ammirare la bellezza del paesaggio, che infonde un senso profondo di pace. Il mare era limpido e trasparente ed in alcune zone in lontananza presentava il caratteristico colore scuro da cui deriva il nome. La cittadina è anche ricca di negozi di artigianato locale, dove si possono trovare ceramiche, gioielli, oggetti in legno e stoffe di sapore orientale a prezzi molto convenienti per noi Europei. Al termine del giro turistico e storico della cittadina abbiamo pranzato in un ristorante con vista sulla spiaggia principale: la spiaggia era deserta e lo scenario era incantevole. Il pranzo era a base di frittura di pesce azzurro locale, senza limitazione di quantità. Accompagnato da un'insalata molto ricca e gustosa, posta al centro del tavolo e da cui tutti i commensali possono mangiare direttamente, in segno di condivisione, usanza questa ormai persa da qualche decennio da noi in Italia. Per mangiare la frittura di solito un buon vino bianco di accompagnamento non guasta, ma questo non è possibile oggi in Turchia, almeno nei pranzi ufficiali. Ci siamo quindi accontentati dell'acqua. Per finire ci hanno servito il dolcetto tipico dei pranzi di pesce, molto dolce, a base di mandorle e miele, che assomiglia molto come sapore al torrone ma che come consistenza è molto più morbido e si scioglie in bocca. La cosa che ci ha però impressionato di più è che il pranzo luculliano è terminato alle 2 del pomeriggio ed alle 6 del pomeriggio era già prevista la cena di saluti al Dirigente della scuola, cui ovviamente non si poteva mancare, in un ristorante dove si servivano i Kebab tipici Turchi, a base di montone e/o manzo o pollo. Il cibo è una vera e propria cultura in Turchia: il suo costo è molto basso e la quantità è abbondante. In generale abbiamo trovato un paese dove il costo della vita è molto basso.

R. Savelli: La città di Karabuk si trova nella Regione del Mar Nero ed è ben collocata a circa 150 km da Ankara, la capitale. A circa 7 km da Karabuk si trova SafranboluSafranbolu è stata aggiunta nel 1994 alla lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO a causa della perfetta conservazione di case e architetture dell'Impero Ottomano. Lei Professore vuole raccontarci qualche bella immagine del luogo?

R. Versari: Safranbolu è divisa in una parte vecchia posta sul fondo di un burrone, all'ombra delle montagne circostanti, ed in una parte nuova, su un pianoro due chilometri ad ovest della città vecchia. Camminare per Safranbolu vecchia è come fare un passo indietro nel tempo: le caratteristiche case bianche in legno del periodo ottomano rendono la città vecchia un luogo particolare e suggestivo. Una volta centro importante per la coltivazione ed il commercio dello zafferano, la città vecchia è oggi meta turistica dove è possibile visitare una casa ottomana in perfetto stato di conservazione, con la parte della casa riservata alle donne separata da quella riservata agli uomini. Molti i negozi di artigianato locale, in particolare quelli che lavorano il ferro per ricavarne servizi da tè o caffè turco, e quelli di dolciumi con le caratteristiche Turkish Delight. Caratteristiche anche le moschee, il bagno turco ed il caravanserraglio risalente al XV secolo. È possibile ammirare il paesaggio della città vecchia da un punto panoramico attrezzato: la vista è incantevole.

R.Savelli: Durante la permanenza in Turchia avete avuto modo di avere anche un approccio di tipo letterario. Vorrebbe spiegarci qualcosa di più circa l'opera "Mesnevi Mevlana" che costituisce una pietra miliare nella letteratura turca.

R. Versari: Mevlana è un altro nome di Rumi, il poeta e mistico persiano fondatore della confraternita sufi dei "dervisci rotanti" (Mevlevi), vissuto fra il 1207 e il 1273 e considerato il massimo poeta mistico della letteratura persiana (a lui si deve il rito della danza Semah). Il Mesnevi è il primo libro dei sei libri che compongono il Masnavi, un poema di tematica religiosa i cui principi ispiratori sono i medesimi alla base della danza rituale Semah e della tradizione religiosa Alevita: la tolleranza, l'amore ed il rispetto verso tutti gli esseri umani qualunque sia la loro religione ed etnia. Sono gli stessi principi universali che legano tutti gli esseri umani in qualunque parte del mondo.

R.Savelli: Ringraziandola per la disponibilità, ora chiedo a lei, di scrivere qui la frase a termine della nostra intervista.

R. Versari: è stata una grande esperienza di arricchimento personale ed umano sia per noi insegnanti sia per i nostri studenti, ai quali va il merito di averci creduto fino alla fine con entusiasmo e partecipazione. Questo fa ben sperare per il nostro futuro. Bravi ragazzi!

Rosetta Savelli

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Per l'Itis "Marconi" una missione in Turchia con l'Unione Europea

ForlìToday è in caricamento