rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"L'ospedale è diventato per me e mia madre una seconda famiglia"

Simona, dipendente di Ausl Romagna, ha deciso di esprimere riconoscenza a tutti i colleghi per il modo in cui si sono presi cura della mamma, ora scomparsa

Un ringraziamento a tutti i colleghi per il modo in cui si sono presi cura della madre, ora scomparsa. Simona Ranieri, dipendende dell'Ausl Romagna sezione di Forlì, ha deciso di esprimere riconoscenza ai colleghi dell'azienda scrivendo loro una lettera. "Vi voglio ringraziare dal più profondo del cuore per tutto quello che avete fatto per me e mia mamma Franca. Non ci sono parole, non ci sono cure per lenire il dolore della perdita di una madre, ma il dovere di ringraziare chi ci è stato vicino sì. Prima della malattia di mia mamma iniziata vent'anni fa, proprio quando sono stata assunta in quest'azienda, non conoscevo medici e ospedali, anzi ne avevo paura. Sinceramente non so come io abbia fatto a trovare la forza e il coraggio per venire in ospedale, dove mia mamma è stata ricoverata per tanti mesi, uscendo la sera di corsa dal lavoro: solo l’amore per una madre malata che d’improvviso si "trasforma in una figlia" da lavare, vestire, imboccare, mettere in carrozzina può giustificare tutto questo".

"Penso però che questa forza e questo coraggio li debba un po’ anche a tutti voi - prosegue Simona - In tutti i reparti in cui è stata assistita mia mamma, dializzata, stomizzata, con una gamba amputata, un intervento al cuore, ho trovato tanta disponibilità, umanità e professionalità. L’ospedale per me non è stato solo un luogo di cura, ma è diventato pian piano una piccola grande famiglia dove si tocca con mano la fragilità della vita. E tante volte piangendo nei corridoi ho trovato qualcuno che mi ha donato un fazzoletto per asciugare le mie lacrime di sconforto o qualche collega che mi ha dato una pacca sulle spalle e ha condiviso in silenzio la mia sofferenza. Ora sono tanto addolorata, ma anche serena, perché so che insieme abbiamo fatto tutto il possibile e il meglio per mia mamma. Franca mi ha lasciato un grande dono: quello di morire il giorno prima del compleanno di mio figlio. Il 10 agosto d’ora in poi significherà per me solo morte e dolore, ma l’11 agosto sarà per sempre il giorno della vita e della rinascita, perché la vita vince sempre sulla morte, la bontà sulla cattiveria, l’armonia e la condivisione sull’egoismo. Un grazie speciale a una persona splendida come Don Domenico, che ha sempre una parola buona di conforto per tutti, ammalati e non. Grazie cari colleghi, per tutto quello che avete fatto e che fate quotidianamente per alleviare le sofferenze dei pazienti, perché quando le cose si fanno con amore e passione si vede e il conforto di una parola, di un abbraccio, di un sorriso vale più di mille cure".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"L'ospedale è diventato per me e mia madre una seconda famiglia"

ForlìToday è in caricamento