rotate-mobile
Cronaca

L'Urologia di Forlì presente al Congresso nazionale dell'associazione Urologi italiani di Roma

Dall’11 al 13 Maggio si è tenuto a Roma il XXX Congresso Nazionale dell’Associazione degli Urologi Italiani (Auro)

Dall’11 al 13 Maggio si è tenuto a Roma il XXX Congresso Nazionale dell’Associazione degli Urologi Italiani (Auro). I temi trattati hanno coperto tutti i campi dell’Urologia e dell’Andrologia approfondendo gli argomenti di maggior interesse ed attualità, dal tumore della prostata alla calcolosi, dalle disfunzioni erettili ai disturbi minzionali nell’ipertrofia prostatica, dalle cistiti recidivanti all’incontinenza urinaria, mettendo in evidenza, grazie alle sessioni di chirurgia in diretta,  le nuove tecnologie al servizio dei Pazienti ed in particolare la chirurgia robotica e le nuove tecnologie mininvasive per la terapia chirurgica dell’ipertrofia prostatica e per il trattamento della calcolosi urinaria. 

Al di là della qualità scientifica e professionale dei Relatori, che ha generato sessioni di lavori congressuali ricche di attenzione e partecipazione da parte dei medici intervenuti, La Dott.ssa Roberta Gunelli (Past President AURO e Direttore dell’Unità Operativa di Urologia di Forlì – AUSL della Romagna) ci mette in evidenza come “Una delle peculiarità di AURO è sempre stata quella di dare spazio a nuovi modelli culturali in ambito urologico che si possano trasformare in nuovi modelli organizzativi”, e questa attitudine si è confermata durante il Congresso grazie all’apporto di competenze ed entusiasmo che ha portato alla realizzazione di un Workshop infermieristico, centrato sulla formazione e multiprofessionalità, che ha riunito sul palco personalità di rilievo in campo nazionale nel settore della formazione universitaria infermieristica e nella gestione della formazione e del sistema ECM, il Workshop ha trovato spazio nella seconda giornata dei lavori congressuali ed è stato ideato e coordinato da Raffaella Signani, Dirigente infermieristico e Responsabile Infermieristico Dipartimento Chirurgico della sede di Forlì dell’AUSL della Romagna. 

Tutti i relatori hanno portato un importante contributo e tra questi la Prof.ssa Caterina Galletti, coordinatrice del Corso di Laurea in Scienze infermieristiche dell’Università Cattolica di Roma, e la Dott.ssa Lorena Martini, responsabile della formazione in AGENAS e segretaria nazionale della Commissione ECM. 
La Dott.ssa Signani ha poi sottolineato che “per ottenere i migliori risultati, utilizzando un modello organizzativo multiprofessionale, il segreto è quella di integrare le competenze, le conoscenze e le abilità di ogni figura professionale al solo scopo di ottenere migliori risultati per la cura del paziente, spesso però si sottovaluta quanto sia importante anche per i professionisti del Team lavorare a stretto contatto con professionalità diverse, prendendo in tal modo spunto per percorsi di aggiornamento innovativi”.

E’ poi emersa la necessità di formare adeguatamente le nuove leve mediche ed infermieristiche che dovranno affrontare un mondo dove il giusto spazio alla capacità individuale dovrà convivere con la necessità di mettere i propri talenti a disposizione di tutti.

Per sintetizzare l’importanza di questo percorso formativo la Dott.ssa Gunelli ci dice che “solo un cambiamento culturale può garantire una rivoluzione organizzativa efficace, molto più difficile è la pretesa di ottenere un cambiamento culturale cambiando l’assetto organizzativo”.

A conclusione del Workshop che ha visto fra i relatori due dirigenti infermieristici della sede di Forlì dell’AUSL della Romagna,  Dott.ssa Sara Savorelli e Dott.ssa Silvia Mazzini, la Dott.ssa Signani ha voluto soffermarsi su come “ripensando al passato ricordiamo come il reparto non era centrato solo sul Paziente, ma rappresentava un mondo «perfetto» dentro il quale vivevano con pari dignità Pazienti, medici, Infermieri e personale ausiliario.

Quel mondo con la sua umanità garantiva un senso di protezione e di appartenenza che dava tranquillità e fiducia ai pazienti ed ai loro famigliari e faceva superare la fatica di turni gravosi e la frustrazione di non avere tutte le armi che avremmo desiderato per combattere le malattie … non voglio con questo fare dietrologia e guardare al passato come un’era felice, per tanti motivi non era così, ma dobbiamo cercare di recuperare quella idea di lavoro comune … fatto «insieme» e con il piacere di essere costantemente d’aiuto l’uno con l’altro … Pazienti e operatori sanitari.

Non è certamente facile recuperare quel clima, ma ci si può arrivare pensando ai Team multiprofessionali non solo come un punto di incontro e di integrazione fra professionisti ma anche e soprattutto come una casa comune dove l’integrazione diviene momento di incontro di Persone e la multiprofessionalità il piacere di migliorarsi per un’obiettivo comune”.

“Aver voluto rendere centrale, nell’ambito di un Congresso Scientifico Medico, il valore della formazione e della cultura della multiprofessionalità – dice la Dott.ssa Gunelli – è stata una scelta che ci ha premiato con l’interesse di tutti i partecipanti ed è stata una grande soddisfazione aver dimostrato praticamente come lo scambio culturale fra due professionalità, medica ed infermieristica, sia non solo fattibile ma estremamente proficuo e facile quando guidato dalla volontà e non dall’obbligo istituzionale”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'Urologia di Forlì presente al Congresso nazionale dell'associazione Urologi italiani di Roma

ForlìToday è in caricamento