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Cronaca

La crisi non è finita, centinaia e centinaia di lavoratori ad un passo dal licenziamento

L'appello dei sindacati di Cigl, Cisl e Uil: "I Comuni dell'Unione dei Comuni facciano di più per stanziare fondi a favore di chi non ce la fa"

La cassa integrazione ordinaria è in calo ma quella straordinaria, ovvero l'anticamera del licenziamento, è in aumento. A Forlì e Cesena non è ancora il momento di parlare di crisi superata, almeno secondo i dati diffusi mercoledì dai sindacati provinciale di Cgil, Cisl e Uil. Dati che riguardano le ore di cassa integrazione ordinaria e straordinaria richieste dalle aziende della provincia nei primi otto mesi del 2016. Il confronto con il 2015 dice che l'ordinaria (che si può chiedere per cali di produzione) è passata da 483 a 408mila ore con un riduzione del 15%. Quella straordinaria invece è crescita da due milioni 147mila a 2 milioni 248 mila ore con un incremento di quasi il 5%. 

CENTINAIA DI POSTI BRUCIATI -  Secondo i segretari della triade locale Paride Amanti della Cgil, Luigi Foschi della Uil e Vanis Treossi della Cisl questi dati sono il segno di una situazioni di crisi da cui il territorio non è ancora uscito nonostante alcuni rapporti economici  prevedano un miglioramento economico nell'ultimo trimestre del 2016. "Il dato della straordinaria ci dà la misura delle aziende che mostrano la corda e il numero di lavoratori che a breve saranno privi di occupazione. Solo nella crisi Querzoli sono 200 i lavoratori coinvolti, poi ci sono i 40 di Astor (divani ndr), i 200 di Trascoop e Romagna Cave che sono in concordato e nelle crisi di Icot, Cclg e Ceif ce ne sono almento 250 se non 300". Nomi di aziende che fino a qualche anno fa erano colonne portante del tessuto produttivo e che fanno riflettere. 

FENOMENO VOUCHER - C'è poi il fenomeno dei voucheristi che tende a falsare il dato sull'occupazione. Nei primi otto mesi del 2016 in provincia sono stati 1 milione 296 mila i voucher venduti. "Nelle rilevazioni settimanali l'utilizzo di voucher corrisponde ad un occupato. Si capisce che questo tipo di occupazione non può essere considerata tale".

APPELLO - I sindacati si rivolgono ai Comuni dell'Unione dei Comuni perché stanzino fondi in favore di chi è già stato investito dalla crisi o sta per esserlo. "Bisogna investire di più sui lavori pubblici per crare occasioni di lavoro e bisogna stabilire le priorità su cui intervernire a partire dalle politiche sulla casa". 

AEROPORTO - Sull'aeroporto i sindacati invitano gli imprenditori locali a farsi avanti con un piano B. "Basta dare tempo ad Halcombe". 

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