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Cronaca

La vita ai tempi del Coronavirus - "Mio figlio nascerà in mezzo a questo caos. Cosa mi spaventa? Non infettarlo"

Sono un ragazzo di 32 anni, padre di una bambina di solo 4 anni, e presto di un altro bimbo…e quest’ombra invisibile Covid-19 ci ha messo alla prova, alla prova con noi stessi nei rapporti sociali

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Sono un ragazzo di 32 anni, padre di una bambina di solo 4 anni, e presto di un altro bimbo…e quest’ombra invisibile Covid-19 ci ha messo alla prova, alla prova con noi stessi nei rapporti sociali. Se da un lato ci ha privato dall’altro, ci ha donato quella possibilità di sperimentare resistenze, di poter rielaborare i nostri stili di vita, ma la cosa forse più triste  di tutto questo è saper trovare le parole giuste, sempre se ci sono, per i nostri figli, per  poterli allontanare il più possibile dalla paura che ogni giorno il nostro Paese sta vivendo. Cosa mi spaventa? E' il non infettare mai in nessun modo l’altra meta del mio cuore, quello di mia figlia e presto del secondo mio figlio che verrà al mondo proprio nel mezzo di questo caos.

Con il tempo tante cose ci vengono tolte nel percorso naturale della vita, ma ti rendi conto di averle perse quando non le hai più, mi rendo conto che questa è una battaglia. Questione di centimetri: un centimetro più in là e  sei fregato, un centimetro  più avanti e sei positivo, e tutto questione di centimetri che fanno la differenza tra vincere o perdere, o meglio tra vivere o morire. Nessuno può spostarci di un centimetro siamo noi che possiamo decidere dove stare e in che modo stare specie in questo momento, e penso che se ognuno di noi si assumesse la responsabilità di occupare il suo posto si potrebbe vincere come una squadra   altrimenti saremo  sconfitti individualmente. Se da un lato dentro le 4 mure della mia casa si percepiscono stati d’animo di tristezza per la mancata libertà, dall’altro abbiamo la conferma che gli abbracci con chi ami e lo sguardo incrociato negli occhi dei tuoi figli sono più forti della paura, perché la paura dell’essere umano non è quello di non essere adeguato ma la paura dell’incertezza.

Marco Lijoi

La vita ai tempi del Coronavirus - Il diario dei nostri lettori

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