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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

A Forlì un "laser giallo micropulsato": nuovo impulso per la cura dell'occhio e della vista

"L'Unità Operativa di Oculistica di Forlì fornisce circa diecimila prestazioni all'anno", spiega il dottor Costa

L’Ausl della Romagna, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione Forlì-Cesena, "La Bcc ravennate, forlivese e imolese", e numerose realtà locali e singoli cittadini, si è fatta promotrice di un'importante raccolta fondi che ha permesso l’acquisizione e la donazione di un "laser giallo per trattamenti sottosoglia" all'Unità operativa Oculistica dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì, strumento innovativo per la cura delle maculopatie e di gravi patologie della retina. Erano presenti alla donazione il sindaco Gian Luca Zattini, il direttore generale dell'Ausl Romagna Marcello Tonini, il dottor direttore dell'Unità operativa Oculistica Giacomo Costa, il direttore del Dipartimento Testa Collo dell'Ausl Romagna Claudio Vicini, la responsabile del fund raising per l’Ausl Romagna Elisabetta Montesi, Angelo Cenci della Banca di Credito Cooperativo Ravennate Forlivese e Imolese e Fabio Strada dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione Forlì-Cesena.

Oculistica, nuovo strumento per la cura della retina all'ospedale di Forlì

"L'Unità Operativa di Oculistica di Forlì fornisce circa diecimila prestazioni all'anno - spiega il dottor Costa -  e proprio grazie alla particolare attenzione data dal nostro Centro alla patologia glacumatosa, Forlì sarà sede organizzatrice, il 23 ottobre 2020, del 27esima Congresso Nazionale di perimetria e diagnostica per immagini. I trattamenti laser per la retina sono parte integrante della storia della oculistica moderna. Dall’inizio degli anni ’70 lo sviluppo delle tecnologie laser ha migliorato la prognosi visiva di pazienti prima incurabili. Contemporaneamente però, la migliore conoscenza della fisiopatologia delle strutture oculari, la biologia molecolare, la continua ricerca e sviluppo di farmaci innovativi ha reso da circa 15 anni il "gold standard" per il trattamento delle forme essudative/vaso proliferative della retina la somministrazione di sostanze per via Intravitreale, e i trattamenti laser convenzionali sono finiti in "seconda linea", perché troppo invasivi, dolorosi e meno efficaci.Il rovescio della medaglia è rappresentato dalla cronicizzazione e quindi dalla continua necessità di sottoporsi a trattamenti ripetuti, solitamente a cadenza mensile, che impegnano tempo e incidono inevitabilmente sulla qualità della vita dei nostri pazienti e dei loro familiari".

VIDEO - Arriva il laser giallo, cure avanzate per gli occhi

"Queste nuove necessità, associate all’avvento di nuove tecniche di imaging ad altissima risoluzione (Tomografia Ottica Coerente) - prosegue il medico - hanno permesso di dare un nuovo impulso allo sviluppo di tecnologie innovative per il trattamento di quelle che oggi, nei paesi industrializzati, sono purtroppo le principali cause di disabilità visiva, ovvero Degenerazione Maculare Legata all’Età, Edema Maculare Diabetico e patologie vascolari retiniche occlusive che nell’insieme colpiscono un 20% della popolazione. Ecco quindi aprirsi la porta ad una nuova generazione di laser, i quali, utilizzando lunghezze d’onda da 577 millimetri giallo, consentono di produrre un effetto terapeutico senza indurre un danno retinico permanente visibile come i vecchi fotocoagulatori Argon Verde. Il laser giallo sottosoglia che è stato donato, stando ai dati riportati in letteratura scientifica, è in grado, oltre a funzionare come un normale fotocoagulatore standard (ma senza procurare dolore), di ridurre significativamente il numero di trattamenti con farmaci intravitreali per le patologie retiniche con conseguente miglioramento della qualità di vita dei pazienti poiché consente anche il trattamento della zona "nobile" della retina senza arrecare danni permanenti".

Anche il direttore del Dipartimento Testa Collo dell'Ausl Romagna ha plaudito all'acquisizione di questa importante tecnologia, unica in Romagna, ribadendo la tradizione di condivisione dell'ospedale forlivese, che ha da tempo avviato anche un percorso sull'utilizzo del robot chirurgico con  i colleghi degli altri  ospedali romagnoli. "Il dottor Costa - ha sottolineato il direttore generale Marcello Tonini -  da una parte sta portando avanti un'importante tradizione dell'oculistica forlivese, ma dall'altra rappresenta anche, per il futuro, un esempio di trasversalità e condivisione delle professionalità e delle tecnologie. Ne approfitto infine per ringraziare tutte le istituzioni pubbliche e private che si sono attivate per creare queste virtuose sinergie per l'acquisizione dello strumento". Anche il sindaco di Forlì ha ringraziato tutti per la donazione, di cui ha sottolineato l'importanza anche alla luce del futuro percorso del corso di laurea di Medicina in Romagna.

"La sfida è aperta - ha concluso Costa - e l’Unità Oculistica di Forlì, la cui vocazione è da sempre il trattamento medico/chirurgico delle patologie della retina, ha deciso di dotarsi di questo laser, impegnandosi nello studio, nella ricerca e nella applicazione sul campo di queste nuove tecnologie. Solamente il contributo congiunto dell’Unione Ciechi di Forlì-Cesena, della Bcc Ravennate Imolese e Forlivese, dell’Ausl Romagna e di quanti hanno creduto in questo progetto, ha permesso di raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati, installare il primo laser in uno dei nostri centri ospedalieri. Ad oggi sono già state effettuate diverse sedute laser, e si sta avviando un progetto per condividere le modalità di accesso alle prestazioni". 

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