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Cronaca

Romagna Acque festeggia 50 anni dalla fondazione con un libro e una serie di incontri

Il Consorzio Acque nacque nel 1966 per risolvere i problemi di approvvigionamento idrico e oggi possiede tutte le fonti idriche del territorio romagnolo

Un libro e una serie di incontri per celebrare i cinquant’anni del Consorzio Acque, oggi Romagna Acque - Società delle Fonti, la società per azioni detenuta dai Comuni della Romagna che si occupa dell’approvvigionamento idrico nel territorio romagnolo. Il Consorzio nacque proprio nel 1966 per le province di Forlì e Ravenna per risolvere i tanti problemi legati all’acqua, reperita soprattutto scavando pozzi artesiani.

"Il cinquantesimo è per noi il momento per fare il punto della situazione con una analisi storica del passato e per approfondire le prospettive future della società in una situazione caratterizzata da mutamenti climatici che impongono cambiamenti di strategie e un contesto economico particolarmente delicato, specialmente sul fronte degli investimenti per gli enti locali - spiega il presidente Tonino Bernabé - celebriamo mezzo secolo di storia ma senza perdere di vista il futuro e le sfide che ci pone”. 

I 50 anni di Romagna Acque

 "Oggi - aggiunge Andrea Gambi amministratore delegato - Romagna Acque ha numeri importanti con investimenti medi di 532 euro per abitante contro una media nazionale di 234 euro, è proprietaria di tutte le fonti idriche che ricadono nel territorio romagnolo e svolge il ruolo di fornitore all’ingrosso di risorsa idrica (non gestisce però la parte della distruzione agli utenti finali affidata invece a Hera ndr)".

Il primo incontro è in programma a Forlì questo venerdì mattina alle 9.30 nel salone Comunale e sarà dedicato alla presentazione del volume “Il governo delle acque” curato dallo storico Alberto Malfitano con la prefazione di Roberto Balzani, storico ex sindaco di Forlì e coordinatore del comitato scientifico per le celebrazioni. Il libro edito da “Il Mulino” avrà una distribuzione sul territorio nazionale e racconta la vicende storico-politiche che hanno portato alla creazione del Consorzio e a investimenti ingenti come la Diga di Ridracoli.

“Il Consorzio e poi Romagna Acque – dice l’autore – sono stati il primo esperimento di Area Vasta, il primo tentativo di superare le divisioni territoriali per dare un governo comune alla questione vitale dell’acqua”. Il libro offre un ampio approfondimento sul tema e dedica un intero capitolo all’ex sindaco Zanniboni anima e mattatore del Consorzio negli anni cruciali della nascita della Diga. Proprio Zanniboni alla fine degli anni 2000 si dimise da Romagna Acque non condividendo la scelta, poi seguita, di investire su fonti diverse dalla diga come il Po e il Cer. Per Zanniboni, potabilizzare l’acqua di queste fonti aveva costi troppo elevati e produceva comunque risorsa di scarsa qualità mentre bisognava investire ancora ‘a monte’, per esempio sul lago di Quarto. Vicende recenti che il libro affronta solo marginalmente.

L’incontro di venerdì vede i saluti del sindaco Drei alle 9.30, l’intervento del presidente di Romagna Acque Tonino Bernabé, di Patrizio Bianchi, assessore regionale alla sviluppo, lavoro scuola e formazione, Roberto Balzani, Alberto Malfitano, di Lanfranco Turci ex Presidente della Regione Emilia-Romagna, del sottosegretario alle infrastrutture e trasporti Umberto Del Basso De Caro e di Andrea Gambi, Amministratore Delegato di Romagna Acque.

Gli altri incontri in calendario sono previste per il 15 aprile a Ravenna e il 22 aprile a Rimini e avranno come tema portante l’esempio di Romagna Acque come best practice di “in house” industriale, partendo sia dalla stampa del volume, sia da uno studio che valorizza le performance della società nel contesto regionale, nazionale e internazionale. 

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