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Cronaca

Manca una lapide dei "benemeriti" sui muri del Comune, è andata in frantumi

I nomi di benefattori incisi sulla pietra, gli uni accanto agli altri, di anni diversi. Se le loro buone azioni oltrepassano il tempo, la materia, comunque, è destinata a corrompersi

I nomi di benefattori incisi sulla pietra, gli uni accanto agli altri, di anni diversi. Se le loro buone azioni oltrepassano il tempo, la materia, comunque, è destinata a corrompersi. Infatti, una delle lapidi che tramandano i sostenitori della “Dam una Man” visibili in piazza XC Pacifici è sparita. Ce ne sono cinque ma è chiaro che una manca ed è evidente la lacuna. La quinta lapide della serie di sei non c'è più. I meno distratti l'hanno notato.

Che sarà successo? Chiarisce il caso l'architetto Andrea Savorelli, responsabile dell'Unità progettazione e direzione lavori, manutenzioni straordinarie e opere edilizie del Comune: “Un anno fa, un furgone in retromarcia ne colpì una che subito cadde riducendosi in frantumi”. Prima o poi, però, quei nomi si leggeranno ancora. I tempi per il ripristino non saranno immediati perché, come spiega l'architetto Savorelli “è in corso di valutazione un restauro scientifico sotto l'egida della Sovrintendenza”. L'intervento comporta “oneri non indifferenti” per la complessità dell'operazione. Infatti, quando la pietra cadde per terra, si frantumò in più parti, fino a ridursi in “pezzettini grandi come un sassolino”. Tuttavia “siamo fiduciosi”, dicono dal Municipio. L'intervento, oltre a rispettare la prassi scientifica, deve tener conto di quanto sia complesso ricollegare i numerosi frammenti. Pertanto non sono previsti tempi brevi per la sua ricollocazione.

Difficile capire il valore del manufatto in quanto nessuna di quelle lapidi porta una datazione, si suppone che le più vicine a piazza Saffi siano più risalenti, quelle verso la torre, invece, recano dei nomi più recenti. In particolare, vi sono benefattori della lapide perduta morti negli anni Sessanta. Magari non sembra, ma quelle pagine di marmo sono care ai forlivesi. Tanto da essere state state oggetto di un restauro vent'anni fa. “In quel caso intervenimmo facendo un lavoro di ripulitura, – spiega Gabriele Zelli – alcune mostrano una bombatura, cioè hanno un rigonfiamento dovuto a infiltrazioni d'acqua, fenomeno difficile da correggere perché comporta il rischio, una volta staccate, di vederle in frammenti”. E questo capita ad altre targhe commemorative nel centro storico (come quella di casa Saffi, in via Albicini). La Dam una Man, antico sodalizio assistenziale forlivese assimilabile alla Croce Rossa, proprio dietro le arcate ornate dalle targhe di marmo in piazza XC Pacifici aveva il suo “quartier generale”.

Le ambulanze, allora, uscivano dal voltone del Comune. La storia della città e dei suoi cittadini è legata saldamente al pronto soccorso di questi volontari, e chi ha potuto, ha donato. La riscoperta dei personaggi che si nascondono sotto il titolo di “Soci benemeriti” è dunque una buona memoria da rispolverare quando sarà di nuovo completa la serie di sei lapidi all'ombra della torre. 

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