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Bigenitorialità, manifestazione davanti al Tribunale di Forlì - FOTO

"In Italia nonostante una legge nazionale garantisca il diritto del minore di crescere ed essere educato nell'ambito della propria famiglia, dai 30.000 ai 50.000 bambini sono lontani dai loro cari, e centinaia di migliaia di bambini non possono, di fatto, godere dell'affetto di uno dei due genitori"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

"In Italia nonostante una legge nazionale garantisca il diritto del minore di crescere ed essere educato nell'ambito della propria famiglia, dai 30.000 ai 50.000 bambini sono lontani dai loro cari, e centinaia di migliaia di bambini non possono, di fatto, godere dell'affetto di uno dei due genitori. L'ultima ricerca ufficiale risale al 2010 e i dati riferiti sono dati stimati e non effettivi": con queste motivazioni, nella giornata di oggi, varie associazioni italiane per la tutela dei minori e la promozione della bigenitorialità daranno corso ad una manifestazione in simultanea, in molte città italiane, anche a Forlì su impulso di Daniele Di Tondo, per sostenere la loro causa: "preoccupati delle ingiustizie, errori e soprusi commessi dal sistema dell'assistenza e della giustizia minorile".

Il 15 ottobre - si legge in un comunicato stampa - si manifesterà per far comprendere tutta la frustrazione accumulata da decenni da chi subisce passivamente i soprusi delle istituzioni che sulla carta sono a favore della tutela del minore e della famiglia ma che fin troppo spesso snaturano le leggi a piacimento per vari interessi di casta, approfittando di alcune lacune legislative che hanno messo la possibilità di decidere del futuro dei bambini e delle famiglie nelle mani di pochi operatori, in particolare gli assistenti sociali, i giudici onorari e i consulenti dei tribunali".

Le associazioni per la bigenitorialità chiedono : " una vera tutela del minore e della famiglia con adeguate politiche sociali che utilizzino l'intervento del servizio sociale non contro le famiglie, ma come aiuto concreto ai minori e alle famiglie, senza disgregarle" e avanzano una serie di proposte ritenute assolutamente "necessarie" come per esempio: "l' abolizione delle competenze civili dei Tribunali per i minorenni; la costituzione di un Tribunale specializzato in materia di Famiglia composto esclusivamente da giudici togati; la concreta ed effettiva applicazione dell'affido condiviso; il ridimensionamento del ruolo e dei poteri dei servizi sociali, istituendo nuclei di polizia giudiziaria e togliendo di fatto qualsiasi funzione giuridica agli assistenti sociali; il contraddittorio tra genitori in ogni sede giudiziaria, non consentendo MAI l'assunzione di decisioni "inaudita altera parte" in materia di affidamento dei figli; il riconoscimento dell'incompatibilità tra il ruolo di CTU e quello di CTP; l' effettiva turnazione automatica dei CTU, da un elenco disponibile in ogni tribunale e facilmente accessibile al pubblico e si chiede inoltre che le perizie psicologiche-psichiatriche abbiano solo valore di opinioni e non siano considerate direttamente come "accertamento della verità". Si ritiene altresì la "necessità di accordi concepiti in un contesto privo di attriti, riconoscendo la legittimità dei patti pre-matrimoniali e la necessità di promuovere la mediazione familiare; l' introduzione del reato di "impedimento doloso della cura filiale" che sanzioni il genitore alienante, senza consentire mai la sottrazione dei minori alla famiglia per tale fattispecie di reato o per "conflittualità genitoriale"; la riforma del gratuito patrocinio, rendendolo accessibile in base al reddito disponibile e non al reddito nominale; la riduzione dei tempi che attualmente intercorrono tra separazione e cessazione degli effetti civili del matrimonio e l' introduzione della "Mediazione Familiare" quale istituto principe per redimere gli attriti tra i separandi" .

In Italia il fenomeno è denunciato da anni: varie personalità politiche si sono mosse con delle proposte di legge, assistiamo in TV alle storie di mamme e papà disperati, ma il fenomeno non è mai entrato nell'agenda politica delle riforme.

"Recentemente il problema dei bambini rimossi dalla custodia dei genitori e inviati alle case famiglia è stato denunciato addirittura dal Presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, ma forse solo l'ex giudice Francesco Morcavallo e pochi altri hanno saputo descriverlo in tutta la sua drammaticità": si legge in una nota delle associazioni per la bigenitorialità .

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