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Cronaca

Giovane modenese si fa suora di clausura a Forlì: la storia di Maria Diletta Costantini

Con la sua professione, il numero delle monache dimoranti al Corpus Domini, guidate dalla superiora suor Maria Francesca Gondolini, si attesta sulle otto unità

Giovane modenese si fa suora di clausura a Forlì. Maria Diletta Costantini, ventinove anni compiuti da poco, prenderà i voti definitivi nelle monache Clarisse Urbaniste del Corpus Domini sabato, alle 10, nella chiesa del monastero settecentesco di piazza Ordelaffi. La religiosa è approdata nel convento forlivese il 2 agosto 2007. Qui ha fatto il noviziato e la professione semplice, ma ha anche scelto di dedicarsi completamente alla preghiera.

Con la sua professione, il numero delle monache dimoranti al Corpus Domini, guidate dalla superiora suor Maria Francesca Gondolini, si attesta sulle otto unità. Nel cammino vocazionale della neo professa sono stati decisivi il pellegrinaggio in Palestina del 2000 e la partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù dell’agosto 2002 a Toronto, in Canada. La volontà di rispondere sì alla chiamata del Signore e di votarsi alla “adorazione del Cristo” risale però ad un’altra Gmg, quella del 2005 a Colonia, in Germania, prima uscita pubblica del papa emerito Benedetto XVI. “In un primo tempo – dichiara - pensavo che sarei diventata carmelitana nel monastero di Sassuolo, a due passi da casa. Poi ho seguito il suggerimento di alcuni amici del Cammino Neocatecumenale della mia città, ed eccomi a Forlì”.

“Sono stata affascinata – si legge sul settimanale diocesano Il Momento - dall’esperienza dell’adorazione eucaristica che si fa al Corpus Domini e dalla grande apertura che ho trovato a tutte le realtà ecclesiali, associazioni e movimenti. Così, mi sono detta, questa sarà la mia casa”. Se non si approfondisce il rapporto col Signore, si finisce per seguire i propri sogni e si fallisce il bersaglio, cioè la vera felicità. “Siamo Clarisse Urbaniste Adoratrici del Santissimo Sacramento – scrivono le monache sul sito web della Diocesi di Forlì-Bertinoro - quindi figlie di Santa Chiara di Assisi e, come lei, chiamate a vivere il Vangelo come nostra forma di vita”.

Viene spontaneo chiedere a suor Maria Diletta che senso abbia di questi tempi una vita di clausura. La religiosa si associa alla risposta corale delle consorelle: “Viviamo in tempi difficili, lo sentiamo dalle tante persone che bussano alla nostra porta: incomprensioni nelle famiglie, malattie, problemi economici, difficoltà sul lavoro affliggono le giornate di tanti, mentre una vita sempre più frenetica rischia di far perdere di vista il vero senso dell’esistenza. La nostra missione allora è ricordare ad ogni uomo e ad ogni donna che Dio c’è ed è più forte del dolore e della morte, che solo Lui può saziare la nostra sete di felicità e che tutti siamo in cammino per incontrarlo nella vita che non avrà fine, seguendo Cristo povero e crocifisso, in clausura”.

Al centro della loro singolare scelta di vita c’è l’Eucaristia, a cui si dedicano dal termine della messa conventuale del mattino, fino a sera. Ad ogni ora del giorno si alternano in preghiera davanti al Santissimo Sacramento esposto nella chiesina, sempre aperta al pubblico ad eccezione delle ore notturne. Oltre a suscitare il plauso di un’intera comunità, l’arrivo della neo professa nel monastero fondato nel 1779 dal gesuita padre Andrea Michelini, abbassa drasticamente l’età media delle Clarisse. Al rito del voto solenne di sabato assisterà anche suor Maria Maddalena Valente. La peculiarità di questa straordinaria monaca sta nel fatto di aver compiuto cento anni il 3 maggio scorso, e di vivere nella clausura di piazza Ordellaffi dal lontano 1936.

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