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Cronaca

Mattarella a Forlì per ricordare i trent'anni dell'omicidio di Roberto Ruffilli: il programma

A metà aprile saranno giorni febbrili per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alle prese con il rebus della formazione del nuovo governo, una volta insediato il nuovo Parlamento

A metà aprile saranno giorni febbrili per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alle prese con il rebus della formazione del nuovo governo, una volta insediato il nuovo Parlamento. Eppure Mattarella non perderà una commemorazione a cui probabilmente teneva in modo particolare - tanto da “congelare” per alcune ore i suoi impegni romani - vale a dire il ricordo, trent’anni dopo, dell’uccisione di Roberto Ruffilli, uno degli ultimi colpi di coda sanguinari delle Brigate Rosse. Ruffilli, senatore della Democrazia Cristiana, venne ucciso il 16 aprile del 1988. A distanza di trent’anni esatti da quel tragico episodio che si consumò in corso Diaz, Forlì e, tramite Mattarella, tutta l’Italia lo ricorderanno.

La visita

Lunedì 16 aprile Sergio Mattarella visiterà la città di Forlì. Un Presidente della Repubblica fa quindi ritorno a Forlì dopo la visita sette anni fa di Giorgio Napolitano, che venne il 7 gennaio 2011. Lunedì lo staff del Quirinale è giunto in città per gli aspetti organizzativi, che ora sono più precisi e nel dettaglio: Mattarella arriverà a Forlì probabilmente atterrando all’aeroporto Ridolfi intorno alle 10. Da qui si recherà direttamente in corso Diaz, davanti alla casa in cui venne assassinato Ruffilli. Il tempo di una commemorazione sul posto e poi, a piedi, il trasferimento nel vicino teatro Diego Fabbri. Sarà durante questa camminata, meteo permettendo, che i cittadini che vorranno porgergli il saluto potranno vederlo. Nel teatro, invece, ci sarà l’incontro con gli studenti e le autorità.

Il presidente della Repubblica Mattarella a Forlì, la presentazione

“Siamo lieti e orgogliosi della visita del presidente,  per celebrare una figura la cui memoria non è mai venuta meno in città, disseminata anche nelle giovani generazioni e nelle scuole, in particolare in quella che porta il suo nome, tra studenti che all’epoca dell’omicidio non erano ancora nati ma che sono artefici delle riflessione attuale”, spiega il sindaco Davide Drei . Per l’occasione della visita, la città dedica a Roberto Ruffilli la piazzetta di corso Diaz antistante la sua abitazione, quella che si apre davanti all'ingresso della chiesa di Sant’Antonio Abate in Ravaldino. “Dopo la commemorazione davanti alla sua casa, ci sarà lo scoprimento della targa con l’intitolazione della piazzetta”, spiega sempre Drei.

IL VIDEO - La presentazione della visita di Sergio Mattarella

Il programma

La commemorazione in corso Diaz durerà circa mezz'ora. Durante una breve passeggiata fino a teatro Diego Fabbri, Mattarella incontrerà i cittadini e ragazzi delle scuole. Gli stessi studenti popoleranno l’interno del teatro comunale per sentire, assieme a Mattarella, il ricordo di Ruffilli nel trentennale della sua scomparsa. Dopo i saluti del sindaco Davide Drei e del presidente della Regione Stefano Bonaccini, Pierangelo Schiera (presidente della Fondazione Ruffilli) ricorderà la figura del senatore democristiano, seguito da Massimo Cacciari, che ha preparato per l’occasione un testo sull’ “elogio della riforma”.

Passaggio all'Irst di Meldola e concerto serale

Prima della ripartenza per Roma Mattarella troverà un’ora di tempo per la visita all’Irst di Meldola, con la posa della prima pietra della radiofarmacia e un breve incontro con il personale della struttura sanitaria e i bambini della cittadina bidentina. “E’ la prima volta nella storia dell’Italia Unita che un presidente della Repubblica giunge a Meldola”, chiosa con orgoglio il sindaco Gian Luca Zattini. Aggiunge il direttore sanitario Mattia Altini: "Ci sarà una breve visita ai laboratori della ricerca scientifica, ormai punto di riferimento in Italia e poi un incontro interno, presenti i soci dell'irst e la componente accademica e scientifica dell'Istituto. Quindi la posa della prima pietra per la realizzazione di un'avanzata radiofarmacia, che produrrà i medicinali per la cura dei tumori.  

La giornata si chiuderà in serata, con un "Concerto del Quirinale di Radio3", sempre al teatro Fabbri.  Alle 20,30, in collaborazione con la Presidenza della Repubblica e con Rai Quirinale il Fabbri vedrà la presenza dei solisti e del coro  del Teatro Comunale di Bologna che si esibiranno nella Petitee messe solennelle" di Gioacchino Rossini (per soli, coro, due pianoforti e harmonium).

"Forlì mostri il suo spirito di accoglienza"

“Forlì e Meldola vivranno l’evento come una giornata del presidente, chiaramente ci saranno misure di sicurezza come sempre in questi casi, ma l’invito a tutta la cittadinanza è a partecipare. Forlì si prepara con lo spirito dell’accoglienza, specialmente dei giovani. Incontrarli è stata l’esplicita richiesta del presidente”, commenta Drei. L'idea della visita risale allo scorso giugno, quando Comune e Fondazione Roberto Ruffilli si confrontarono per organizzare gli eventi del trentennale. n queesto momento partì la lettera per il Quirinale, da cui presto arrivò la risposta che il presidente della Repubblica accoglieva volentieri l'invito. "Poi, man mano che ci si è avvicinati alla data (quindi con la sua agenda politica che diventava via via più fitta, ndr), Mattarella non ha voluto mancare all'appuntamento forlivese, ritagliandosi una mattinata tra gli importanti impegni istituzionali che avrà quei giorni", continua Drei.

"Forlì celebra sè stessa"

“Questo trentennale è un giorno in cui la città anche deve celebrare se stessa – aggiunge il Presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi Roberto Pinza -. Ricordo che quando si sparse la voce dell’omicidio, nel pomeriggio, la città si mise tutta a lavorare, per esempio il cuscino usato per attutire il rumore del colpo di pistola venne trovata da alcuni vigili urbani che volontariamente si misero a setacciare i cassonetti. Al processo un altro episodio, quando un’anziana forlivese testimone riconobbe la persona che stazionava nei giorni precedenti davanti al teatro Astra,  e non ebbe paura a puntare il dito contro di lui, era Fabio Ravalli, la mente dell’agguato”. E’, insomma, il ritratto di una città che non si chiuse certo nell’omertà o nella paura. Per Pinza quello che i brigatisti volevano fermare era un processo di riforma dello Stato che Ruffilli, a stretto contatto con De Mita, propugnava con il suo più celebre testo “Il cittadino come arbitro”. 

A tenere viva la memoria di Ruffilli è la Fondazione a suo nome, presieduta da Pierangelo Schiera e dal vicepresidente Pier Giuseppe Bertaccini. Quest’ultimo ricorda l’opera incessante per portare avanti gli ideali di Ruffilli, nell’ultimo anno su molte iniziative, specialmente nelle scuole,  su” riforma e pluralismo”, un’attività resa possibile grazie ai soci della fondazione e dalla Fondazione Cassa dei Risparmi.
 


 

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