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Cronaca Meldola

Meldola, si commemora il comandante partigiano Antonio Carini

Antonio Carini partecipò, dapprima, da volontario alla guerra di Spagna come componente del Battaglione Garibaldi, costituito da italiani, sino a diventare Commissario politico addetto all'intendenza dell'intera formazione.

Sabato, a Meldola e a Rocca delle Caminate, si svolgerà la commemorazione del comandante partigiano Antonio Carini (Monticelli d'Ongina 7 sette 1902 - Meldola 13 marzo 1944). Il ritrovo, alle 9.30, avverà in piazza Felice Orsini dove si terranno i saluti di Gianluca Zattini, sindaco di Meldola, e di Michele Sfriso, sindaco di Monticelli d'Ongina; alle 9.45 partenza del corteo verso il Ponte dei Veneziani, dove sarà deposta una corona d'alloro sul cippo che ricorda Antonio Carini, e intervento di Mario Miti (presidenza Anpi di Piacenza). Successivamente i partecipanti si trasferiranno a Rocca delle Caminate dove Gabriele Zelli, sindaco di Dovadola e consigliere della Provincia di Forlì-Cesena, condurrà i presenti alla visita degli edifici del complesso della Rocca delle Caminate, uno dei quali fu luogo di tortura di partigiani e antifascisti, compreso Carini. Alle ore 12.15, alla Sala conferenze della Rocca delle Caminate, si svolgeranno gli interventi di Tamer Favali, presidente Anpi Forlì-Cesena, e di Davide Drei, presidente della Provincia di Forlì-Cesena e sindaco di Forlì. Antonio Carini partecipò, dapprima, da volontario alla guerra di Spagna come componente del Battaglione Garibaldi, costituito da italiani, sino a diventare Commissario politico addetto all'intendenza dell'intera formazione.

Al termine del conflitto spagnolo, nel 1939, fu internato in Francia e poi condannato al confino politico in Italia da scontare a Ventotene per 5 anni, da dove fu liberato a seguito della caduta del fascismo. Dopo l'8 settembre 1943 entrò subito a far parte della Resistenza con incarichi di alta rilevanza politica, diventando con Luigi Longo, Pietro Secchia, Gian Carlo Paietta e Giorgio Amendola uno dei cinque membri del Comando generale delle  Brigate Garibaldi. Assunto il nome di battaglia di Orsi nel gennaio del 1944 venne inviato in Romagna con lo scopo di coordinare l'organizzazione della Resistenza nelle province di Ravenna e di Forlì. Nell'ambito del suo incarico, nei primi due mesi del 1944 si recò due volte presso la Brigata Romagna che operava nell'Appennino ed era comandata da Riccardo Fedel (Libero). Durante il viaggio di ritorno della seconda missione, il 9 marzo 1944, venne catturato da militi della Repubblica Sociale Italiana nei pressi di Teodorano di Meldola. Fu subito tradotto in un edificio che fa l'arte del complesso della Rocca delle Caminate dove venne sottoposto ad atroci torture, per quattro giorni, per carpire preziose informazioni. Ma Antonio Carini non parlò dimostrando un contegno unico e straordinario. Fu allora che i fascisti, inferociti dal suo silenzio, lo legarono, ancora vivo, ad un'auto e lo trascinarono fino al Ponte dei Veneziani di Meldola, dove venne finito per poi essere gettato nel fiume Bidente.  Ad Antonio Carini è stata conferita la Medaglia d'Argento al Valor Militare.  

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