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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Mengozzi, manifestazione di protesta e nuovo rinvio in Provincia

Mentre fuma l'inceneritore di Mengozzi non arriva alcuna fumata, né bianca né nera, dalla conferenza dei servizi in Provincia chiamata a valutare l'aumento di portata oraria della struttura per l'incenerimento di rifiuti ospedalieri

Mentre fuma l'inceneritore Mengozzi non arriva alcuna fumata, né bianca né nera, dalla conferenza dei servizi in Provincia chiamata a valutare l'aumento di portata oraria della struttura per l'incenerimento di rifiuti ospedalieri di via Zotti. La decisione del rinvio è stata presa mentre nella piazza antistante l'ente provinciale, piazza Morgagni, andava in scena una nuova manifestazione contro la richiesta di revisione dell'autorizzazione di Mengozzi.

Con la sua richiesta, infatti, l'inceneritore Mengozzi vuole un aumento di portata oraria di incenerimento da 4000kg/h a 5000kg/h. Il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì (TAAF), assieme al Forum “No inceneritori” chiedeva invece la sospensione del provvedimento, in attesa di ulteriori approfondimenti. Tra le altre cose, gli enti coinvolti hanno dato la disponibilità ad un supplemento di ispezioni presso il sito, mentre l'assessore all'Ambiente Nevio Zaccarelli ha aperto sull'ingresso degli ambientalisti come soggetto rappresentato alla Conferenza dei servizi. Dopo il rinvio di martedì se ne riparlerà a gennaio.

Hanno animato la manifestazione di piazza Morgagni, oltre agli ambientalisti, anche i partiti del M5S e Lega Nord. Presente anche una delegazione dei sindacati. Aggiunge da parte sua l'ex assessore Alberto Bellini: “L’articolo 41 della Costituzione italiana sancisce con chiarezza quali sono i confini della iniziativa economica privata. In tutti i casi in cui la libertà di impresa e l’iniziativa economica si baso sullo sfruttamento di risorse naturali e produce impatti ambientali rilevanti, qual è l’applicazione corretta di questi principi di convivenza sociale? Nel caso degli inceneritori di Forlì, il quadro è molto chiaro. L’amministrazione comunale, delegata dai cittadini, con un chiaro mandato elettorale, e con un indirizzo già espresso nelle delibere della Giunta Balzani, fin da maggio 2014, chiede di non approvare aumenti degli impatti ambientali degli inceneritori, e anzi chiede di avviare la strada verso il post-incenerimento, aumentando recupero e riciclo di materia e riducendo progressivamente la portata. Alle conferenze tecniche e agli enti sovraordinati, Regione, Provincia, e ARPA, spetta il compito di trovare strumenti tecnici, amministrativi e giuridici per realizzare questi indirizzi. Questo è anche il caso dell’inceneritore Mengozzi”.

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