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Cronaca Bertinoro

Monsignor Livio Corazza prende possesso anche di Bertinoro

Con la messa che il nuovo pastore d’anime presiederà domenica, verrà riaperta la Cattedrale al termine della ristrutturazione durata 14 mesi

Monsignor Livio Corazza prende possesso anche di Bertinoro. Domenica, a quasi due mesi dall’ingresso a Forlì, avvenuto il 22 aprile scorso, il presule friulano acquisirà anche l’altra porzione del suo ambito pastorale, che dal 1986 vede formalmente unificate le Diocesi di Forlì e di Bertinoro. Il vescovo sarà accolto alle 16, davanti alla chiesa del Suffragio, in via Cavour 13, per poi salire, accompagnato dal parroco don Emanuele Lorusso, dagli altri sacerdoti del vicariato e dal popolo presente, fino a piazza della Libertà. Giunto sul balcone di Romagna, si porterà davanti al simbolo della comunità bertinorese, la colonna dell’Ospitalità, dove lo attenderanno le autorità civili capitanate dal sindaco Fratto, che gli darà il benvenuto a nome della cittadinanza. Alle 17, don Livio entrerà in Concattedrale per la celebrazione eucaristica. L’ultimo atto previsto nel protocollo d’ingresso del presule friulano a Bertinoro, sarà il convivio in programma nel tardo pomeriggio sotto il portico del palazzo comunale. Non sono previste altre tappe, anche perché mons. Corazza è salito al Colle dell’Ospitalità fin dalla sua prima venuta a Forlì, il 30 gennaio scorso, per visitare il Museo Interreligioso e la Casa della Carità.

Nel luogo di condivisione cristiana a ridosso della Rocca tanto caro al suo fondatore mons. Gianluigi Pazzi, scomparso il 7 ottobre 2015, il nuovo vescovo è ritornato una seconda volta alcuni giorni fa, il 31 maggio. Con la messa che il nuovo pastore d’anime di Forlì-Bertinoro presiederà domenica 10 giugno, verrà riaperta la Cattedrale al termine dei restauri durati 14 mesi. I lavori hanno riguardato il risanamento conservativo delle coperture e del campanile, il consolidamento delle volte nei locali del sottotetto e degli intonaci delle volte, il rifacimento di tutto l’impianto elettrico, per una spesa di circa 900mila euro coperti dalla Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con i fondi dell’8 per mille, dalla parrocchia guidata da don Emanuele Lorusso e dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. La Cattedrale di Bertinoro è dedicata a Santa Caterina d’Alessandria e fu edificata a partire dal 1580 per opera del vescovo Gian Andrea Caligari. Brisighellese di nascita, già Nunzio apostolico in Polonia, il presule ottenne di portare nella Rocca di Bertinoro la sede episcopale, disponendo la realizzazione ex novo della Cattedrale. Nel 1596 la costruzione raggiunse il tetto, per essere ultimata nel 1601 e consacrata nel 1619 dal vescovo Innocenzo Massimo.

La chiesa è suddivisa in tre navate e custodisce pregevoli opere d’arte, quali il quadro della “Vergine tra i Santi Pietro e Paolo” di Francesco Longhi, le “Nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria”, di scuola bolognese risalente al XVIII secolo, sito nell’altare maggiore e un crocifisso di legno scolpito di scuola italo-tedesca, collocato nell’altare sinistro, di cui una parte sembra risalire alla fine del XVI secolo. La facciata della Cattedrale di Bertinoro non è visibile, perché l’edificio è addossato al palazzo Comunale. Si trattò di una soluzione provvisoria, dettata dalla convinzione che la sede municipale, che all’epoca versava in condizioni statiche a dir poco precarie, dovesse presto essere abbattuto. La distruzione non avvenne e la Cattedrale è rimasta senza volto. Sempre in occasione della sua riapertura al culto, la parrocchia propone giovedì, alle 20.45, lo spettacolo “È mi sovvien l’eterno”, con testi e musiche a cura del poeta Davide Rondoni e del Coro San Filippo Neri, diretto dal maestro Paolo Bacca.

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