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Cronaca

E’ morta Pina Ziani, maestra di Annalena Tonelli nell’arte della carità

Solidarietà forlivese in lutto per la scomparsa di Pina Ziani. Anima dell’onlus forlivese Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo, da lei fondato nel 1963 assieme ad Annamaria Giannini e alla “martire della giustizia” Annalena Tonelli

Solidarietà forlivese in lutto per la scomparsa di Pina Ziani. Anima dell’onlus forlivese Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo, da lei fondato nel 1963 assieme ad Annamaria Giannini e alla “martire della giustizia” Annalena Tonelli, la volontaria si è spenta alle prime ore di mercoledì 20 novembre a Forlì, all’età di 95 anni. I funerali si terranno sabato 23 novembre, alle 10, nella chiesa di S. Paolo Apostolo, in via Pistocchi. Pina nasce a Dovadola il 7 settembre 1924, tre anni dopo la sorella Maria Laura. Entrambe frequentano le scuole magistrali presso il collegio Santa Chiara di Faenza e successivamente si laureano in lettere all’Università di Firenze. Pina insegna presso vari istituti di Lugo, Forlì e Forlimpopoli. Nel 1962 è una delle promotrici delle attività avviate a Forlì da un gruppo di giovani laureati e studenti universitari cattolici sui problemi della fame nel mondo, da cui nel 1963 nasce il Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo. Assieme alla sorella crea uno stretto legame tra il volontariato di Forlì e quello di Faenza per la Lotta contro la Fame nel Mondo (campi Emmaus nel 1966 e 1972 a Faenza, 1967 e 1989 a Forlì, spesso con la presenza dell’Abbè Pierre).

Nel 1964, mentre la sorella continua ad operare a Faenza, decide di andare ad insegnare in Africa, seguita poco dopo da sua madre Teresa: entrambe rimangono a Mogadiscio per quattro anni. L’esperienza la tocca nel profondo. Nei periodi di vacanza scolastica africana si reca presso alcuni missionari in Kenya a contatto dei popoli più poveri. Racconta la nipote Cristina: “Mi è rimasto impresso il racconto di quando fece nascere un bambino in una capanna, non aveva mai visto farlo, ma fu costretta dalla situazione disperata in cui si trovò”. Nel 1966 fa ospitare da alcune famiglie di Forlì e Faenza alcuni ragazzi somali perché possano studiare fino al diploma. Al ritorno definitivo in Italia, nel 1968, ritorna a insegnare alle magistrali di Forlimpopoli, ma dopo qualche anno lascia e decide dedicarsi interamente alle attività contro la Fame nel Mondo. Cura l’invio di medicinali a missioni e ambulatori di ogni parte del mondo, organizza concerti per la raccolta fondi e mostre di sensibilizzazione sui problemi della fame, attiva progetti con i Padri del Pime, i Saveriani, la Croce Bianca e i gruppi missionari parrocchiali. Si muove instancabilmente dovunque sente che c’è sofferenza e bisogno: nel 1974 con sua sorella è a Bombay da padre Toriani; nel 1977 è fra i terremotati della Turchia e del Friuli, nel 1978 è in Molise.

Un’altra esperienza terribile è quella vissuta in Eritrea nel 1985 durante la guerra: quando rientra deve essere ricoverata per i gravi problemi di salute derivati dallo stress di quell’esperienza, in cui vide cose tremende. Collabora con il Comitato di Amicizia nato a Faenza: nel 1993 con Raffaele Gaddoni si reca per 40 giorni in Brasile a visitare varie missioni a Porto Alegre e San Paolo, spingendosi fino in Amazzonia. Negli anni continua l’attività caritativa prendendo contatti con varie missioni in Brasile, India, Venezuela e vari paesi dell’Africa. “Oggi – precisa Vanni Sansovini, militante della prima ora dell’associazione caritativa di via Lunga - il Comitato opera in gran parte proprio sui risultati dei suoi viaggi missionari nel mondo”. “Pina – aggiunge Roberto Gimelli, altra colonna portante del Comitato – è stata maestra di Annalena nella difficile arte della carità”. Le due volontarie si erano frequentate assiduamente nei primi anni sessanta quando la martire della giustizia, che sarà assassinata il 5 ottobre 2003 a Borama, in Somaliland, studiava legge e ancora non sapeva che orientamento avrebbe dato alla sua vita. L’incontro con Pina fece dire ad Annalena: “Pina, finalmente l’incarnazione della mia agonia di servire, di essere per gli ultimi!”. “Circa venti anni di differenza di età – ricorda Maria Teresa Battistini, compagna della prima ora di Annalena a Wajir, in Kenya - molto diverse per carattere e per temperamento, tuttavia scoprirono una tale affinità nel voler entrambi ‘essere per gli altri’, da spingere Annalena a chiamare Pina Ziani la ‘mia seconda anima’”. Piero Ghetti

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