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Cronaca

Dal Ciaka al Naima, ha fatto conoscere il jazz a Forlì: addio al maestro Gianni Ghetti

Era molto conosciuto nell’ambiente musicale forlivese e specialmente nell’ambito della musica jazz

Una grande perdita per la musica forlivese. Si è spento, all’età di 87 anni, dopo una lunga malattia, il maestro Gianni Ghetti, molto conosciuto nell’ambiente musicale forlivese e specialmente nell’ambito della musica jazz. Dopo una carriera nelle orchestre di liscio, specialmente nell’orchestra Gallo folk, la sua passione verso la musica jazz si è potuta esprimere pienamente con l’inserimento nel gruppo promotore del Naima Club, sin dall’inizio, nel 1982, nella prima sede del club al Ciaika di San Martino in Strada, ma principalmente nel periodo della Vecchia Stazione, da 1987 in poi, dirigendo la scuola di jazz che era stata creata all’interno di quella struttura, diventata un importante punto di riferimento per tutti gli appassionati.

Era nata così la Naima Big Band, trasformatasi in seguito in Old Station Band, che portava la musica jazz e dixie in giro per  la Romagna, avvalendosi della cantante Elisa Sedioli. Poi era arrivata anche la proficua collaborazione con l’Adriatic Dixieland jazz band di Cervia. Una scuola di musica jazz, diretta da Ghetti fino a 5 anni fa, poi presa in mano dal giovanissimo Michele Scucchia, che la dirige tutt’ora, che ha coinvolto e indirizzato centinaia di giovani appassionati verso questa musica, da dove sono cresciuti diversi musicisti ora diventati alquanto noti, e che ha fatto si che Forlì diventasse una delle “capitali” del jazz italiano, coi sui 20 gruppi jazz. Ghetti suonava indifferentemente il sax tenore, quando si ispirava al grande Stan Getz e il sax contralto, ricalcando le orme di Paul Desmond, ma il suo strumento preferito era il clarino, evidentemente influenzato dal mitico Benny Goodman. I funerali si terranno sabato mattina in Duomo alle ore 10.

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