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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Meldola

Addio ad Umberto Veronesi, Amadori: "Lascia nell’oncologia mondiale un grande vuoto"

E' quanto afferma il presidente dell'Istituto Oncologico Romagnolo e direttore scientifico dell'Irst Irccs di Meldola, Dino Amadori

Si è spento martedì, all'età di 91 anni, il professor Umberto Veronesi. "Lascia un grande vuoto nell’oncologia italiana ed internazionale", afferma il presidente dell'Istituto Oncologico Romagnolo e direttore scientifico dell'Irst Irccs di Meldola, Dino Amadori. "Un ricordo di Veronesi si può sintetizzare in tre parole: umanità, intelligenza, cultura - aggiunge Amadori -. Queste erano le sue principali caratteristiche. L’umanità, e quindi l’empatia verso i pazienti, rappresenta il motore della sua attività lungo tutto l’arco della sua carriera e della sua vita. La salute della donna, in particolare la sua qualità di vita, sono sempre stati per lui di primaria importanza".

Veronesi, continua Amadori, "ha rivoluzionato la chirurgia del seno attraverso due grandi momenti: l’individuazione del linfonodo sentinella, che ha reso obsoleto nei tempi successivi lo svuotamento del cavo ascellare nelle donne operate, e il concepimento di interventi molto conservativi  al posto della mastectomia radicale. L’intelligenza dell’oncologo è dimostrata dal fatto che la sua intuizione è stata poi presa in considerazione in tutto il mondo, e quindi l’intervento chirurgico conservativo che Umberto ha lanciato in Italia è stato ripreso ovunque".

"Infine la sua grande cultura, che l’ha portato ad impegnarsi in diversi settori, a partire dai problemi della vita, in particolare del fine vita - chiosa il direttore scientifico dell'Irst e presidente dello Ior -. Lui, ad esempio, era un sostenitore dell’eutanasia: io personalmente non la penso allo stesso modo, però rispetto molto la sua posizione in quanto era sicuramente autentica e dettata dalla fondamentale tendenza al rispetto del paziente e alla lotta contro la sofferenza".

Amadori conclude ricordando che Veronesi "ha per molto tempo diretto vari progetti del Cnrin Italia grazie ai quali molta ricerca è stata fatta: noi stessi ne abbiamo beneficiato. Questo era Veronesi: una figura che in questo momento lascia nell’oncologia mondiale un grande vuoto. L’unico lato positivo è che sicuramente ha lasciato anche tanti allievi, che nel futuro faranno rimpiangere di meno la sua assenza".

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