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Cronaca

A Forlì la musica diventa ponte fra i popoli e speranza di pace

Il progetto coinvolge giovani di dieci stati europei, comprese molte nazioni balcaniche che cercano di superare, attraverso la musica, storiche rivalità

Con la quarta edizione del "Festival della musica giovane del Mediterraneo" tanti giovani musicisti europei arrivano a Forlì per "La musica, un ponte fra i popoli", un progetto gestito dall'associazione No.Vi.ART Forlì-Cesena, per promuovere il dialogo fra i paesi dell'area mediterranea e balcanica. 

Sono ben dieci gli Stati coinvolti: Spagna, Slovenia, Romania, Nord Macedonia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Kosovo, naturalmente l'Italia, e da quest'anno la Grecia, entrata nel gruppo anche grazie alla recentissima firma degli accordi di Prespa con la Macedonia del Nord. Tutti insieme, questi musicisti formano un'orchestra europea di circa 80 elementi.

I concerti

Il progetto, che mette al centro i giovani e la musica, viene coronato da quattro concerti: l'11 luglio alla Sala Sangiorgi dell'Istituto "A. Masini" di Forlì sono di scena i solisti. Dal 12 luglio iniziano invece le performance della Giovane Orchestra Paneuropea diretta dal Maestro Fabio Sperandio, e dai Maestri Stefano Bertozzi e Bardh Jakova, per la musica balcanica: il 12, appunto alle 21, la minitournée romagnola conduce i circa 80 esecutori al Museo "Mambrini" di Pianetto, per una serata in collaborazione con l'associazione musicale "C. Roveroni" e l'osteria La Campanara, il 14 l'ensemble è a Faenza in piazza Nanni per la rassegna "In Tempo", mentre il 15 luglio (ore 21) alla ex chiesa di San Giacomo, a Forlì, si tiene la serata conclusiva: la Giovane Orchestra Paneuropea si esibisce nell'ambito del prestigioso "Emilia Romagna Festival".

Il progetto

Il progetto internazionale "La musica, un ponte fra i popoli" da due anni riceve il prestigioso patrocinio del MaeCi, e per il terzo anno è stato vincitore di un bando europeo "Erasmus +". 

"Del resto, è incessante da parte di No.Vi.Art la tessitura di rapporti fra l'Italia e Forlì, e molti Stati a noi vicini che però hanno vissuto e vivono difficili relazioni. - comunica l'associazione - Ne è un esempio il più recente ingresso: a far parte del pool di scuole e associazioni musicali i cui main partner italiani sono l'Istituto musicale A. Masini di Forlì e la Scuola di musica C. Roveroni di Santa Sofia, è il Conservatorio di Atene, la più importante istituzione musicale di Grecia: la scuola dove si formò la grande Maria Callas". 

Il progetto segna in assoluto la prima collaborazione fra due istituzioni di Grecia e Macedonia del Nord: e il tutto nasce a Forlì, capoluogo romagnolo che dai tempi delle guerre nei Balcani ha operato (e opera tuttora) per riportare la pace prima, e ora per contribuire a ricostruire un tessuto nelle società dei paesi nati dalla dissoluzione della Jugoslavia, in un progetto che coniuga tanti valori: dalla musica alla solidarietà all'attenzione per i giovani, e che da subito ha ottenuto l'appoggio dell'Amministrazione comunale di Forlì.

Un altro passo quindi è quello odierno: un progetto patrocinato dal Ministero degli Esteri che vede accanto nelle serate dei concerti, durante le prove, nelle attività ludiche, giovani e docenti serbi e kosovari, bosniaci e montenegrini, rumeni, macedoni e greci. E sempre più la musica sarà "ponte" fra i giovani, e i loro popoli.

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