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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Nato Model Event: a Forlì simulazioni di crisi internazionali alla facoltà di Scienze Politiche

Filo conduttore dell’evento, la natura composita e multiforme delle nuove sfide alla sicurezza, dalla gestione delle emergenze umanitarie ai possibili interventi di stabilizzazione in zone di conflitto

Si è concluso il Nato Model Event, un appuntamento che consolida la partnership tra l’Università di Bologna e l’Alto Comando Trasformazione della Nato. Una intensa due-giorni di gestione simulata di una sequenza di crisi internazionali in capo all’organo decisionale supremo dell’Alleanza Atlantica, il North Atlantic Council (Nac), il Nato Model Event ha visto impegnati 21 studenti della Scuola di Scienze Politiche dell’Alma Mater e 15 studenti  arrivati a Forlì dalle Università partner dell’Evento.

Tra queste, le Università di Pavia e Palermo, lo European University Institute, le Università di Bath, Cork, Dublino, Lisbona e  l’Università di Özyeğin. Cornice dell’evento è stata la solenne Sala del Consiglio presso il Palazzo di Pietà della Cassa dei Risparmi di Forlì, che ha messo a disposizione un tavolo ovale degno dei più celebri fora internazionali. Patrocinata dalla Vicepresidenza di Forlì della Scuola di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, la nona edizione del Nato Model Event ha posto i delegati nazionali (ogni studente ha impersonato l’alto rappresentante di uno stato membro presso il Consiglio Nord-atlantico) di fronte ai temi caldi dell’agenda internazionale. Le crescenti tensioni in Nord Africa e Medio Oriente sono state al centro delle negoziazioni, che hanno visto i delegati confrontarsi –talvolta anche duramente- su questioni cruciali per gli equilibri di sicurezza attuali: dalla gestione di possibili attacchi alle infrastrutture critiche nei paesi del Greater Middle East, alle conseguenze sulla sicurezza di crescenti pressioni migratorie, agli effetti di un cyber-attacco.

Filo conduttore dell’evento, la natura composita e multiforme delle nuove sfide alla sicurezza, dalla gestione delle emergenze umanitarie ai possibili interventi di stabilizzazione in zone di conflitto. Gli studenti-ambasciatori hanno toccato con mano le difficoltà affrontate quotidianamente dai loro omologhi reali, districandosi per trovare soluzioni concrete a nuove “sfide complesse alla sicurezza, verso le quali l’Alleanza Atlantica si sta attivando per ridefinire il proprio ruolo”, spiega la Professoressa Eugenia Baroncelli, che responsabile dell’evento. Così come nel Consiglio Nord Atlantico reale, la gestione simulata delle crisi ha premiato la flessibilità e la capacità di reazione e adattamento dei delegati nazionali. Fondamentale il ruolo del Segretario Generale e quello della stampa (presente solo nella simulazione di Forlì), che ha reso ancora più reali le sfide poste dai processi decisionali al massimo livello.

Il linguaggio è formale, quello della diplomazia, volto a trovare un punto di incontro tra 28 istanze nazionali differenti, in un contesto dove si decide in base alla regola del consenso. Difficile non immedesimarsi nella parte: gli studenti-ambasciatori si sono spesso trovati divisi tra volontà di proporre soluzioni comuni, da un lato, e aderenza ai rispettivi interessi nazionali, dall’altro. Certo si tratta di un esercizio simulato, ma gli sforzi per ricomporre fratture interne al Consiglio riflettono le sfide attuali che l’Alleanza si trova ad affrontare. Oltre a costituire una esperienza di apprendimento e condivisione unica per gli studenti-ambasciatori, l’Evento ha contribuito ad accorciare le distanze tra teoria e pratica, aggiungendo un ulteriore tassello alla realizzazione delle aspirazioni professionali dei leader del futuro. 

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