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Cronaca

"No alla nuova strada di Vecchiazzano: porterà camion e polvere da una cava"

A presentare il sua protesta è Ruggero Ridolfi, già Coordinatore nel 2008 del Comitato per la tutela della salute e dell’ambiente di Vecchiazzano

'No' al progetto della strada di collegamento tra via Veclezio e via del Partigiano a Vecchiazzano, quella che i contestatori, chiedendo un referendum tra la popolazione, definiscono la “strada della cava”. A presentare il sua protesta è Ruggero Ridolfi, già Coordinatore nel 2008 del Comitato per la tutela della salute e dell’ambiente di Vecchiazzano: “Zitti, zitti, quatti, quatti, dopo circa dieci anni dalla battaglia portata avanti da molti cittadini per un paio di anni ( 2008-2010) riappare la “strada per la Cava” di Vecchiazzano. Nel gennaio 2008, in un mese furono raccolte 850 firme di cittadini contro tale progetto, seguirono assemblee “infuocate” a cui  parteciparono gli Amministratori; poi la contestazione cessò perché non c’erano i fondi per la costruzione della strada per la quale (allora) si prevedeva una lievitazione dei costi ad almeno 4 milioni e con la promessa formale  degli amministratori che i cittadini sarebbero comunque stati interpellati”.

Attacca Ridolfi: “Non se n’è saputo più nulla per 8 anni ed ora rispunta il progetto praticamente esecutivo, quindi portato avanti in tutto questo tempo “alla chetichella”. L’annuncio non parla della Cava che si aprirà, né dell’impatto ambientale, che strada e cava determineranno. La strada intersecherà, senza “by-passarle”, tre strade esistenti da sempre (Tomba, del Tesoro, Castel Latino): le prime due e avranno una parte a fondo chiuso ed l’obbligo di strane  giravolte per immettersi nella parte a monte, la terza avrà un vero e proprio incrocio. La strada di servizio alla Cava attraverserà anche tre piccoli corsi d’acqua, secchi d’estate, ma torrentelli pericolosi quando cadono le sempre più frequenti “bombe d’acqua”. Fauna, natura e paesaggio della prima parte collinare di Forlì saranno devastate: cari Forlivesi amanti del jogging, delle passeggiate a piedi o in bici, sappiate che le strade per Massa saranno attraversate da una camionabile da e per una cava di sabbiella preziosa (solo per alcuni) come l’oro. Per raggiungere la lavorazione di inerti di Magliano, i camion dovranno poi passare sul ponte di Vecchiazzano (tratto Ospedale-Via dell’Appennino) e, preparatevi,  l’attuale intasamento giornaliero diverrà insostenibile. Ma attenzione: se vi diranno che non è vero, sarà perché hanno già previsto che gli inerti saranno lavorati direttamente nella Cava di Vecchiazzano! A poche centinaia di metri dall’abitato: fumo, rumore, polveri ed inquinamento. Abitanti di Vecchiazzano, preparatevi a chiudere le finestre”.

Continua Ridolfi: “Ora vien da chiedersi: questa strada camionabile di servizio per la cava (e non è un by-pass per il traffico!), il cui costo era valutato 10 anni fa non meno di 4 milioni, quanto verrà a costare per essere completata? I finanziamenti appena giunti (e da dividersi con il collegamento al San Domenico, la riqualificazione di via Cobelli, la manutenzione delle strade e del canale di Ravaldino) probabilmente saranno appena sufficienti per pagare i terreni espropriati, ma il costo complessivo dell’opera sarà molto, ma molto più gravoso (8-10 milioni?). Si sa, una volta iniziata l’opera di devastazione, poi si troveranno i fondi per portarla a termine (tanto i soldi saranno pubblici).  A questo punto la proposta è:  pur tenendo conto dei costi per gli espropri  ormai irrinunciabili, perché non prendere in considerazione il progetto alternativo a suo tempo avanzata da WWF e Verdi di costruire un tragitto di circa 1Km, sicuramente meno impattante, che, con un ponte sul Rabbi, potrebbe collegare la Cava con via dell’Appennino proprio di fronte all’arrivo della tangenziale? Con una seria e trasparente”analisi dei costi, dei danni e dei benefici” perché non chiedere ai cittadini di Forlì il parere con un referendum, viste le promesse fatte dagli Amministratori degli anni 2010 e visto che il paesaggio, il verde ed il rispetto della natura (e della salute) sono patrimonio di tutti?”.

Verdi

Sulla stessa linea i Verdi che in una nota spiegano che "da decenni si discute e si fanno ipotesi sulla strada della cava di Vecchiazzano. Ora il Comune, con la destinazione dei fondi resi utilizzabili dal Governo, ritorna a riproporla ancora una volta. I sostenitori adducono la scusa di decongestionare di traffico il quartiere che subisce il massimo dell’ingorgo nelle ore di punta al raccordo fra le rotonde ospedale, il ponte sul Rabbi e la rotonda viale dell’Appennino. La strada scorrerebbe a monte del quartiere fra via Veclezio e via del Partigiano, riportando però i mezzi che la percorrono nel punto critico. L 'altro motivo riguarderebbe la cava, nonostante i cavatori non la volessero, perchè antieconomica e inutile tanto è vero che la dovrà pagare il Comune. In  verità una strada a due corsi larga 8 metri a ridosso di quartieri già fortemente edificati e con la prospettiva del completamento tangenziali, ha unico obiettivo sottaciuto : soddisfare appetiti edificatori a ridosso di tutto il suo percorso. D'altronde il Comune in questi anni ci ha abituati a una molteplicità di varianti urbanistiche tutte volte a soddisfare le esigenze degli immobiliaristi e dei centri commerciali".

"I cavatori nel loro progetto hanno inserito una alternativa alla viabilità costituita dall’attraversamento del Rabbi a Collina e comodo collegamento alla tangenziale est. Altre proposte le hanno avanzate più volte i Verdi che non si sono limitati a mettere in evidenza l'assurdità dell'opera e si sono cimentati nella elaborazione di una soluzione praticabile e che non devasti il territorio. Niente da fare, il partito del cemento e dell'asfalto la fa come sempre da padrone, ogni scelta è volta a soddisfarne gli interessi. In Comune facendo finta di non saperlo, sono andati dritto, hanno fatto le acquisizioni delle aree, la bonifica degli ordigni bellici, ora vogliono fare il progetto esecutivo per devastare un’altra porzione di territorio, le dolci colline sopra Vecchiazzano, i torrenti che le discendono con i loro corridoi ecologici costituiti da alberature di ripa, tagliandoli con un’altra colata inutile dia asfalto, che resterà per sempre, per trasportare per qualche anno la ghiaia estratta a spese dei cittadini forlivesi fuori dal sito di di cava. Il costo di realizzazione della strada copre buona parte il valore del materiale estratto e questo basterebbe a giustificare l’affossamento del progetto. Ma non ci sentono, piace al Sindaco e alla sua assessora al ramo la musica delle betoniere. Se con opere come questa, ridicolmente giustificata dalla spesa già effettuata per gli espropri, costituiscono l'argomento politico per contrastare l'avanzata dei partiti oggi al governo si sbagliano di grosso: è solo la certificazione della incapacità di progettare per un futuro desiderabile per i cittadini anzichè mettere territorio e risorse economiche al servizio dei soliti- interessi".

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