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Cronaca

Nuova via Emilia: ci sono i soldi per il primo e il secondo lotto

A fare il punto sui risultati raggiunti nei primi due anni di lavoro e sui prossimi obiettivi è stato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini

Il 2017 sarà l’anno delle infrastrutture e della lotta alla burocrazia. Perché è anche da questa strada che passano lo sviluppo e la competitività del territorio. Ma sarà anche l’anno di nuove leggi per l’urbanistica, la musica e lo sport, con l’obiettivo di destinare 20 milioni di euro al miglioramento e alla realizzazione di nuovi impianti. A disposizione dell’Emilia-Romagna, nell’ambito della legislatura, ci sono circa 3,5 miliardi di euro per nuovi investimenti volti al completamento di opere infrastrutturali strategiche, da Piacenza a Rimini, al potenziamento del trasporto pubblico locale, della mobilità ciclistica e del sistema aeroportuale.

INFRASTRUTTURE - Per la provincia di Forlì-Cesena sono previsti investimenti per oltre 92 milioni di euro, derivanti in gran parte dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, dal contratto di programma Anas 2017 e dalla Regione. In particolare, le opere riguardano il progetto definitivo e realizzazione SS 727 tangenziale Forlì terzo lotto; primo e secondo lotto della nuova Via Emilia fra Forlì Tangenziale e Cesena Secante, con attraversamento Forlimpopoli e Bertinoro; collegamento SS9 località San Giovanni in Compito e il casello A14 Valle del Rubicone.

A fare il punto sui risultati raggiunti nei primi due anni di lavoro e sui prossimi obiettivi è stato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. “Siamo quelli che le infrastrutture vogliono vederle realizzate, dopo troppi anni di stallo - ha esordito il governatore -. Di alcune sono già partiti i cantieri, altri sono prossimi al via. Nella legislatura, possiamo contare su un pacchetto da 2 miliardi di euro per nuovi investimenti infrastrutturali, a cui si aggiunge il miliardo e 300 milioni per la Cispadana. Risorse straordinarie, che serviranno ad aumentare la competitività del territorio e a dare ossigeno al mondo del lavoro e delle imprese”.

L’obiettivo è “continuare a crescere e ad essere una delle locomotive del Paese”, perché, ha sottolineato Bonaccini “i dati che dal 2014 ad oggi confermano un calo della disoccupazione del 2%, per quanto buoni, non ci bastano: vogliamo portarla al 5% entro il 2020. Attraverso il Patto per il lavoro, ulteriori investimenti per l’attrattività, che ha già portato in Emilia-Romagna importanti gruppi internazionali, e per l’export, che continua a crescere soprattutto nell’agroalimentare. Abbiamo scommesso sul turismo come volano di sviluppo e i numeri ci stanno dando ragione, con il 2016 che si chiuderà con oltre 48 milioni di presenze".

"Abbiamo raddoppiato i fondi per la cultura - ha aggiunto- e a fine legislatura saranno triplicati. Stiamo lavorando alla nuova legge sulla musica, per valorizzare la grande esperienza e le tante eccellenze del nostro territorio. In agricoltura continuiamo a garantire una performance tra le migliori del Paese: entro il prossimo anno saranno investiti altri 500 milioni di euro dal Programma di sviluppo rurale”. Al centro anche le politiche per il rilancio della montagna, con 10 milioni di euro destinati a migliorare e potenziare la viabilità dell’Appennino.

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