rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Nuovi lavori: si cercano "fattorini dell'Erasmus", per accogliere e guidare studenti esteri

Vengono chiamati 'Uniser buddies' questi fattorini dell'Erasmus. Uniser, una cooperativa di servizi per studenti, da vent’anni progetta e organizza esperienze all'estero per studenti

Come i pony express della pizza, solo che non si portano in giro pizze fumanti, bensì giovani studenti stranieri giunti in Italia per esperienze di alternanza scuola-lavoro all'estero. Un lavoro con tutte le tutele previste dalle leggi (a differenza di molti 'rider'), dove è prevista la capacità di parlare fluentemente lingue straniere, attitudine all'accoglienza ma soprattutto desiderio di vivere un'esperienza di respiro internazionale e di scambio culturale tra popoli europei come solo l'Erasmus sa costruire. Insomma, un “lavoretto” da infilare tra un esame e l'altro per gli studenti universitari, più gratificante della consegna della pizze e che permette anche di potersi mettere alla prova con le lingue. 

Vengono chiamati 'Uniser buddies' questi fattorini dell'Erasmus. Uniser, una cooperativa di servizi per studenti, da vent’anni progetta e organizza esperienze all'estero per studenti di scuole ed enti di formazione italiani ed europei. Opera a Forlì, Cesena, Ravenna e Bologna e ogni anno 'movimenta' circa duemila studenti, una metà italiani portati all'estero e l'altra esteri che arrivano in Italia. Tutti conoscono il programma Erasmus, dedicato agli universitari. In pochi invece sanno che l’Unione Europea finanzia, sotto lo stesso nome, anche  progetti dedicati ai ragazzi che frequentano le scuole superiori e che vanno all’estero per svolgere un tirocinio di lavoro. Ragazzi dai 17 ai 19 anni, specialmente di scuole tecniche e professionali, ma ultimamente anche di licei, che vanno all'estero – vitto e alloggio pagato dall'UE – per fare un'esperienza di vita, di crescita, di autonomia e di lavoro, per un massimo di quattro settimane. Questi giovani vengono inseriti per formazione in circa 1.300 aziende del territorio. Un modo per diventare reali “cittadini europei”: è questa la filosofia che abbraccia Uniser, per spezzare le catene dei nuovi 'sovranismi' e per creare una cultura europea partendo addirittura dai minorenni.

Uniser partecipa ai bandi europei e con queste risorse organizza gli scambi culturali con le scuole superiori. I posti non sono molti e quindi vengono valutate le candidature, per premiare i più meritevoli anche perché ottengono una borsa lavoro di importi non simbolici. Per gestire questa massa crescente di giovani visitatori che arrivano dalle scuole di Spagna, Germania, piuttosto che dalla Norvegia o dalla Slovenia e di tantissimi altri posti, Uniser ha creato il progetto “Uniser Buddies”. Il “buddy” segue passo a passo l’esperienza di uno studente europeo che arriva in Italia per svolgere un tirocinio formativo in una delle tante eccellenze del territorio regionale. Uniser stima di inserire una trentina di “buddies” a Bologna e un'altra trentina tra Forlì e Cesena, vale a dire i territori in cui opera. 

In un epoca in cui i 'rider' delle consegne di cibo a domicilio sono diventati sinonimo della nuova frontiera della precarietà, da Uniser ci tengono a precisare che si tratta di un “un lavoro di collaborazione in cui ognuno dà liberamente la propria disponibilità, magari in un tempo morto tra un esame universitario e l'altro, ma è tutelato, con regolare contratto di collaborazione, ben remunerato ma con la flessibilità necessaria”. A scadenzare i tempi, infatti, sono gli arrivi di questi studenti esteri in piccoli gruppi, che vanno presi all'arrivo, ma va fatta vedere loro anche la città e i suoi servizi, spiegate le regole dello scambio europeo e del territorio che li accoglie, così come presentati all'azienda in cui effettueranno la loro esperienza e accolti nelle case o negli studentati dove vivranno. Per candidarsi: www.uniserbuddies.net.

Le ricadute sul territorio forlivese dell'attività di Uniser sono consistenti: oltre a dare alla nostra città un respiro più internazionale, con i 'buddies' si creano opportunità di lavoro sia stabile che a collaborazione per chi, facendo un'altra attività principale – in primis gli studi universitari – desidera “integrare”. Inoltre si stimano in circa 20mila i pernottamenti e in 40mila i pasti consumati in loco, con un'economia dell'accoglienza che impegna strutture come il Tower Campus di corso della Repubblica o la 'Casa a colori' di via Focaccia, piuttosto che l'affitto di case private.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nuovi lavori: si cercano "fattorini dell'Erasmus", per accogliere e guidare studenti esteri

ForlìToday è in caricamento