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Sanità / Meldola

Affrontare nuove sfide e progetti, nel solco del prof Amadori: ecco i nuovi vertici dell'Irst Irccs

Presentati i nuovi vertici dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori Irst "Dino Amadori" Irccs: il presidente Fabrizio Miserocchi, il direttore generale Lorenzo Maffioli e la confermata direttrice sanitaria, Maria Teresa Montella

"Ho deciso di accettare questa carica per senso di responsabilità e di riconoscenza". Fabrizio Miserocchi parla così da nuovo presidente dell'Irst Irccs. La presentazione dei rinnovati vertici dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori "Dino Amadori", nominati a fronte della naturale scadenza a luglio scorso del precedente mandato, è avvenuta alla presenza di Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna. Ad affiancare Miserocchi, indicato dalla componente privata del Consiglio d’Amministrazione, ci sono il direttore generale Lorenzo Stefano Maffioli (designato congiuntamente dalla componente societaria pubblica) che, a sua volta, per competenza, ha proposto al Consiglio d’Amministrazione la conferma, quale direttrice sanitaria della dottoressa Maria Teresa Montella.

Nel solco tracciato dal professor Dino Amadori, i professionisti incaricati rispondono ad una profonda adesione a valori e obiettivi di Irst, oltre ad avere altissima professionalità ed esperienza. Caratteristiche fondamentali per far sì che l’Istituto - struttura pienamente integrata nel Sistema Sanitario Nazionale e Regionale, tra i suoi vertici nell’ambito onco-ematologico - possa raggiungere ambiziosi traguardi quali la realizzazione dell’integrazione dei percorsi di cura e ricerca con Ausl Romagna nel Comprehensive Cancer Care and Research Network, l’avvio della nuova Farmacia, il trasferimento nel futuro padiglione dell’Ospedale di Forlì della Degenza oncologica, l’affermare sempre più il ruolo di riferimento nello studio, nell’internazionalizzazione e nel trasferimento tecnologico in onco-ematologia.     

"Era il 2014 quando approdai per la prima volta nel mondo dell’Oncologia romagnola come direttore generale dello Ior e, fino all’inizio del 2020, ho avuto la fortuna di poter lavorare gomito a gomito ogni giorno con colui che più di tutti ha contribuito alla crescita e alla diffusione della cultura della lotta contro il cancro sul nostro territorio, il professor Amadori - spiega Miserocchi -. Sono dunque fortemente motivato affinché l’Istituto che porta il suo nome mantenga e possibilmente migliori gli standard di ricerca e clinica che già oggi offre, e che gli sono riconosciuti in Italia e all’estero".

"Vorrei ringraziare chi mi ha ritenuto all’altezza di questo incarico: mi metto al servizio di questo progetto con le competenze e l’esperienza maturati finora sul campo, con l’obiettivo di poter garantire continuità ai valori umani e professionali che rappresentano le solide basi su cui è stato fondato l’Irst - conclude -. Questo ovviamente non significa che il nuovo incarico andrà a discapito del mio compito all’interno dell’Istituto Oncologico Romagnolo: al contrario sarà l’occasione di fare ancora più squadra, anche perché ritengo che il ruolo del Terzo Settore sarà fondamentale per garantire di mettere sempre più la persona, e non la malattia, al centro della cura”. 

"Per me è prima di tutto motivo di grande orgoglio poter rappresentare un Istituto d'eccellenza tra gli Irccs italiani e un punto di riferimento di livello nazionale e non solo per la ricerca e la cura in campo oncologico ed onco-ematologico - dichiara il direttore generale Maffioli -. Raccolgo un’eredità importante, il lavoro di chi mi ha preceduto e che ha permesso a Irst di crescere ed affermarsi. Metterò tutto il mio impegno e la mia dedizione in questa che è sicuramente una sfida. Personalmente poi, entrare in una realtà dedita alla ricerca, porta avanti un percorso iniziato nella mia formazione e proseguito con l'avvio della mia vita professionale: nei miei vari incarichi l’aspetto della ricerca e dello sviluppo ha sempre avuto un valore imprescindibile. Un cammino che prosegue, con entusiasmo, qui in Irst".

"E' molto importante dare continuità al lavoro iniziato in Irst tre anni fa e per questo non posso che esserne felice - aggiunge la direttrice sanitaria Montella -. Percorrere accanto all'Istituto una nuova fase caratterizzata da crescenti ambizioni - sottolineo: ambizioni tutte a diretto e concreto beneficio del paziente e del sistema - è gratificante. In questi anni abbiamo dovuto affrontare diverse sfide e difficoltà, partendo dalla pandemia. Insieme le abbiamo superate. Non è mai mancata la collaborazione e l'unità d'intenti nel portare avanti i nostri obiettivi e centrare sempre nuovi traguardi. Risultati che si possono raggiungere solo grazie al quotidiano impegno del personale medico, infermieristico, tecnico e di ricerca".

"Alla presidenza, alle Direzioni Generale, Scientifica e Sanitaria, e a tutti i volontari e operatori che qui lavorano quotidianamente vanno le mie congratulazioni, perché qui ci troviamo in una realtà che vanta un percorso di grandissimo rilievo - sono le parole di Donini -. Ma non stiamo guardando indietro, stiamo guardando avanti, alle enormi opportunità che ci attendono e che insieme a tutti i centri dell’Emilia-Romagna, insieme alla Rete oncologica regionale, al Comprehensive Cancer Care and Research Network creato da Irst e Ausl Romagna, siamo pronti a raggiungere. L'integrazione tra istituzioni e territorio sarà sempre più centrale; un’altra traiettoria di sviluppo è il rapporto con l'Università per la ricerca scientifica. Infine, forse la più grande sfida del futuro, è quella delle Car-T, delle officine per la produzione di terapie innovative che, come Regione Emilia-Romagna, proprio grazie a queste reti territoriali, vogliamo realizzare".

Principali indici delle attività di missione 

L'Irst “Dino Amadori” Irccs è oggi una realtà leader nel panorama nazionale ma con ampie potenzialità per un’ulteriore crescita. L’annuale valutazione multiparametrica svolta dal Ministero della Salute su tutti gli Irccs pone Irst “Dino Amadori”, tra tutti gli Istituti monotematici, in 10a posizione, sopravanzato solo da realtà nazionali di dimensioni ben maggiori. Forza trainante e motivo di questi risultati il personale (518 professionisti, il 70% di genere femminile, con età media che non raggiunge i 45 anni), il 20% dei quali medici e il 27% interamente dedicato alle attività di ricerca.

Nelle quattro sedi in gestione diretta Irst (oltre a Meldola, Forlì, Cesena e Ravenna Radioterapia e Skin Cancer Unit) sono attualmente assistiti quasi 26mila pazienti (di cui 8.572 al loro primo accesso nel 2022) con voci in incremento per quanto riguarda le cure a maggiore complessità (trapianti, trattamenti con cellule dendritiche) e gli arruolamenti negli studi clinici. Indubbiamente positivi anche gli indici della ricerca con la crescita dei finanziamenti per ricerca corrente (4,4 milioni nel 2022; il dato è frutto di valutazione comparativa di indicatori di performance e dimensionali su Cura e Ricerca), i progetti vinti a seguito di partecipazione a bandi competitivi (14 sui 54 sottomessi con esito definitivo per 7,8 milioni di euro di finanziamenti ricevuti) e i 219 studi con reclutamento attivo.

I principali indici di bilancio indicano una buona risposta d’Istituto al periodo oggettivamente molto complesso attraversato dalla sanità sia in termini economici sia di personale. Il valore della produzione nel 2022 ha raggiunto i 97,5 milioni di euro complessivi (nel triennio 2020-2022 la crescita media è stata del 5,5%) con un utile netto ancora positivo (l’esercizio 2022 si chiude in sostanziale pareggio con +101mila euro) ed una patrimonializzazione solida, in grado di assicurare alle attività di ricerca indipendente sviluppate in seno a Irst 2,1 milioni di euro. Nonostante la solidità e le ben definite linee di sviluppo, Irst non è una monade refrattaria alle difficoltà attraversate dal Sistema Sanitario sia in termini economici sia di reperimento di personale. Sfide estremamente complesse, per affrontare le quali è in corso la definizione delle azioni e degli strumenti necessari per continuare nello sviluppo dell'Istituto.

Note biografiche

Fabrizio Miserocchi, nato a Rimini nel 1967, ricopre il ruolo di drettore Ggenerale dell’Istituto Oncologico Romagnolo dal 2014 a oggi. Laureato in Economia, con master alla Bocconi, lavora da anni nel mondo del no profit e della comunicazione. Prima di approdare allo Ior ha svolto per sette anni il ruolo di responsabile del Fundraising della Comunità di San Patrignano.

Lorenzo Stefano Maffioli, nato a Como nel 1961, dal 2019 è stato Direttore Sanitario dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale "Sette Laghi" di Varese. In precedenza ha ricoperto la stessa posizione presso l’Ausl di Biella. È specialista in Medicina Nucleare ed Endocrinologia Sperimentale e ha conseguito vari Master in Direzione di Aziende sanitarie. Ha lavorato per anni all'Istituto Tumori di Milano, e ha diretto l'Unità Operativa di Medicina Nucleare dell'AO di Lecco e, in seguito della AAzienda Socio Sanitaria Territoriale Ovest Milanese di Legnano, dove ha anche coordinato l’Ambulatorio interdipartimentale di Patologia tiroidea. Dal 2014 al 2017 ha diretto il Dipartimento interaziendale provinciale oncologico e dal maggio 2017 a giugno 2018 ha guidato, inoltre, il Dipartimento Cancer Center. È stato docente di Medicina Nucleare (Scuola di Specializzazione in Medicina Nucleare – Università degli Studi di Milano) ed è relatore in numerosi corsi, convegni e congressi, nonché autore-coautore di varie pubblicazioni su riviste scientifiche (300 pubblicazioni circa).

Maria Teresa Montella, nata a Bologna dove tuttora risiede, si è laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna e specializzata in Igiene e Medicina preventiva. Tra le varie esperienze formative, il master in Sanità Pubblica presso l’università di Montreal (Canada) e il master in programmazione, gestione e valutazione dei servizi sanitari presso l’Università di Bologna. Nel corso della propria carriera ha ricoperto importanti incarichi in più enti. Tra questi si evidenziano, dal 2017, quello di Direttore del Servizio Gestione Operativa dell’Ausl di Reggio Emilia; in precedenza è stata Responsabile dei Servizi Ospedalieri della Regione Emilia-Romagna, Direttore Sanitario presso l’Azienda Ospedaliera Marche Nord - Ospedali di Pesaro e Fano, direttore medico di presidio presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli e Responsabile di organizzazione medica nell’ambito del Dipartimento materno infantile presso l’Ausl di Bologna. È Direttrice Sanitaria Irst da luglio 2020.

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