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Cronaca Meldola

Nuovo assetto delle rete oncologica, collaborazione tra Ausl e Irst: si attende la proposta

Lunedì si è incontrato l’ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Romagna con all’ordine del giorno diversi problemi che i sindaci e i presidenti dei Comitati di distretto hanno affrontato alla presenza del direttore generale dell’Azienda Usl

Lunedì si è incontrato l’ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Romagna con all’ordine del giorno diversi problemi che i sindaci e i presidenti dei Comitati di distretto hanno affrontato alla presenza del direttore generale dell’Azienda Usl. Erano presenti Paolo Lucchi (presidente della Conferenza), Davide Drei (sindaco di Forlì), Claudio Casadio (presidente della Provincia di Ravenna) e i Presidenti dei Comitati di Distretto, Gloria Lisi (Rimini), Eleonora Proni (Lugo), Filippo Giovannini (Savignano sul Rubicone), Raoul Mosconi (Forlì), Giovanni Malvezzi (Faenza) e Laura Errani (Ravenna).

A quasi due anni dalla nascita della nuova azienda sanitaria si è messo mano all’aggiornamento del regolamento di funzionamento della conferenza, l’organo composto dai 74 sindaci della Romagna e dai presidenti delle 3 Province, al fine di rendere più snelli i lavori per questo organismo che rappresenta più di un milione di cittadini. Mirco Tamagnini, dell’Ausl, ha presentato una proposta per una gestione integrata dei servizi socio-sanitari fra gli uffici dei comuni e quelli dell’Ausl, che è stata accolta favorevolmente dai componenti dell’ufficio di presidenza, che fra due mesi valuterà i risultati del lavoro svolto dal nuovo tavolo di lavoro, sulle problematiche che riguardano il personale amministrativo, la programmazione dei fondi per la non autosufficienza e i rapporti col terzo settore.

Con una relazione introduttiva del direttore generale della Ausl Romagna Marcello Tonini, si è poi passati all’esame del progetto di sviluppo della rete oncologica che Ausl e Irst di Meldola stanno affrontando. "Si è confermata la consapevolezza di come tutti debbano concorrere, con grande senso di responsabilità, a concretizzare questo processo fondamentale per i cittadini romagnoli, nella consapevolezza di quanto sia fondamentale il mantenimento di una buona collaborazione tra Irst ed Ausl - si legge nella nota della conferenza - . Il modello organizzativo che può favorire questo rapporto di collaborazione e che deve aiutare a “mettere attorno allo stesso tavolo” medici Ausl e medici Irst è dato dal modello dipartimentale interaziendale. Occorre ora individuare i dipartimenti fondamentali, nei quali i medici possano lavorare uniti e nel rispetto delle stesse regole (protocolli, linee guida,) e dove sia possibile sviluppare un rapporto integrato anche coi medici di medicina generale". Dopo un confronto che ha visto l’intervento di tutti gli amministratori, la conferenza sanitaria ha condiviso la proposta del direttore generale soffermandosi sulla esigenza di procedere verso il nuovo assetto organizzativo della nuova rete oncologica, con grande attenzione e con la necessaria gradualità. Su richiesta del presidente Lucchi, l’ufficio di presidenza ha dato un mandato pieno al direttore generale dell’Ausl a presentare sul tema “oncologia” una proposta strutturata alla conferenza territoriale sociale e sanitaria, che è stata convocata con tutti i sindaci della Romagna per il 14 dicembre alle.

“La nuova organizzazione della nostra azienda sanitaria della Romagna, sta procedendo con grande attenzione per i cittadini, ma anche con scelte che danno già il segno del cambiamento – ha affermato il presidente Lucchi –. Le nuove politiche del personale (nel 2015, a fronte di 452 fra pensionamenti e uscite, si è provveduto a realizzare oltre 650 assunzioni sia per la dirigenza che per il comparto; oltre a ciò sono state consolidate circa 200 posizioni di precariato) e  le nomine dei dirigenti, vanno nella giusta direzione. Così come le iniziative riguardanti il contenimento dei tempi di attesa (per le quali, grazie anche al grosso impulso della Regione, si cominciano ad avere segnali incoraggianti), le politiche del farmaco e, da ultimo, i margini di manovra che il regolamento regionale potrebbe dare in materia di applicazione del decreto Balduzzi. Segnali positivi che, come sindaci apprezziamo e dei quali ci sentiamo protagonisti, pronti ad interpretare al meglio le esigenze delle nostre comunità”. 

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