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Cronaca

Omicidio, sgomento e dolore. Il sindaco: "Dobbiamo lavorare per proteggere i più fragili"

L'efferato omicidio che si è consumato mercoledì a Bussecchio, ha lasciato il segno in città. Un tema quello del femminicidio sul quale interviene il sindaco di Forlì, Davide Drei

L'efferato omicidio che si è consumato mercoledì a Bussecchio, ha lasciato il segno in città. Un tema quello del femminicidio sul quale interviene il sindaco di Forlì, Davide Drei:  “Quello che provo ora sono sgomento e dolore per questa tragedia familiare, che è accaduto proprio a Forlì – dichiara a ForliToday -. Come assessore la welfare della scorsa amministrazione ho lavorato molto sui temi della protezione delle persone più fragili, le donne in particolare e, come in questo caso, straniere, sopraffate da uomini, che spesso sono mariti, compagni o ex”.

Il sindaco parla del lavoro fatto e di quello che andrebbe portato avanti per cercare di prevenire fatti come quelli di via Scanello: “Dobbiamo cercare di evitare queste situazioni, partendo da un lavoro preventivo che si ancora sull'educazione finalizzata ad estirpare una visione arcaica di sopraffazione delle persone più deboli. Ovviamente abbiamo lavorato sui servizi di appoggio alle vittime, ma ci si deve concentrare sulla prevenzione”. Quello che è accaduto fa capire, purtroppo toccandolo con mano, “che nessuna comunità è esente da questi fatti. Forlì è stata toccata. Ora dobbiamo pensare a proteggere tutte le persone che si trovano in una condizione di fragilità”, conclude il primo cittadino.

UGL - Sulla questione è intervenuta anche l'Ugl attraverso il segretario provinciale Emanuela Del Piccolo: "Come donne del sindacato siano impegnate in prima linea attraverso attività continue di informazione e monitoraggio per bloccare questo fenomeno di violenza sempre più crescente nel nostro Paese ed anche nella nostra regione”. Del Piccolo ricorda l’ultimo rapporto di Eures, che evidenzia come in Italia si è registrato un aumento di femminicidi al Sud del 27 per cento e un raddoppio di quelli al Centro, mentre il Nord detiene il record di femminicidi  in famiglia.

Secondo uno studio pubblicato nel 2013 dalla World Health Organization, la violenza fisica o sessuale colpisce più di un terzo delle donne nel mondo (35%), mentre quella domestica, inflitta dal partner, è la forma più comune (30%).  In Italia la situazione di rischio per le donne è pari al 40,5%. “Aumentano le donne uccise e aumentano le donne maltrattate vittime di violenze domestiche e a tal proposito, al di la delle manifestazioni e dei convegni come sindacato vorrei ricordare – aggiunge Del Piccolo, - che per arginare la violenza che si consuma all’interno delle mura domestiche e che spesso sfocia nel femminicidio e contrastare la prevaricazione di genere fra uomo e donna si rende sempre più necessario per le istituzioni garantire un sostegno territoriale che oltre ai Centri antiviolenza necessiti di luoghi protetti come le Case di accoglienza che accolgano le donne maltrattate che hanno avuto la forza di denunciare e dove possano sentirsi al riparo con i loro figli da ripercussioni.”

“Luoghi nei quali la donna può intraprendere un nuovo percorso di vita grazie all’aiuto di esperti ed essere nuovamente inserita nella società civile e soprattutto nel mondo del lavoro. Dove grazie alla nostra presenza sindacale è possibile garantire il sostegno ai soggetti più deboli attraverso le misure per la contrattazione sociale e territoriale”, conclude la sindacalista.

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