rotate-mobile
Omicidio Severi

Omicidio Severi, avvocato vestito da infermiere del 118 con tuta e calzari in tribunale. "Così Daniele non avrebbe lasciato tracce di sangue"

Daniele Severi è accusato, in particolare di omicidio volontario e premeditato per aver ucciso "verosimilmente attingendolo con colpi di arma da fuoco al capo e/o al collo, cui seguivano la decapitazione (al cadavere veniva amputato l'estremo encefalico e il collo) e il trascinamento in un dirupo scosceso adiacente all'abitazione della vittima"

Si è immedesimato nei panni di un infermiere, indossando tuta, cappuccio e calzari. L'avvocato della parte civile, Max Starni, si è presentato così lunedì mattina in in Corte di Assise per la nuova udienza del processo per omicidio per la morte di Franco Severi, 53 anni, trovato morto decapitato in una scarpata, a Civitella, il 22 giugno 2022, di cui è incolpato il fratello 64enne Daniele. Quest'ultimo infatti è stato per quarant'anni autista del 118 e l'obiettivo dell'avvocato era quello di dimostrare come l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale avrebbero permesso all'imputato, secondo la ricostruzione dell'accusa, di compiere l'omicidio senza lasciare tracce di sangue. Nel corso dell'udienza è stata ascoltata un'infermiera del 118, collega dell'imputato, alla quale Starni ha mostrato l'equipaggiamento in dotazione al personale sanitario. 

Udienza 8 aprile processo Severi-3Udienza 8 aprile processo Severi-2

Daniele Severi è accusato, in particolare di omicidio volontario e premeditato per aver ucciso "verosimilmente attingendolo con colpi di arma da fuoco al capo e/o al collo, cui seguivano la decapitazione (al cadavere veniva amputato l'estremo encefalico e il collo) e il trascinamento in un dirupo scosceso adiacente all'abitazione della vittima". Diverse le aggravanti contestate, tra cui la crudeltà. Per la Procura la premeditazione sarebbe provata dal giorno dell'omicidio, avvenuto martedì 21 giugno 2022, con Daniele Severi, secondo il capo di imputazione, "consapevole del fatto che l'unica visita che abitualmente riceveva a casa il fratello fosse quella della sorella Annamaria ogni lunedì, dunque potendo confidare nel considerevole lasso di tempo di una settimana prima che la donna potesse avvedersi del cadavere". Il movente invece viene identificato nei "profondi dissidi tra le parti, anche di natura economica, connesse alla gestione del podere di famiglia, acuitisi dopo la morte del padre".

Daniele Severi dovrà rispondere anche di occultamento di cadavere, reato che scatta anche quando manca una sola parte anatomica del corpo, con la testa amputata "con sega elettrica o fendente", ipotizza la Procura. Altro capo d'accusa per Daniele Severi è lo stalking nei confronti del fratello, perché - secondo il capo di imputazione - lo avrebbe minacciato alcune volte di tagliargli la testa con una motosega e l'avrebbe fatto oggetto di dispetti, litigi e visite non desiderate, anche notturne, tanto che la vittima negli ultimi mesi prima della morte avrebbe stravolto le sue abitudini di vita, mettendo il letto in cucina e adibendo così un'unica camera ad alloggio per tutte le sue esigenze, "murando" anche una porta con il frigorifero. Franco Severi aveva inoltre chiuso la strada con una sbarra munita di lucchetti (più volte vandalizzati) e fototrappola, poi danneggiata e durante le indagini reperita a casa dello stesso fratello Daniele. Contestata, infine anche la detenzione illegale di una canna da fucile semi-automatico, poi abbandonata in via Maglianella.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Severi, avvocato vestito da infermiere del 118 con tuta e calzari in tribunale. "Così Daniele non avrebbe lasciato tracce di sangue"

ForlìToday è in caricamento