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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La "Partenza di Abramo" alla mostra "Oltre. In viaggio con cercatori, fuggitivi, pellegrini"

La Fondazione di Forlì ha prestato, invece, alla mostra una Partenza di Abramo con la famiglia da Aran verso Canaan della bottega dei Bassano dei primi anni del XVII secolo

C’è anche un’opera della collezione della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in mostra alla Casa delle Esposizioni di Illegio (piccolo borgo montano nei pressi di Tolmezzo, tra i Monti della Carnia) per la mostra dedicata dal Comitato di San Floriano al tema del viaggio – dal punto di vista spirituale – attraverso i secoli. La mostra "Oltre. In viaggio con cercatori, fuggitivi, pellegrini" ripercorre, infatti, Bibbia, mitologia greca e latina, letteratura cristiana medioevale e Divina Commedia, per raccontare con colpi di scena d’arte la storia sacra del viaggiare umano, attraverso un percorso suggestivo e raffinato di quarantacinque dipinti dal Quattrocento al Novecento, provenienti da trenta collezioni d’Europa.

 Tra le opere, ripartite in 5 sezioni (“Chiamati. In viaggio per intervento di Dio”, “Cambiati. Trasformati lungo il cammino”, “Profughi. In viaggio tra speranza e disperazione”, “Pellegrini. Mendicanti della grazia”, “Più in là. L’audacia della conoscenza, dell’amore, dell’eternità”), si segnalano l’Orfeo nell'inferno di Jan Brueghel, una Fuga in Egitto del Domenichino, una Adorazione dei Magi del Botticelli, una Partenza di Giacobbe del Grechetto ed una Partenza dei Magi della scuola del Pinturicchio. La Fondazione di Forlì ha prestato, invece, alla mostra una Partenza di Abramo con la famiglia da Aran verso Canaan della bottega dei Bassano dei primi anni del XVII secolo.

“L` invenzione del soggetto, di cui furono eseguire diverse varianti, una delle quali ai Musei di Stato a Berlino – come ha scritto Andrea Donati nel catalogo della collezione della Fondazione - spetta a Jacopo Bassano, ma l’esecuzione della tela originale al figlio Francesco, come aveva già intuito Edoardo Arslan esaminando il dipinto di Vienna (Kunsthistorisches Museum). Secondo l’interpretazione di Bernard Aikema i soggetti tratti dall’Antico Testamento che Jacopo incominciò a dipingere dall’inizio degli anni sessanta del Cinquecento non andrebbero intesi come delle pastorellerie, quindi come un`anticipazione dei quadri di genere, ma come esempi di pittura moraleggiante, che intendeva esprimere lo spirito della Controriforma attraverso il linguaggio umile (sermo humilis) della Bibbia. All’epoca il tema dei viaggi biblici era molto raro e anche la letteratura se ne occupava poco, con l’eccezione dell’Aretino che pubblicò “Il Genesi” a Venezia nel 1538. Aikema infatti cita solo l’esempio del “Viaggio di Giacobbe” dipinto da Raffaello nelle Logge Vaticane. ll Viaggio di Abramo dei Bassano dunque sarebbe la prima interpretazione figurativa moderna del racconto biblico, in cui la gerarchia sociale, con il patriarca in testa alla processione degli Ebrei in marcia verso la terra promessa, è rigidamente osservata per sottolineare il carattere didascalico e moralistico della scena. L’invenzione ebbe largo seguito in ambito veneto, anche presso l’aristocrazia, che se ne appropriò come un emblema del suo patronato sulla plebe e sui clienti”. 

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