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Cronaca

Milioni di euro sbloccati per le scuole: "Risposte concrete per il territorio"

La notizia è annunciata dal deputato Marco Di Maio, che ha seguito l'iter del provvedimento per il territorio di Forlì-Cesena.

Milioni di euro per le scuole del forlivese. Con il decreto firmato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sul territorio provinciale arrivano fondi importanti per gli edifici scolastici del territorio. L’intervento concede “spazi finanziari”, ovvero la possibilità di spendere risorse derivanti da avanzo di amministrazione e ricorso al debito, andando a completare lo sblocco delle somme per investimenti pluriennali attuato con la Legge di Stabilità 2016. La notizia è annunciata dal deputato Marco Di Maio, che ha seguito l'iter del provvedimento per il territorio di Forlì-Cesena.

"Questo intervento - commenta - è solo un ulteriore tassello della più ampia politica di rilancio degli investimenti. Per il Governo è prioritario sbloccare le opere che sono utili al Paese, a partire dagli investimenti nei territori che per troppi anni sono rimasti bloccati a causa dei vincoli posti dal patto di stabilità, che è stato superato con la legge di stabilità 2016”. Beneficerranno dell'iniziativa Galeata (300.000 euro), Meldola (279.000 euro), Bertinoro (648.000 euro), Castrocaro (100.000 euro), Dovadola (33.264 euro), Forlì (555mila euro), Forlimpopoli (88.622 euro) e Predappio (121.827 euro).

Le amministrazioni locali destinatarie del bonus dovranno certificare alla struttura di missione che a Palazzo Chigi monitora i lavori sull'edilizia scolastica: in caso di ritardi o mancate realizzazioni, gli spazi finanziari potranno essere redistribuiti, senza ovviamente modificarne il valore complessivo. L'aiuto, introdotto dall'ultima manovra (comma 713 della legge 208/2015), è stato distribuito sulla base delle richieste arrivate entro marzo dagli stessi enti locali, e distinte in tre famiglie: gli interventi già avviati grazie all'incentivo messo in campo due anni fa (articolo 48 del Dl 66/2014), quelli iniziati con i cofinanziamenti della Bei e infine le spese slegate dalle due mosse precedenti.  Alle prime due «priorità» vanno poco più di 101 milioni, che esauriscono completamente le richieste degli enti locali, mentre alla terza categoria, maggioritaria, finiscono gli altri 378 milioni: in questo caso, ogni amministrazione ottiene uno «spazio finanziario» pari al 55,59% di quanto richiesto sulla base dei propri progetti.

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