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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Organico sempre più all'osso in carcere, la Cgil: "Difficile garantire la sorveglianza"

“L'amministrazione Penitenziaria sottace la vera entità dell'emergenza degli organici di Polizia, ritenendo che il personale in servizio debba farsi carico in ogni caso delle gravi lacune"

“Dopo anni di richieste insistenti, ai vertici dell'Amministrazione Penitenziaria,  di personale di Polizia Penitenziaria femminile,  ci troviamo oggi a dover segnalare la necessità di rivedere le assegnazioni, quindi la dotazione organica effettiva in utilizzo, del Personale maschile di Polizia Penitenziaria.     Infatti ad oggi sarebbero previste, con riferimento ad una dotazione organica obsoleta e non più rispondente alla realtà organizzativa attuale,  132 unità. Effettivamente in servizio 104, da cui vanno “sottratte” 21 donne in quanto non completamente impiegabili all'interno delle sezioni detentive maschili”: è il conto che fanno Daniela Avvantaggiato, segretaria Funzione Pubblica della Cgil e Antonio Rocca, delegato Cgil per la Penitenziaria.

Scarse anche le 83 unità restanti, dato che vanno poi a loro volta depurate di 2 dirigenti al comando, 7 ispettori, 32 cariche fisse istituzionali (ufficio matricola, conti correnti, portineria, ecc.) non sopprimibili , 1 sovrintendente ed 8  preposti del ruolo agenti assistenti che sopperiscono alla mancanza dei sovrintendenti. Tolte tutte queste unità di personale, ne restano solo 34 del ruolo agenti ed assistenti che possono essere impiegati nei compiti di vigilanza ed osservazione sia nei piani detentivi che lungo i muri perimetrali. “Purtroppo le 34 unità con estrema difficoltà possono garantire quella necessarie attività garantendo i turni h 24”, spiega la Cgil.

“L'amministrazione Penitenziaria sottace la vera entità dell'emergenza degli organici di Polizia, ritenendo che il personale in servizio debba farsi carico in ogni caso delle gravi lacune, aggiungendo ai turni di lavoro ordinari ore di straordinario, salto dei riposi previsti dopo aver effettuato turni notturni, con buona pace delle esigenze personali e familiari ed aumento esponenziale dello stress da lavoro correlato. Le difficoltà di operare in legittimità all'interno della struttura carceraria sono negli ultimi anni notevolmente aumentate, anche in considerazione dell'apertura nel 2018 del nuovo reparto detentivo, che ospita 40 detenuti, che richiede nell'ambito della sorveglianza e osservazione una particolare tutela a causa dei reati commessi. Tutto ciò è stato fatto aumentando i carichi di lavoro e senza che venissero assegnate forze nuove aggiuntive al già provato personale di Polizia penitenziaria”, continua il comunicato.

“Come FP CGIL riteniamo che l'Amministrazione, al di là delle vane promesse e dei proclami di alcuni esponenti politici, si faccia realmente carico delle necessità del personale di Polizia penitenziaria, restituendogli dignità lavorativa attraverso l'implementazione dell'organico. E' un diritto lavorare e lavorare in sicurezza...anche per la Polizia Penitenziaria, perché non vogliamo più assistere, così come la cronaca ci consegna con sempre più frequenza, ad ulteriori suicidi di chi si sente abbandonato ed alienato lavorativamente”, conclude la nota.

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