Ospedale di Premilcuore, lo sfogo dei dipendenti: "Tagli agli stipendi e mancanza di dialogo"

Sulla questione del passaggio della struttura sanitaria di Premilcuore all’Asp “S. Vincenzo de Paoli” intervengono i dipendenti della struttura per "chiarire come sono andate le cose" e "far capire che le cose dovevano e potevano essere gestite in altro modo". "Gli operatori che lavorano nella struttura sono stati informati a trattative concluse, senza avere possibilità di intervenire per contrattare una proposta lavorativa migliore. La stessa problematica sollevata dai sindacati conferma questa modalità di procedere non condivisa e “imposta” dall’alto. Forse un diverso modo di gestire le cose da parte dell’Amministrazione Comunale, dell’Azienda Usl e dell’Asp avrebbero portato ad altri accordi, forse migliori per tutti o forse no; questo non lo sapremo mai. Certo maggiore coinvolgimento dei dipendenti nelle trattative avrebbe sicuramente lasciato meno “amaro in bocca”"..

"A trattativa conclusa il risultato ottenuto è il seguente: la gestione del personale infermieristico della struttura  rimane all’Azienda Usl, i dipendenti OSS sono invece gestiti dalla Cooperativa “Il Cigno” e sono stati penalizzati in termini di ore di lavoro (da 36 a 38 ore settimanali), con una perdita stipendiale di circa  300 euro mensili. Rimangono in organico 6 OSS, di cui 3 sono di Premilcuore. Il passaggio ha comportato inoltre il trasferimento “coatto” di una OSS e di una guardarobiera dipendente Ausl a Forlì, entrambe residenti e in servizio a Premilcuore da molti anni. Inoltre si sono venute a perdere altre figure importanti e significative, due infermiere con contratto interinale e un OSS che si era stabilito con moglie e figli a Premilcuore e che ha deciso di lasciare il paese proprio a causa della decurtazione dello stipendio", continuano i dipendenti.

"Questo è ciò che l’Amministrazione Comunale ha decantato come un grande risultato, “un importante traguardo, frutto della sinergia tra territori” . Le nuove condizioni lavorative, ma soprattutto questi commenti entusiastici ad un risultato che, onestamente, grande non è, hanno generato non pochi malesseri, proprio per la mancanza di dialogo e di comunicazione. Il modello organizzativo di Premilcuore, nella gestione del Centro Residenziale per Anziani e del Country Hospital, si è dimostrato un modello in grado di rispondere alle esigenze di cura e di assistenza del paese, valorizzando principi e sentimenti che vanno al di là del puro servizio professionale. E’ una “grande famiglia”, un unico gruppo in grado di assumere varie configurazioni a seconda delle diverse necessità e capace di garantire una presa in carico globale del paziente. E’ vero non sono stati fatti tagli al personale, ma lo stesso personale ha subìto un taglio stipendiale di non poco valore e si sono perse figure che davano continuità e stabilità al servizio", lamenta il personale. 

"C’è stato un mantenimento del servizio, sicuramente non si poteva ottenere di più, allora, per rispettare il valore e la qualità degli operatori che hanno dato al Presidio di Premilcuore prestigio ed efficienza, occorreva magari limitare i commenti entusiastici e semplicemente ringraziare chi, ogni giorno, si impegna per migliorare il servizio di assistenza sanitaria, regalando un sorriso e una carezza a chi si trova a vivere in ospedale. Sappiamo che trattative del genere sono in realtà sottili battaglie politiche e che ovviamente le “perdite” sono calcolate e considerate inevitabili, ma noi siamo persone e c’è un’enorme differenza fra il “risultato politico” e il rispetto. Chi amministra ha il preciso dovere di mantenere alta l’informazione e la comunicazione, l’importante però è che ciò venga fatto con grande attenzione, perché ciò che si deve perseguire sempre è il bene comune salvaguardando il rispetto dei cittadini", concludono..