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Cronaca

Otto marzo, Valentina Ravaioli (Pd): "4 milioni per centri antiviolenza e politiche di genere"

In occasione delle celebrazioni dell’8 marzo, la Regione Emilia-Romagna presenta il bilancio delle iniziative messe in atto e dei futuri impegni sulle politiche di genere e sul contrasto alla violenza contro le donne.

In occasione delle celebrazioni dell’8 marzo, la Regione Emilia-Romagna presenta il bilancio delle iniziative messe in atto e dei futuri impegni sulle politiche di genere e sul contrasto alla violenza contro le donne.  Un impegno, anche economico, senza precedenti per sostenere e rafforzare il percorso a tutela della parità tra uomini e donne. I fondi per il biennio 2017-2018, statali (2,9 milioni di euro) e regionali (1 milione di euro), verranno impiegati sia per finanziare centri antiviolenza e case rifugio già operativi, sia per le nuove strutture.

Confermato anche il bando regionale per Enti e associazioni per progetti di promozione e conseguimento delle pari opportunità e per il contrasto a discriminazioni e violenza di genere. A breve, per la prima volta, sarà formalizzata l’istituzione dell’Osservatorio antiviolenza e del Tavolo permanente per le politiche di genere. I dati 2016 del Coordinamento dei 13 centri antiviolenza della Regione riportano che a loro si sono rivolte 3431 donne, in leggero aumento rispetto all’anno precedente, di cui il 38% straniere e 2552 quelle che hanno contattato i centri per la prima volta, oltre la metà con figli e figlie, spesso a loro volta vittime di violenza non solo fisica, ma anche psicologica, economica e sessuale. Le case protette hanno ospitato 225 e 223 figlie e figli per una media di 94 notti di permanenza.
 
“Giornate come l’8 marzo” – afferma la consigliera Valentina Ravaioli – “devono essere l’occasione per rinnovare e promuovere l’impegno nella lotta alle discriminazione e alla violenza di genere, che deve essere costante, quotidiano e a 360 gradi, perché siamo convinti che non sia un problema di pochi, ma un’emergenza sociale e culturale che riguarda tutti”. “L’approccio assunto da anni dalla Regione Emilia-Romagna” – prosegue la consigliera PD – “basato su una stretta collaborazione di tutta la rete socio-assistenziale, è ormai preso come modello a livello nazionale.“ “La recente introduzione del bilancio di genere anche a livello regionale “ – conclude Ravaioli – “sottolinea l’importanza di una diversa e più ampia visione culturale nella gestione e nella programmazione di tutte le politiche della Pubblica Amministrazione nella direzione della promozione delle pari opportunità tra uomini e donne”.

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