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Cronaca

Piazza vietata ai neo-fascisti? Le opinioni tra favorevoli e contrari

Con la decisione di interdire l'uso di piazza Saffi a movimenti di ispirazione neofascista da parte del Comune di Forlì, tramite un'apposita delibera di giunta, si apre il dibattito

Con la decisione di interdire l'uso di piazza Saffi a movimenti di ispirazione neofascista da parte del Comune di Forlì, tramite un'apposita delibera di giunta, si apre il dibattito in città sul provvedimento e sulla sua potenziale efficacia. Un sostegno alla delibera viene dal mondo sindacale. Paride Amanti, Vanis Treossi e Luigi Foschi, segretari di Cgil, Cisl e Uil sottolineano “l’importanza della scelta della Giunta Comunale come prima risposta all’appello con cui i tre Sindacati Confederali e tante altre associazioni e partiti politici avevano indetto la manifestazione 'No al fascismo' dell’ 11 dicembre, in risposta ai fatti di Piazza della Misura dell’ 8 dicembre scorso.  Ci auguriamo che questo impegno sia esteso a tutti i Comuni della Provincia, come peraltro già fatto da Cesena e Santa Sofia”. Continua la nota: “Siamo consapevoli che il fascismo si combatte affermando principi e valori della nostra Costituzione, certi che l’antifascismo deve essere coniugato con la giustizia sociale”. Intanto sta continuando la raccolta di firme “Mai più fascismi” e che anche in occasione della ricorrenza del 1° maggio sarà possibile firmare l’appello.

Pd

"Senza ombra di dubbio il provvedimento della giunta a tutela di piazza Saffi quale luogo simbolo dei valori di democrazia e civile convivenza “mi piace” - afferma il consigliere comunale Pd, Massimo Zoli -. Il perché è presto detto, ci sono valori e parole fondamentali che vanno rimarcate e ribadite, non si tratta di operazioni di facciata, ma atti necessari che non comprimono le libertà di nessuno, anzi i principi che si vogliono preservare sono proprio quelli che la garantiscono. Credo fosse necessario per questa città fare chiarezza su una questione dirimente come quella della democrazia e del rispetto dei valori costituzionali e repubblicani, che non devono mai essere messi in discussione, né per speculazione politica, né per nessun altro motivo. Non credo si tratti di impedire di svolgere, come è sempre stato garantito, attività politica e di propaganda, ma è altrettanto vero che, per ovvi motivi, la giunta ha ritenuto indispensabile far capire a tutti che ci sono dei paletti chiari che in questa città ancora contano e ,siccome le parole e gli atteggiamenti non possono essere ignorati, questo provvedimento credo vada nella giusta direzione. I nostri cittadini che amano la loro piazza e la loro città sono convinto apprezzeranno".

LeU

Anche Liberi e Uguali Forlì esprime "la propria viva soddisfazione per l'approvazione, da parte della Giunta cittadina, di una delibera che vincola la concessione dell'occupazione di piazza Saffi per iniziative di carattere politico alla sottoscrizione, da parte dei richiedenti, di una dichiarazione di adesione ai valori democratici e antifascisti e ai principi della Carta Costituzionale. Fin dalla sua nascita il nostro movimento ha voluto caratterizzarsi per un forte richiamo ai principi dell'antifascismo e un solido ancoraggio all'esperienza della lotta di Liberazione.Coerentemente, sul piano locale ci siamo impegnati, a maggior ragione dopo le gravi provocazioni fasciste del 7 dicembre scorso, affinché il Comune di Forlì seguisse l'esempio di numerose altre amministrazioni nel resto d'Italia e negasse la concessione del suolo pubblico per iniziative di propaganda politica a formazioni di stampo fascista, razzista e omofobo. A tale fine abbiamo presentato un Odg in Consiglio comunale e abbiamo raccolto in sostegno le firme di centinaia di cittadini durante tutte le nostre iniziative in campagna elettorale. Siamo dunque molto soddisfatti che anche la Giunta abbia mostrato di condividere le nostre preoccupazioni e valutazioni e abbia elaborato questo provvedimento. L'aver introdotto una norma di tutela da provocazioni antidemocratiche di Piazza Saffi, teatro nel 1944 dello scempio ad opera dei fascisti dei corpi dei martiri Corbari, Casadei, Spazzoli e Versari costituisce indubbiamente uno sviluppo positivo ma non puó essere considerato del tutto sufficiente in una città come la nostra, colpita tanto duramente dalla violenza nazifascista. Chiediamo dunque alla Giunta comunale di impegnarsi per estendere il provvedimento adottato anche agli altri spazi urbani teatro di episodi della guerra di Resistenza o di atrocità commesse dal regime fascista e dai suoi alleati".

Forza Italia

Di parere ben diverso Fabrizio Ragni, capogruppo di Forza Italia in Consiglio: “La giunta comunale di Forlì ha approvato una delibera sulla concessione di piazza Saffi limitandole a manifestazioni che – letteralmente - “non rappresentino strumenti di celebrazione e propaganda al fascismo e al nazismo, che non perseguano finalità antidemocratiche e che non incitino alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, religiosi e nazionalisti”. E' un provvedimento che sconfina nell' incostituzionalità visto che si addentra in un terreno già regolato dalla Costituzione stessa e da consolidate sentenze giurisprudenziali che garantiscono il diritto di manifestare il libero pensiero.  Il sindaco Drei, per nome della sua giunta, azzarda in realtà un provvedimento illiberale, propagandistico, fazioso e indirizzato ad alimentare il conflitto politico-sociale, ricostruendo un anacronistico antagonismo anti e pro fascisti lontano dalla storia e soprattutto dalla cronaca della nostra realtà politica attuale".

“Per non parlare del fatto che quando Drei parla di fantomatici fascisti in piazza Saffi, proprio all'indomani delle celebrazioni in memoria di Roberto Ruffilli, studioso e senatore democristiano ucciso per mano dei terroristi comunisti delle Brigate rosse, si dimentica del comunismo alla Pol Pot o dello stalinismo delle 'purghe' e dei gulag che pure milioni di morti hanno mietuto e che ancora oggi contano fedelissimi nostalgici”, aggiunge Ragni. “I limiti sulla concessione di piazza Saffi altro non sono che una temeraria arma di distrazione di massa, ideata forse per far dimenticare ai cittadini l'operato della stessa giunta Drei, la peggiore dal dopoguerra ad oggi, e far dimenticare l'infornata di tasse e di multe che si prospettano per i nostri concittadini in chiusura di mandato”, conclude l'esponente azzurro, che promette “battaglia democratica” per impedire che: “questa giunta scassata, evocando fascisti e nazisti inesistenti, con un provvedimento liberticida e antidemocratico si arroghi il diritto di attribuire la patente di “buoni” e”cattivi” agli avversari non graditi per fini strumentali ad interessi politici di parte”.

Lega Nord

“Non c’è nessun segnale che possa giustificare questa chiamata alle armi anti fascista, tantomeno attraverso l’adozione di delibere di Giunta che sfiorano l’incostituzionalità", afferma il consigliere comunale della Lega e capogruppo Daniele Mezzacapo, che etichetta l’interdizione di piazza Saffi a movimenti di ispirazione neofascista “l’ultima spiaggia della sinistra forlivese che, a corto di argomenti, non ha avuto nemmeno il coraggio e l’onestà politica di portare all’attenzione del dibattito consiliare un argomento tanto delicato quanto scivoloso dal punto di vista giurisprudenziale, come quello del divieto di fruizione di spazi pubblici a presunti movimenti antidemocratici e di matrice filo fascista. È chiaro che ad avere la meglio è stato il timore e la consapevolezza di sprofondare in un pantano di contraddizioni".

"Siamo comunque curiosi di sapere chi siano i destinatari di questo ‘audace’ provvedimento che ha impegnato le acute menti dell’amministrazione Drei - chiosa Mezzaccapo - peccato a che questi richiami rispondano a singhiozzo solo certi nostalgici dell’antifascismo militante e che, cosa più importante, simili decisioni tolgano tempo ed energie alla risoluzione dei veri problemi di questa città. I nostri timori, che dovrebbero essere anche quelli della Giunta Drei, sono infatti rivolti ad altro. Non certo al fiabesco reflusso neofascista. La mancanza di lavoro, la crescita dei reati, la crisi in cui versa il nostro centro storico, l’emergenza sicurezza; queste sì che dovrebbero essere le priorità di governo della Giunta Drei e non il tragicomico tentativo di rinobilitare i compagni forlivesi, quei pochi sopravvissuti, contro l’immaginario pericolo fascista".

FdI

"L’ultima delibera approvata dalla giunta che vuole regolamentare le concessioni per la Piazza centrale della città mostra tutta la debolezza di una sinistra, che sempre più a corto di idee e argomenti, decide di varare una regolamentazione ingiusta e contraria ai principi della democrazia - afferma il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Davide Minutillo -. Crediamo che a Forlì ci sia una grave crisi di democrazia e che la maggioranza spadroneggia arrogantemente in una città che rasenta i livelli di una dittatura da terzo mondo sia per qualità del governo del territorio che per difesa della libertà di pensiero. Fratelli d’Italia valuterà assieme ai propri legali amministrativisti come impugnare il nuovo regolamento comunale che vieta la concessione a chi non riceve la patente di “democratico” dal Pd. Abbiamo già depositato un’interrogazione rivolta al sindaco dove chiediamo come mai un argomento così delicato non sia passato in consiglio comunale. Facciamo un appello a tutte le forze del centrodestra affinché venga convocato al più presto un incontro al fine di organizzare un’iniziativa comune contro il regime della sinistra che governa la città. L’incontro naturalmente dovrà essere aperto anche al movimento 5 stelle che su questa vicenda non ha ancora espresso un giudizio".

Ugl

Per Filippo Lo Giudice, segretario provinciale del sindacato confederale Ugl di Forlì-Cesena-Rimini-Ravenna, "il divieto proposto dalla giunta comunale di Forlì all'utilizzo di piazza Saffi per manifestazioni che si richiamino al fascismo o al nazionalismo altro non è che una indebita restrizione delle libertà individuali tutelate dalla Costituzione. Con l'aggravante che mentre il Paese ed anche la nostra città sono alle prese con gli effetti di una grave crisi economica e sociale e mentre la stessa piazza Saffi è occupata da nullafacenti, spacciatori ed immigrati anche irregolari, l'amministrazione comunale decide di sviare l'attenzione dell'opinione pubblica con provvedimenti di facciata e illiberali. Riteniamo che il sindaco Davide Drei, in forza delle leggi già esistenti e vista l'autorità che per il controllo dell'ordine pubblico ricade su altri soggetti (prefetto, questore, comando dei carabinieri e altri) abbia mosso un'indebita ingerenza, per allontanare dalle priorità di una giunta ad oggi inconcludente, le vere emergenze della nostra città: la lotta alla disoccupazione, il controllo dell'immigrazione clandestina, l'avanzata della criminalità che ruba e saccheggia abitazioni, negozi e imprese. Pensi a governare il sindaco Drei, e rinunci a cavalcare con ridicoli e anacronistici divieti la spirale dell'odio sociale per alimentare lo scontro ideologico fra opposte fazioni. In questa fase storica non se ne sente proprio il bisogno".

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