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Cronaca

Si parla di "differenze tra i sessi" negli incontri, le associazioni gay: "Non date una sala pubblica"

"No ad un'iniziativa promossa dal centro diocesano “Tabor” nella Sala Icaro, che è anche aula magna del Liceo Classico"

No ad un'iniziativa promossa dal centro diocesano “Tabor” nella Sala Icaro, che è anche aula magna del Liceo Classico. A chiedere che la sede pubblica non venga concessa per un ciclo di tre incontri che parla di sessualità dal punto di vista dei “tradizionalisti” è l'associazione “Un secco no” e molte altre associazioni collegate. Argomenta in un comunicato: “Purtroppo il 2017 della città di Forlì inizia all'insegna di un ennesimo tentativo di contaminazione ideologica e religiosa messa in atto ancora una volta in una location pubblica che invece per definizione dovrebbe farsi primo sinonimo di laicità. Una serie di interventi vede protagonisti alcuni tra i principali fomentatori di uno dei più grandi allarmismi fatti sulla pelle della comunità lgbtqi (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer, Intersexual Community), perpetuando il sequel che ha già visto protagonista l'anacronistica presentazione di Mario Adinolfi nel 2015 all’interno della stessa controversa sede, la mistificazione continua ad inquinare le sedi della trasmissione del sapere, della scienza e della cultura”.

La stessa sala di piazzale della Vittoria che avrebbe dovuto ospitare Roberto Saviano in orario scolastico per l'incontro annullato dopo le polemiche, è stata noleggiata, in orario serale, da Centro Tabor, Circolo La Croce e Associazione Gruppo Montepaolo per parlare di “Educazione al rispetto della differenza di genere: qual è il compito della scuola oggi?”, con massimo Gandolfini, neurochirurgo e presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli (Lunedì 30 gennaio ore 21); “Maschile e femminile: le origini delle differenze - La realtà biologica e antropologica “, col pediatra Giovanni Bonini e Maria Rachele Ruiu, psicologa specializzata in counselling socio-educativo (17 febbraio, ore 21) ed infine “Omosessualità fuori dagli stereotipi (una testimonianza)” con lo scrittore Giorgio Ponte (28 marzo, ore 21). 

Per il gruppo “Un secco no” questi incontri “sono stati infatti organizzati presso la sala Icaro del Liceo Classico “G. B. Morgagni” una serie di incontri in risposta alla fantomatica diffusione della teoria del gender nelle scuole e in ogni ambito culturale”. Di seguito le citazioni di due dei relatori. Gandolfini disse 'Meglio che gay, lesbiche e transessuali tornino “nell’armadio”. Indietro nel tempo e nello spazio:nascosti come sessant’anni fa. L’omosessualità non è una variante naturale del comportamento umano, come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma un “disagio identitario” che va corretto dall’educatore che deve spingere il gay verso l’eterosessualità'. Così Giovanni Bonini: 'Se una donna lesbica o un uomo omosessuale, hanno delle difficoltà ad identificarsi con la figura femminile o maschile, come potranno trasmettere ai figli tali modelli comportamentali? [..] C’è molta differenza fra questo comportamento e gli episodi di violenza psicologica che subiscono i bambini quotidianamente in famiglie con degrado sociale?' “.

Conclude la nota: “Tale iniziativa ancora una volta intende svilire il valore della laicità delle istituzioni, offendendo la dignità e la serenità delle cittadine e dei cittadini di Forlì. Inoltre col suo contenuto intollerante denigra migliaia di persone, di famiglie monogenitoriali, omogenitoriali, allargate, le quali – a prescindere dalle definizioni - esistono, appartengono al tessuto sociale e contribuiscono al bene comune. Inoltre, sotto una patina di moderazione, questi incontri mirano al mantenimento delle disparità sociali e culturali tra generi, le cui tragiche conseguenze spesso si traducono in episodi di violenza fisica e psicologica a discapito della donna. Chi ha a cuore il valore della laicità dello Stato e dei luoghi in cui esso è rappresentato trova intollerabile che contesti istituzionali come la Sala Icaro, nel plesso del Liceo Classico “G. Morgagni” e gestita dal Comune di Forlì, ospitino incontri atti a diffondere messaggi ideologici propri di una specifica dottrina religiosa. Invitiamo il Comune di Forlì a porre maggiore attenzione al proprio ruolo di salvaguardia della laicità dei contesti istituzionali”.

Firmano il comunicato Thomas Casadei, Lodovico Vico Zanetti, Carla Grementieri, Annalisa Crociani, Carla Lamponi,  Alice Libera Melandri, Raffaella Baccolini e le associazioni UDU - Unione degli Universitari Forlì, Circolo UAAR Forlì-Cesena, Un Secco No Forlì, Il Progresso delle Idee Forlì, UDI - Unione Donne in Italia Forlì, Associazione socio-culturale voceDonna Castrocaro, ANPI Comitato Provinciale Forlì-Cesena, ANPI Sezione Comunale di Forlì, Arci Forlì, Giovani Comunisti Forlì, Rifondazione Comunista Forlì, Giovani Democratici Forlì, Rimbaud Cesena, Arcigay Frida Byron Ravenna, Over the Rainbow Lugo, Circolo UAAR Rimini, Arcigay Alan Turing comitato provinciale Rimini e Forlì-Cesena, Rete degli Studenti Medi di Cesena, Chiesa Pastafariana Italiana - Area Pasta Romagna, Coming Out Rimini, CSA Grotta Rossa Rimini.

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