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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Bufera sul servizio Rai da Predappio: "Apologia di fascismo". Il sindaco lo difende: "Vengano ad aiutarci"

Bufera sul servizio giornalistico del Telegiornale della Rai regionale sul corteo dei nostalgici a Predappio di domenica scorsa. Tali cortei si verificano tre volte l'anno da decenni

Bufera sul servizio giornalistico del Telegiornale della Rai regionale sul corteo dei nostalgici a Predappio di domenica scorsa. Tali cortei si verificano tre volte l'anno da decenni, ma mai come negli ultimi tempi suscitano polemiche. In ugual misura la copertura giornalistica è sempre avvenuta da parte dei media locali, nazionali e in molti casi internazionali, eppure strali sono partiti all'indirizzo del servizio del Tgr che ha illustrato fedelmente cosa avviene periodicamente a Predappio e le idee che muovono tanti “nostalgici” del fascismo a sfilare in camicia nera per le vie di Predappio, ad oltre settant'anni di distanza, sotto l'occhio attento e discreto delle forze dell'ordine. Erano circa 300 quelli presenti domenica scorsa secondo quanto riporta il contestato servizio Rai. Dopo le immagini e le dichiarazioni da Predappio non è mancata da parte del giornalista in studio la lettura delle dichiarazioni di condanna da parte dei partigiani dell'Anpi e della politica. 

L'attacco alla Rai

Se da una parte il sindaco difende il servizio della Rai, e con lui anche il giornalista Enrico Mentana, l'episodio è stato l'ennesima occasione su polemiche nazionali relative alla Rai, il tutto sulle spalle di Predappio spesso lasciata sola di fronte alla gestione del fenomeno. Ad aprire le danze è stato il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai: “Al Tgr Emilia Romagna e' andato in onda un servizio che nulla ha a che vedere con l'informazione e molto con quella che e' apparsa come una vera e propria apologia del fascismo. Due minuti di interviste e immagini, con tanto di saluti romani, sulla manifestazione fascista di Predappio per l'anniversario della morte di Mussolini. L'amministratore delegato Salini spieghi se questa e' la nuova informazione Rai. Chi ha deciso di mettere in onda quel servizio? Chi non ha controllato? Il direttore Casarin sia chiamato a risponderne. Sara' interessante, anzi doveroso, sapere se in questi due minuti di servizio del Tgr si ravvisi il reato". 

Nostalgici a Predappio (28-4-2019)

Il caso è diventato così tutti interno alla tv pubblica. "La direzione della Tgr si dissocia dal servizio relativo alla commemorazione di Benito Mussolini a Predappio e ne prende le distanze". Lo dice il direttore Alessandro Casarin, che aggiunge: "I suoi contenuti non corrispondono alla linea editoriale che, come ho illustrato alle 24 redazioni della Tgr, si basa sul principio di una informazione equilibrata, a garanzia di un contraddittorio in tutti i servizi, dalla politica alla cronaca. Equilibrio che deve rispettare la storia della democrazia italiana. D'intesa con l'azienda saranno effettuate le valutazioni del caso". Anche il Comitato di redazione (Cdr) della redazione Tgr Rai Emilia-Romagna "si dissocia dai contenuti dai servizi sulle celebrazioni di Predappio. La Rai Servizio Pubblico trova il suo fondamento nel Contratto di servizio, che e' strettamente ancorato alla Costituzione italiana, antifascista e antirazzista. Pertanto non e' ammissibile qualunque servizio che esca da questa cornice o – peggio - una assurda presunta par condicio tra neofascismo e antifascismo", sottolinea il Cdr specificando che "la messa in onda dei servizi e' stata decisa dal caporedattore".

Il sindaco: voce fuori dal coro

Voce fuori dal coro, come spesso è stato in passato di fronte a polemiche di tipo nazionale, è quella del sindaco di Predappio, Giorgio Frassineti, esponente del Pd. Il messaggio che lancia il servizio Rai, sottolinea Frassineti, e' chiaro: "Predappio non va lasciata sola, serve una mano per fare il Centro studi sul fascismo". Invece, attacca i colleghi di partito:"E' facile fare il deputato Pd e dire che fa schifo. Ma dov'era in questi anni? Sono sempre stato lasciato solo", si sfoga Frassineti. Per cui, prosegue, "chi ora si arrabbia venga a Predappio a dare una mano, altrimenti e' la solita polemica di circostanza che va avanti da 10 anni. Non tollero piu' l'ipocrisia - conclude - se sono arrabbiati si mettano a mia disposizione". Anche Enrico Mentana si è espresso su Facebook: “Sono di un'opinione diversa rispetto alla maggior parte delle voci che ho sentito. Credo infatti che un reportage, anche breve, debba documentare quel che sta avvenendo, senza il dovere di interventi riequilibratori (che nel caso avrebbero avuto ancor meno senso)”.

La condanna

Tra le voci contrarie quelle del deputato dem Marco Di Maio: “E' inaccettabile che la Rai mandi in onda un servizio che racconta la manifestazione di Predappio come se fosse qualcosa di ordinario, di tollerabile, di compatibile con i dettami del nostro ordinamento. A Predappio- spiega Di Maio- ogni anno in alcune date per loro significative, un po' di nostalgici si recano in visita per manifestare la propria adesione all'ideologia fascista rivendicandola con saluti romani, cori e altre simbologie. Una chiara apologia di fascismo, purtroppo finora mai perseguita dalla magistratura, nonostante le denunce effettuate". Che la Rai, "pero'- prosegue Di Maio- mandi in onda un servizio che racconta la manifestazione come se fosse qualcosa di ordinario, di tollerabile, di compatibile con i dettami del nostro ordinamento e' intollerabile. Senza esprimere un giudizio, senza ricordare cosa e' stato il fascismo, senza tenere conto dell'inequivocabile giudizio di condanna che la storia ha gia' espresso su di esso e sulla figura di Benito Mussolini". Per il dem dunque "non basta 'chiedere chiarimenti': la tv di Stato, principale azienda culturale del paese, ha delle enormi responsabilita' sulla formazione della coscienza collettiva. Pertanto sono doverosi provvedimenti e la garanzia che non si verifichino piu' scelte di questo tipo". 

Sulla stessa linea anche il presidente della Regione: “Non e' accettabile l'esaltazione del ventennio fascista da parte di chi rimpiange una dittatura e un periodo tanto buio e drammatico della nostra storia, organizzando parate nostalgiche". A maggior ragione, si tratta di un "tipo di narrazione che non puo' passare per il servizio pubblico". Anche il governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, critica il servizio del Tgr della Rai andato in onda ieri sulla manifestazione a Predappio per l'anniversario della morte di Benito Mussolini. "La lotta partigiana e la Resistenza al nazifascismo sono le fondamenta della nostra Costituzione e dell'Italia repubblicana - afferma Bonaccini - e non e' accettabile l'esaltazione del ventennio fascista da parte di chi rimpiange una dittatura e un periodo tanto buio e drammatico della nostra storia, organizzando parate nostalgiche. Di certo, un tipo di narrazione che non puo' passare per il servizio pubblico".

I giornalisti e la redazione regionale della Rai dell'Emilia-Romagna, prosegue il presidente, "hanno dato tante volte prova di grande professionalita'. Non mi permetto di giudicare il lavoro di chi e' chiamato a raccontare i fatti, ma in un periodo in cui troppo facilmente trovano spazio revisionismi e tentativi di riscrivere la storia, bisogna stare attenti a non mettere mai fascismo e anti-fascismo sullo stesso piano". Perche', ricorda Bonaccini, "per dare la liberta' e la democrazia a questo Paese ci fu chi diede la propria vita. E anche per il rispetto che dobbiamo loro, occorre davvero non dimenticare mai le lezioni della storia". Per questo, rivendica il governatore, "il 25 aprile l'ho celebrato a Casa Cervi a Gattatico, insieme a migliaia di persone, per difendere i valori della liberta' e democrazia, contro la violenza e la prevaricazione".

Ed infine: "Facciamo che queste manifestazioni vengano vietate perche' sono apologia di fascismo, cosi' che tutti ci concentriamo e ci ricordiamo del sacrificio di chi ci ha permesso di vivere in liberta' e democrazia?". Lo chiede via Facebook il segretario del Pd dell'Emilia-Romagna, Paolo Calvano, a proposito del servizio Rai sulle commemorazioni di Predappio in memoria di Benito Mussolini.

Intervengono pure Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia-Romagna: "La libertà e il diritto d'informazione sono sanciti dall'articolo 21 della nostra Costituzione. Ma è la stessa Carta fondamentale della nostra Repubblica democratica, nata dall'antifascismo e dalla lotta di Resistenza, ad imporre una doverosa presa di distanza e un’informazione più attenta quando ci si trova di fronte a deprecabili ‘manifestazioni’ come quella che è andata in scena domenica scorsa a Predappio, e ciò proprio per evitare il rischio di ‘celebrare’ un tragico Ventennio che ha macchiato in modo indelebile la storia del nostro Paese. Per questi motivi, Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna ritengono che mandare in onda un servizio con modalità e contenuti che non lasciavano percepire alcuna presa di distanza da ciò che in quel momento veniva rappresentato sia stato un grave errore. Errore che in futuro dovrà essere assolutamente scongiurato. Ci associamo pertanto alla presa di posizione del CdR della redazione Tgr Rai Emilia-Romagna che si è opportunamente dissociato dai contenuti del servizio".

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